Sono trascorsi 12 anni dalla nascita al Cielo della Serva di Dio Chiara Corbella Petrillo, dopo una giovane vita spesa nell’amore.
È il dodicesimo anniversario di quando il 13 giugno 2012 Chiara Corbella Petrillo tornava alla Casa del Padre a soli 28 anni, vissuti con la fede in un Dio che rende con cui anche il giogo della sofferenza è “dolce e leggero“.
Sono state queste alcune delle ultime parole che prima di morire ha detto al marito Enrico che le chiedeva se davvero il giogo della prova portato insieme al Signore risultasse dolce, riprendendo le parole del Vangelo.
La vita di Chiara Corbella, questa bellissima moglie e mamma romana di cui è aperto il processo di canonizzazione, è stata breve e in pochi anni ha visto concentrarsi una serie di avvenimenti in cui si è espressa mirabilmente una fede forte, un affidamento totale all’amore di Dio.
Siamo nati e non moriremo mai più
“Qualsiasi cosa farai avrà senso solo se la vedrai in funzione della vita eterna” è un insegnamento lasciato da Chiara nella lettera-testamento spirituale lasciata al figlio Francesco. Perchè lei era certa: “siamo nati e non moriremo mai più” una frase che amava ripetere e che condivideva in toto.
La storia di Chiara è nota i più: si sposa con Enrico Petrillo il 21 settembre 2008 dopo un fidanzamento vissuto con profondo discernimento cristiano. Poco dopo rimane incinta, ma la bambina, Maria Grazia Letizia è anencefalica per cui incompatibile con la vita fuori dall’utero. Chiara non prende neanche in considerazione l’aborto proposto dai medici in questi casi e la porta avanti la gravidanza con amore. La piccola morirà mezz’ora dopo la nascita.
Tempo dopo una seconda gravidanza: è un maschietto, Davide Giovanni, anche lui con una malformazione che lo porterà alla morte. Anche questa volta la scelta è di piena accoglienza e anche lui muore poco dopo il parto. Chiara rimane incinta di nuovo e questa volta il bimbo, Francesco, è sano. Ma lei, scopre di avere un cancro alla lingua.
Sceglie di rimandare le cure invasive per non nuovere al bambino, poi subito dopo la nascita si sottopone ai trattamenti più aggressivi, ma il tumore avanza e dopo un anno lascia questa terra. Sulla sua tomba, meta costante di visite, perché la sua fama di santità è stata subito forte, c’è scritto “L’importante nella vita non è fare qualcosa, ma nascere e lasciarsi amare“.
La commemorazione ad Assisi e l’altra fase del processo
Chiara ha vissuto illuminata da una fede capace di porla a scegliere di fare la volontà di Dio, di aderire ad essa con abbandono fiducioso nella certezza dell’amore del Padre. Il principale insegnamento che Chiara ha lasciato è che “l’Amore è il centro della nostra vita, perché nasciamo da un atto d’amore, viviamo per amare e per essere amati, e moriamo per conoscere l’Amore vero di Dio“.
Come ogni anno il giorno dell’anniversario o nei giorni vicini viene celebrata una Messa di suffragio. Quest’anno la commemorazione si svolgerà ad Assisi, luogo tanto caro in cui è avvenuta la formazione spirituale di Chiara. Sabato 15 giugno alle ore 8.30 ci sarà un incontro aperto al pubblico presso il Teatro Lyrick in Santa Maria degli Angeli. Nel pomeriggio alle 16.30 sarà celebrata la Messa presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli presieduta da padre Francesco Piloni, Ministro Provinciale dei frati minori di Umbria-Sardegna.
Il prossimo 21 giugno, poi, a Roma, presso la Basilica di San Giovanni in Laterano avrà luogo la cerimonia di chiusura della fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione in corso. Iniziata nel 2018, dopo oltre cinque anni l’inchiesta sulla vita, le virtù, la fama di santità, e i segni che ha lasciato la Serva di Dio Chiara Corbella si è conclusa e la documentazione relativa verrà inoltrata al Dicastero delle Cause dei Santi per le successive fasi processuali.
La cerimonia avrà luogo alle ore 12.00 e sarà presieduta dal vescovo Baldo Reina. Saranno presenti i membri del Tribunale diocesano che hanno condotto l’inchiesta: monsignor Giuseppe D’Alonzo, delegato episcopale; don Giorgio Ciucci, promotore di giustizia e Marcello Terramani, notaio attuario.