Il 1° novembre è la Solennità di Ognissanti in cui si ricordano tutti coloro che vivendo pienamente la fede cristiana godono della vista di Dio nella beatitudine eterna.
Nella Solennità di Ognissanti, che si celebra oggi 1° novembre, la Chiesa fa memoria dei santi, di quelli conosciuti e canonizzati e non. L’esempio di coloro che hanno già raggiunto la beatitudine eterna è proposto ai fedeli ed è invocata la loro protezione e il loro sostegno nell’intercessione presso Dio per i nostri bisogni.
Certamente i Santi possono essere considerati dei modelli e delle guide di fede: loro hanno ottenuto la santità con una vita vissuta nell’amore di Dio e ci indicano come fare per raggiungere lo stesso stato di felicità senza fine.
I Santi contemplano la gloria di Dio e godono di questa visione beatifica: li si può considerare anche come degli amici, con la certezza del bene che riversano per ciascuno che li invoca.
Oggi 1° novembre: Solennità di Ognissanti
La festa di Ognissanti, chiamata anche di Tutti i Santi, ha una storia molto antica e si diffonde pienamente in Europa nell’VIII – IX secolo. Inizialmente fu istituita nella Chiesa orientale, soprattutto in quella siriaca e faceva riferimento a coloro che avevano testimoniato la fede con il martirio.
Era perciò chiamata “festa di tutti i martiri” e si celebrava la domenica successiva alla Pentecoste. Nel VII secolo, precisamente nel 609 questa festa si diffuse anche a Roma. Era il tempo in cui papa Bonifacio IV aveva fatto trasformare il Pantheon. Questo tempio, prima dedicato agli dei pagani per volontà del pontefice era stato cristianizzato e dedicato alla Beata Vergine Maria e a tutti i Santi.
Nel secolo successivo papa Gregorio III stabilì nella data del 1° novembre la memoria della consacrazione di una cappella all’interno della basilica di San Pietro contenente le reliquie di alcuni santi apostoli e di altri martiri.
Con il dominio di Carlo Magno questa festa prese sempre più piede fino ad arrivare al IX secolo, esattamente all’835 quando papa Gregorio IV fissò una festa di precetto proprio in questa data che rimane tutt’oggi.
Comunione dei Santi : mistero d’amore
Celebrando la memoria di Tutti i Santi, quelli che hanno vissuto eroicamente le virtù cristiane e che sono arrivati agli onori degli altari con la canonizzazione, ma anche tutti quelli che stanno al cospetto di Dio senza essere esempi ufficiali di fede si mette in rilievo la Comunione dei Santi.
Come stabilisce il Catechismo della Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi ha due significati strettamente legati: vuole indicare la “comunione alle cose sante (sancta)” e la “comunione tra le persone sante (sancti)“. Indica anche la Comunione che si stabilisce tra i fedeli viventi e i beati nel Cielo.
“Tutti quelli che sono di Cristo, infatti, avendo il suo Spirito formano una sola Chiesa e sono tra loro uniti in lui” spiega il Catechismo. Si tratta, dunque, di un legame forte e invisibile, speciale e misterioso, certamente un legame d’amore.
Per comprendere a fondo il significato più stretto e pregnante di questa solennità bisogna porre attenzione alle parole sempre del Catechismo che a riguardo sottolinea: “Non veneriamo la memoria dei santi solo a titolo d’esempio, ma più ancora perché l’unione di tutta la Chiesa nello Spirito sia consolidata dall’esercizio della fraterna carità. Poiché come la cristiana comunione tra coloro che sono in cammino ci porta più vicino a Cristo, così la comunione con i santi ci unisce a Cristo, dal quale, come dalla fonte e dal capo, promana tutta la grazia e tutta la vita dello stesso popolo di Dio“.
Verità di fede, la Comunione dei Santi fa parte della professione di fede che si esplicita nel Credo. Dal momento che tutti i battezzati formano la Chiesa, corpo mistico di Cristo, si distingue tra la Chiesa “pellegrina sulla terra” e i membri di essa che si trovano nella gloria di Dio: tutti insieme formano l’unico corpo.