Il 14 settembre è giunta dal Vaticano una notizia a cui molti, probabilmente, non hanno fatto caso o a cui non hanno prestato la dovuta attenzione. Quella che solitamente sarebbe una comunicazione normale, attinente all’organizzazione di una diocesi, in questo caso ha delle possibili implicazioni di non poco conto. Veniamo alla notizia in se: il Papa ha nominato il monsignor Romuald Kaminski vescovo coadiutore per la sede Varsavia-Praga, di cui il vescovo ordinario è monsignor Henryk Hoser, ovvero il messo speciale inviato da Papa Francesco a Medjugorje.
Cerchiamo di capire per quale motivo il pontefice ha nominato un vescovo coadiutore per la sede di Varsavia-Praga: la missione del vescovo Hoser si è conclusa quando ha dichiarato che entro un anno ci potrebbe essere un riconoscimento ufficiale delle prime sette apparizioni da parte della Santa Sede. Il che avrebbe presupposto, almeno teoricamente, che il messo speciale facesse ritorno al proprio compito. Ma invece di tornare a svolgere il ruolo di vescovo di Varsavia-Praga a tempo pieno gli è stato affiancato un sostituto o per meglio dire un assistente, potrebbe voler dire che monsignor Hoser si trasferirà in pianta stabile a Medjugorje?
Le ipotesi a riguardo sono molteplici e quella forse più probabile e che la parrocchia di San Giacomo diventi un santuario pontificio e che si trasformi in una prelatura territoriale al cui vertice ci sarebbe proprio il monsignor Hoser. Bisognerà aspettare per capire se questa non è solamente un ipotesi, ma si dovesse avverare tutti i detrattori del fenomeno delle apparizioni nel paesino bosniaco, Monsignor Peric in primis, non avrebbero più a cosa appigliarsi.