Era il 13 marzo del 2013 quando arrivò quell’annuncio. Tutto il mondo aveva gli occhi puntati su Piazza San Pietro e la curiosità di conoscere il nuovo Pontefice era palpabile.
Un Papa venuto dai confini del mondo: queste furono le prime parole con le quali Jorge Mario Bergoglio, dopo il suo immancabile: “Fratelli e sorelle, buonasera”, si presentò al mondo e al popolo di Dio lì radunato.
Oggi sono 10 anni. Un Pontificato diverso da quello dei suoi predecessori, che ha visto la Chiesa cambiare rotta e guardare verso orizzonti tanto diversi.
Francesco, 10 anni dopo l’elezione
Un Papa che lascerà il segno nella storia, non solo della Chiesa ma anche in quella umana. A partire dal nome scelto, quel 13 marzo del 2013 sera, quando venne annunciata la sua elezione. Papa Francesco: questo il nome di colui che stava per salire al soglio di Pietro e che avrebbe traghettato la Chiesa a volgere lo sguardo verso i poveri e gli ultimi, verso coloro i quali, forse, fino ad allora, nessuno aveva dato quell’importanza proprio come Gesù ci ha insegnato.
In quella che è una delle classifiche mondiali delle personalità più influenti al mondo, anche il Santo Padre compare. Jorge Mario Bergoglio, il Papa venuto dall’Argentina, viene considerato fra i leader più potenti anche sul web, basti pensare ai 14 e più milioni di followers che seguono il Pontefice, le sue parole e i suoi gesti anche attraverso Twitter.
Un Papa che ha subito rivolto la sua semplicità al mondo, non ha mai guardato il popolo che si apprestava a guidare dall’alto in basso, e mai si è sentito al di sopra di tutto. Quel suo immancabile “buonasera”, il giorno dell’elezione o, anche, il suo “Non dimenticatevi di pregare per me” alla fine di ogni suo intervento pubblico, ce lo fa sentire ogni giorno sempre come uno di noi.
Questi primi dieci anni del suo Pontificato sono stati contrassegnati da alcuni elementi fondamentali, fra i quali una necessità di rinnovamento della Chiesa in senso missionario, un guardare ai poveri e agli ultimi e farli parte integrante della Chiesa stessa, ma anche e soprattutto evangelizzare. Andare a tutti, anche a quelli più lontani, ma anche a chi è accanto a noi che, molto spesso, è più lontano di chiunque altro, dalla Parola di Dio. Nel tipico spirito gesuita, dal quale lo stesso Bergoglio proviene.
Parole semplici per sentirsi più vicino a tutti
Il dialogo interreligioso con tutte le religioni, in particolar modo con i musulmani e con gli ebrei. Un Papa “che parla semplice”, che si rivolge a tutti senza usare il linguaggio altolocato della Chiesa, vicino a tutti e facendo sentire a tutti la sua presenza, anche con una semplice telefonata a casa ai fedeli.
Un Papa che, come quando chiunque inizia ad attuare un cambiamento, non sempre ben voluto. Ma questo non lo ha mai scoraggiato, anzi. Francesco ha continuato e continua nella sua missione. E davanti anche alla sofferenza fisica, dovuta non soltanto all’operazione chirurgica subita, ma anche al suo costante dolore al ginocchio (che lo sta costringendo, in alcuni casi a muoversi in carrozzina), e davanti a chi paventava le sue dimissioni proprio per questi motivi, Francesco ha risposto con un secco NO: Gesù l’ha scelto per guidare la sua Chiesa, e lui lo farà, fino a quando le forze glielo permetteranno.
In 10 anni, ne ha viste di cose Papa Francesco. Grazie a lui, abbiamo vissuto una Pasqua in pandemia diversa dal solito: dove tutte le chiese erano chiuse, lui era lì a pregare per noi e insieme a noi, anche se da solo. Ogni giorno, ha evangelizzato sempre e comunque, con la sua Messa da “Casa Santa Marta” per esser vicino soprattutto a tutti coloro che erano soli e lontani dai loro cari.
La Chiesa per i poveri e verso chi è solo
Un Papa venuto da lontano che, però, ha saputo guardare a chi era immediatamente vicino. La sua “chiesa povera e per i poveri”, continua nel suo cammino e continua a forarsi e a formare giorno dopo giorno.
La sua attenzione costante ai popoli in guerra (non in ultimo, l’Ucraina), ai popoli perseguitati (vedi i Rohingya), ma anche a tutti coloro che ha incontrato nei suoi viaggi apostolici, dall’Africa all’Asia, sino alle città d’Italia più vicine. Ovunque, Papa Francesco è stato accolto ed ascoltato come “il Papa della porta accanto”, sempre vicino alle esigenze di tutti e pronto ad ascoltare ogni grido d’aiuto.
Il suo dialogo con i potenti del mondo e la sua volontà, ad esempio, non ultima, di mediare per la pace fra Russia ed Ucraina, cercando di incontrare Putin per una soluzione pacifica. Anche questo per lui è evangelizzare.
Lo sguardo e la preghiera costante per i migranti, il suo viaggio a Lampedusa, solo per ricordarne uno. In ogni modo, Francesco è vicino agli ultimi e ai poveri e, piano piano, sta facendo entrare questo concetto nella testa di ciascuno di noi.
Auguri per i tuoi primi 10 anni di Pontificato, Santo Padre! E, come tu stesso ci chiedi, non ci dimenticheremo di pregare per te.