Ricollegandolo al Concilio di Efeso, il Santo Pontefice Giovanni XXIII apriva in questa data, 11 ottobre, uno dei concili più importanti della Storia della Chiesa, il Vaticano II.
L’annuncio, ufficiale, con conseguente convocazione del Concilio Vaticano II è datato al 25 gennaio del 1959. In quell’occasione, il Santo Pontefice Giovanni XXIII aprì all’intera comunità cristiana una grande via e una concreta possibilità di rinnovamento. L’annuncio arrivò direttamente da Roma, dalla sala capitolare del Monastero di San Paolo. L’effettiva apertura dei lavori del Concilio Vaticano II vennero ufficializzati l’11 ottobre del 1962, quando Giovanni XXIII pronunciò il famosissimo discorso “Gioisce la Madre Chiesa” (Gaudet Mater Ecclesia).
Il discorso di apertura del Vaticano II avvenne, con le parole di San Giovanni XXIII, nella Basilica di San Pietro. Con il celebre discorso, il Pontefice analizzava la dottrina della Chiesa e quanto essa fosse posta sotto il rischio dei cosiddetti tempi moderni. Il Pontefice, pronunciando lo scopo prefissato dal Concilio spiegò dunque come in quei tempi, la Chiesa nel combattere gli errori, “preferisse usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore”.
Il Concilio Vaticano II si pose fin da subito un obiettivo più pastorale che dogmatico. Infatti, com’è noto, da quel Concilio non fuoriuscirono nuovi dogmi. Piuttosto, a strada intrapresa dai padri conciliari fu quella di “interpretare” i segni dei tempi (per richiamare le parole del Vangelo di Matteo). Dunque, interpretare i segni dei tempi, stava a significare che la Chiesa si era prefissata l’obiettivo di “tornare a parlare con il mondo”, evitando a ogni modo di chiudersi e arroccarsi su posizioni difensive.
Il mondo contemporaneo fu uno dei principali temi affrontati dai padri conciliari durante il Vaticano II. Attraverso la costituzione della “Gaudium et spes” (uno dei documenti conciliari più importanti in assoluto) i padri conciliari affrontarono questa importante tematica. Il mondo contemporaneo, seppur sempre più lontano dalla morale cristiana, è pur sempre opera di Dio e, allo stesso tempo luogo in cui Dio manifesta la sua presenza. Fu infatti considerato, in quell’occasione, un compito primario della Chiesa, quello di riallacciare rapporti e legami con gli uomini e le donne di buona volontà, in particolar modo nell’impegno comune per la pace, per la libertà e per la giustizia.
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