Il governatore Cuomo limita a 10 il numero di fedeli ammessi a Messa per le celebrazioni Eucaristiche. La Diocesi non ci sta e va per vie legali.
La triste vicenda arriva da oltre oceano e vede coinvolta la città simbolo degli USA. Ecco cosa sta accadendo nella “Grande Mela”
La decisione è stata presa, almeno per il momento, solo per il Bronx e per Brooklyn, zone in cui sono emersi nuovi cluster d’infezione da Coronavirus.
La decisione impopolare di Cuomo
Lo Stato di New York è stato quello maggiormente colpito dalla pandemia di Coronavirus negli Usa. Negli occhi di tutto il mondo ci sono ancora le scene drammatiche delle bare all’interno dello stadio poiché era finito lo spazio nei cimiteri. Come accaduto nelle altre città duramente colpite dal virus (Madrid, Bergamo in Europa ad esempio), il governo ha dovuto prendere delle rigide precauzioni al fine di limitare la diffusione del contagio.
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In quei giorni di aprile, tutte le diocesi dello Stato si sono messe d’accordo con i politici per impedire che il contagio si diffondesse. La decisione di chiudere le chiese è stata dunque presa di comune accordo. Tale solidarietà tra Stato e Chiesa è perdurata sino all’estate, quando le diocesi hanno collaborato con la sanità pubblica per garantire il rispetto delle regole utili a contrastare la diffusione del contagio durante le funzioni. Ora, però, qualcosa si è rotto ed il Governatore Cuomo ha imposto delle regole ancora più stringenti nei quartieri in cui il contagio è maggiore.
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Le organizzazioni religiose hanno violato le norme di sicurezza?
Lunedì scorso Andrew Cuomo ha tuonato contro le organizzazioni religiose, delle quali ha detto di essere conscio che hanno rappresentato un problema ed ha tuonato: “Se non si accetta di far rispettare le regole, allora chiuderemo le istituzioni. Sono pronto a farlo”. Durante il meeting con la stampa, il governatore di New York ne ha spiegato anche i motivi: “Sappiamo che i raduni di massa sono gli eventi estremamente diffusivi del virus. Sappiamo che ci sono stati raduni di massa in concerto con le istituzioni religiose in queste comunità per settimane. Per settimane”. Successivamente ha anche aggiunto: “Non si vedono maschere, e si vede una chiara violazione della distanza sociale”.
Non è chiaro se tra queste organizzazioni religiose Cuomo inserisse anche quelle cattoliche. Fatto sta che con l’ultimo decreto ha limitato il numero dei fedeli ammessi alla Messa a 25 nelle zone gialle e a 10 nelle zone rosse, qualunque sia la capienza delle chiese. Una decisione che ha fatto infuriare la diocesi di Brooklyn, la quale ha fatto causa allo Stato di New York.
La Diocesi di Brooklyn avvia una battaglia legale per contrastare l’ultimo decreto sulla Messa
Il Vescovo di Brooklyn, Monsignor Nicholas Di Marzio, ha spiegato le ragioni di questa reazione, spiegando come tutte le chiese della zona si siano attenute alle norme di sicurezza. Una ristrutturazione degli spazi e dell’organizzazione che ha richiesto duro lavoro e tempo e che adesso viene vanificata. Il Monsignore ritiene “un insulto per lo Stato penalizzare ancora una volta tutti coloro che hanno reso sicuro il ritorno al lavoro della Chiesa“. E aggiunge: “Gli ordini esecutivi di questa settimana non ci hanno lasciato altra scelta se non quella di andare in tribunale”.
Luca Scapatello