La Domenica delle Palme dà il via alla Settimana Santa in cui si celebrano i momenti della Passione di Gesù per poi concludersi nella Pasqua di Resurrezione.

La Quaresima si volge verso la fine e nella celebrazione della Domenica delle Palme, detta anche Domenica della Passione del Signore inizia la cosiddetta Settimana Santa, quella in cui si rievocano gli ultimi giorni di Gesù e di tutto il suo patire fino alla morte in croce.
“Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della morte e Resurrezione“, come ci dice la liturgia, è questo che si commemora in particolare in questo giorno.
Il Martirologio Romano condensa l’evento in altre poche parole descrivendo la Domenica delle Palme come la “Passione del Signore, in cui il Signore nostro Gesù Cristo, secondo la profezia di Zaccaria, seduto su di un puledro d’asina, entrò a Gerusalemme, mentre la folla gli veniva incontro con rami di palma nelle mani“.
Oggi 13 aprile: Domenica delle Palme
Il tempo di Quaresima andrà a concludersi formalmente durante la Settimana Santa che si apre nella Domenica delle Palme con la celebrazione dell’ora nona del Giovedì Santo che dà inizio al Triduo pasquale. La Messa delle Palme ripercorre l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, come raccontato in tutti e quattro i Vangeli canonici. In particolare in quello di Giovanni (12,12-13) c’è il riferimanto al fatto che l’arrivo di Gesù venne accolto da una folla che sventolava rami di palma. Gli evangelisti Matteo e Marco si riferiscono più in generale a rami di alberi e fronde prese dai campi e,invece Luca non fa cenno a niente in particolare.
Durante la celebrazione il sacerdote benedice i rami di palma, o i rami di ulivo e li distribuisce ai fedeli perché portino a casa e li conservino come simbolo di pace. Dove possibile si svolge anche una processione.
Il legame con la tradizione ebraica
L’ingresso di Gesù a Gerusalemme ebbe luogo al quinto giorno prima della Pasqua ebraica, il giorno 10 del mese di Nisan. Si trattava del giorno deputato a prendere l’agnello da sacrificare a Pasqua, ed è emblematico che l’evangelista abbia scelto proprio quel giorno, considerando quanto ricorra nel suo Vangelo il tema di Gesù agnello di Dio.
La Domenica delle Palme è collegata a un’ancora più antica tradizione ebraica che coincideva con il Sukkot, la “festa delle capanne”. Si tratta di un’importante festa di pellegrinaggio che rievoca il viaggio del popolo ebraico nel deserto verso la Terra Promessa. Per celebrare questa festa gli ebrei si recavano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme portando in offerta un mazzetto realizzato con quattro diverse piante: palma, cedro, tre rami di mirto e due di salice legati assieme con la canapa.
Gesù, quindi, a cavallo di un giovane asino, entra a Gerusalemme attorniato dai discepoli e con la presenza di una folla di persone che lo accoglie agitando i rami di palma in modo, quindi, trionfale. La folla grida il suo nome e lo acclama: “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!” Giovanni (12,13). Osanna è un’espressione di giubilo ebraica, che vuol dire anche ” aiutaci, salvaci” .
L’asino su cui siede il Signore richiama la profezia di Zaccaria riguardo l’avvento del Messia recitava infatti: “Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina” (Zc 9,9).
L’ulivo oltre le palme
In questa Domenica non sono solo le palme ad essere distribuite, ma anche i rami d’ulivo. L’ulivo, da tutti i popoli dell’antichità è sempre stato considerato una pianta sacra. Nel racconto biblico di Noè una colomba li porta un rametto d’ulivo per fargli capire che il diluvio era finito.
Viene attribuito all’ ulivo un significato di pace e rinascita. L’appellativo Cristo, che vuol dire unto, fa riferimento all’olio ottenuto dalle olive e usato nelle cerimonie. Inoltre, dopo l’Ultima Cena, Gesù trascorre il tempo a pregare nell’orto del Getsemani, prima di essere arrestato. È l’orto ai piedi del Monte degli Ulivi.