14 gennaio: la Madonna della Lampada caduta nel Tevere, riaffiora splendente come mai prima

Il dipinto della Madonna della Lampada viene sommerso dalle acque del Tevere. Ma quando è ripescato, ai suoi colori accade qualcosa di molto particolare.

Quadro Madonna della lampada
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Nessuno avrebbe mai immaginato quello che è apparso davanti ai loro occhi, come se un tocco divino fosse passato lì in quel preciso istante, a toglier via tutto quello che l’acqua del fiume aveva causato.

In questa immagine sacra, che si trova nell’Isola Tiberina, la Madonna viene raffigurata in trono con Gesù Bambino e due angeli.

La Madonna della Lampada di Roma, dopo essere finita in balia delle acque del Tevere, stupì tutti i presenti con un prodigio che resterà nei loro cuori.

La venerata immagine è un magnifico affresco che risale al XIII secolo, e si trova posizionata in una nicchia nel ponte detto “dei Quattro Capi”, a Roma, nel luogo centrale della Capitale, noto come Isola Tiberina.

In precedenza, il quadro della Madonna della Lampada era più comunemente chiamato dalla popolazione “Santa Maria Cantu Fluminis”. Il popolo vi tiene sempre accesa davanti una lampada a olio, a mantenere viva una presenza affinché non li abbandoni mai, nemmeno nelle difficoltà più dure.

L’immagine è stata, poi, rinominata con il nome, ancora ora in uso e maggiormente conosciuto, di “Madonna della Lampada”. L’origine della devozione fu datata ad un momento ben preciso della storia.

L’immagine della Madonna della Lampada riaffiora in tutto il suo splendore

Era il 14 gennaio 1557. In questa data il fiume Tevere si trovava in una straordinaria piena. L’immagine sacra, in cui la Madonna viene raffigurata in trono con Gesù Bambino e due angeli, venne trasportata nelle acque del fiume Tevere lontano da dove si trovava di solito. Lì vi restò per diversi giorni.

Nel momento in cui la Madonna riemerse, quando l’acqua del fiume fu tornata ai livelli normali di corrente e il pericolo peggiore era passato, tutti si accorsero di quanto era stranamente accaduto. L’immagine dipinta sulla tela era più fresca di prima. Il disegno non era per nulla deteriorato, ma anzi sembrava ancora più fresco di prima, come se fosse stato appena dipinto, come se i colori fossero diventati ancora più brillanti di prima.

Non è però l’unico particolare a destare stupore tra la popolazione. La lampada ad olio, infatti, che da sempre le ardeva dinanzi ogni giorno senza sosta, brillava ancora accesa. Così si originò il nome, ancora oggi, noto a tutti quanti la venerano.

Dopo quell’evento, l’immagine venne staccata e collocata nel luogo in cui ora si trova, all’interno della chiesa dell’Ospedale “San Giovanni Calibita Fatebenefratelli”.

Isola Tiberina vista dal Tevere
Isola Tiberina vista dal Tevere – lalucedimaria.it

Preghiera alla Madonna della Lampada

Dall’abisso profondo delle mie miserie io grido a Te: o Signora e Madre, accogli la mia preghiera. Inchina il tuo orecchio ad accogliere il gemito del mio pregare. Che se Tu volessi prima indagare la mia indegnità, chi potrebbe uscire illeso dal tuo esame?

Invece io so che Tu sei il trono della divina misericordia. In Te ripongo ogni mia speranza; in Te ho sperato dalla prima infanzia; sino alla sera della vita spererò in Te. Non è vero forse che Dio Ti ha eletta a sua Madre, perché Madre fossi anche ai poveri peccatori?

Non Ti ha forse salutata Gabriele come la piena di grazia perché codesta tua pienezza togliesse da noi l’immane disgrazia d’esser figli di Eva?

Volgi a noi, o Maria, i tuoi occhi misericordiosi; Ti prenda pietà del popolo tuo, della tua Chiesa, delle nazioni, delle famiglie, delle anime redente dal Sangue del Figlio tuo. Convertici a Lui, o Signora, e ci convertiremo; rinnova ancora una volta nel mondo i trionfi della tua materna misericordia.

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