A noi in questo momento senza mancare di rispetto a nessuno ci sono sembrate inopportune le dichiarazioni del Vescovo di Mostar Mons. Ratko Peric che ha pubblicato un lungo comunicato sul sito della diocesi. Inopportune perchè la Chiesa attraverso una apposita commissione presieduta dal cardinal Ruini ha investigato per circa due anni su ciò che sta accadendo nel piccolo villaggio bosniaco e ancora non c’è stato alcun pronunciamento. Secondo, la madre Chiesa ha inviato un Vescovo Polacco che si occuperà in pianta stabile delle faccende di Medjugorje. Inoltre a noi a noi risulta anche altro e cioè che il Cardinale Prefetto Ratzinger negli anni ottanta, in forma non ufficiale e come osservatore, si sia recato diverse volte a Medjugorje ed abbia affermato: “Non si può impedire allo Spirito Santo di scendere sui piccoli e sui semplici”. E ancora “Ciò che la Chiesa non proibisce permette”.
Il cardinal Bertone in risposta al vescovo di Mostar, Ratko Peric, che faceva affermazioni fortemente critiche sulla presunta “soprannaturalità” delle apparizioni e rivelazioni di Medjugorje. A questo punto, in seguito a una richiesta di chiarimento, la Congregazione per la Dottrina della Fede, in una lettera a monsignor Gilbert Aubry, vescovo di La Rèunion, firmata da me come Segretario il 26 maggio 1998, ha fatto con chiarezza il punto su Medjugorje. Ho tenuto, anzitutto, a precisare che “non e norma della Santa Sede assumere, in prima istanza, una posizione propria diretta su supposti fenomeni soprannaturali. Questo dicastero, per tutto ciò che concerne la credibilità delle “apparizioni” in questione, si attiene semplicemente a ciò che è stato stabilito dai vescovi della ex Jugoslavia nella dichiarazione di Zara del 10 aprile 1991: “Sulla base delle indagini finora condotte, non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali”. Dopo la divisione della Jugoslavia in diverse nazioni indipendenti, spetterebbe ora ai membri della Conferenza episcopale della Bosnia-Erzegovina riprendere eventualmente in esame la questione ed emettere, se il caso lo richiede, nuove dichiarazioni. Quello che monsignor Peric ha affermato in una lettera al segretario generale di “Famille Chrètienne”, cioè che la mia convinzione e posizione non è solo “non consta della soprannaturalità” ma ugualmente quella di “consta della non soprannaturalità delle apparizioni o rivelazioni di Medjugorje”, deve essere considerato espressione di una convinzione personale del vescovo di Mostar il quale, in quanto ordinario del luogo, ha tutti i diritti di esprimere ciò che è e rimane un suo parere strettamente personale, (Quindi chiaramente non parla a nome di tutta la Chiesa) Infine, per quanto concerne i pellegrinaggi a Medjugorje che si svolgono in maniera privata, questa Congregazione ritiene che sono permessi a condizione che non siano considerati come un’autenticazione degli avvenimenti in corso e che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa.
Riportiamo sotto alcuni stralci delle dichiarazioni estrapolate da un articolo della rivista Leggo che riportiamo, anche se non siamo assolutamente d’accordo con quanto detto e riportato, per i motivi sopracitati.
Le apparizioni della Madonna di Medjugorie sono una fiction, una gigantesca truffa collettiva, oppure sono davvero frutto di un fenomeno soprannaturale e inspiegabile? Il vescovo di Mostar, Ratko Peric, sul sito della diocesi, ha pubblicato una lunga riflessione dalla quale emerge di avere pochi dubbi: «Sebbene si sia detto che le apparizioni dei primi giorni potrebbero essere ritenute autentiche e che poi sarebbe sopraggiunta una sovrastruttura per altri motivi, in prevalenza non religiosi, questa Curia ha promosso la verità anche riguardo a questi primi giorni». Insomma, tolto l’inizio del fenomeno, quando i bambini raccontavano le visioni e Medjugorie era un paesino sperduto su una collina brulla, tutto il resto è da prendere con le pinze.
Peric racconta che dopo aver trascritto dai registratori le audiocassette contenenti i colloqui avvenuti, nella prima settimana delle apparizioni (1982) nell’ufficio parrocchiale di Medjugorje, tra il personale pastorale e i ragazzi e le ragazze (che avevano affermato di aver visto la Madonna, «con piena convinzione e responsabilità») ha illustrato i motivi per cui «appare evidente la non autenticità dei presunti fenomeni. Se la vera Madonna, Madre di Gesù, non è apparsa – come infatti non è – allora a tutto sono da applicare le seguenti formule: sedicenti veggenti, presunti messaggi, pretes” segno visibile e cosiddetti segreti». «Nel corso del mio ministero episcopale, prima da coadiutore (1992/93) e poi da ordinario, con prediche e pubblicazioni di libri (Sedes Sapientiae 1995, Speculum iustitiae 2001, La Madre di Gesù 2015) e di una cinquantina di articoli mariani e mariologici, ho cercato di presentare il ruolo della Beata Vergine Maria nell’incarnazione ed opera del Figlio di Dio e suo Figlio, e la sua intercessione per tutta la Chiesa, di cui lei è Madre secondo la grazia. Nello stesso tempo ho rilevato, come fu fatto anche dal mio predecessore, il vescovo Pavao Žanić, la non autenticità delle apparizioni, che finora hanno raggiunto la cifra di 47.000. Questa Curia ha cercato sempre di informarne la Santa Sede, in particolare i Sommi Pontefici San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Qui riportiamo succintamente una serie di punti inerenti ai primi giorni delle „apparizioni“, per cui siamo profondamente convinti di quanto detto». Una figura ambigua. La figura femminile che sarebbe apparsa a Medjugorje secondo il vescovo di Mostar si comporta «in modo del tutto diverso dalla vera Madonna, Madre di Dio, nelle apparizioni riconosciute finora come autentiche dalla Chiesa: di solito non parla per prima; ride in maniera strana; a certe domande scompare e poi di nuovo ritorna; obbedisce ai veggenti e al parroco che la fanno scendere dal colle in chiesa sebbene controvoglia. Non sa con sicurezza per quanto tempo apparirà; permette ad alcuni presenti di calpestare il suo velo steso per terra, di toccare la sua veste e il suo corpo. Questa non è la Madonna evangelica».
Noi vi lasciamo con le Parole di San Giovanni paolo II pronunciate su medjugorje:
Non è un segreto: Papa Giovanni Paolo II amava Medjugorje, pur non avendo mai potuto visitarla perché non ne era stato autorizzato il culto. Nel 1989 pronunciò queste parole: “Il mondo di oggi ha perso il senso del soprannaturale, ma molti lo cercano e lo trovano a Medjugorje, grazie alla preghiera, alla penitenza, e al digiuno”. Il suo amore per Medjugorje è testimoniato anche dai frequenti rapporti che ebbe con i veggenti, i sacerdoti, e i vescovi della zona.