14 nuovi Santi, vite straordinarie con aneddoti che superano l’immaginazione: ecco chi sono

Canonizzati domenica 20 da papa Francesco, ecco chi sono i 14 nuovi santi, donne e uomini dalle vite incredibili, che hanno vissuto, come ha detto il pontefice “lo stile di Gesù”. 

14 santi nuovi creati
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Domenica 20 ottobre in piazza San Pietro si è svolta la solenne cerimonia di canonizzazione di 14 nuovi santi della Chiesa. Papa Francesco ha celebrato la santa messa e ha illustrato la santità di questi nuovi esempi di cristiani posti alla venerazione dei fedeli.

Hanno vissuto lo stile di Gesù” ha affermato il pontefice, e ha spiegato quale è effettivamente lo stile divino. “Vicinanzacompassionetenerezza, Dio si fa vicino per servire” ha detto il papa, “a questo dobbiamo anelare: non al potere, ma al servizio“.

Sono 14 i testimoni della fede a salire agli onori degli altari. Si tratta di don Giuseppe Allamano, di suor Elena Guerra, di suor Marie-Léonie Paradis e di 11 martiri di Damasco.

I 14 nuovi santi: chi sono questi grandi testimoni della fede

Tra le due religiose canonizzate, suor Elena Guerra nasce a Lucca nel 1835, figlia di una nobile famiglia. Ha contrasti nel seguire la sua vocazione: l’opposizione dei genitori e una malattia che la immobilizzò a letto per un periodo.

Santa Elena Guerra
Santa Elena Guerra tra i 14 nuovi canonizzati – lalucedimaria.it

Scopre la sua attitudine alla missione educativa durante un’epidemia di colera e apre una scuola, prima per le giovani alto borghesi e poi l’Istituto di Santa Zita. Con un gruppo di compagne dà vita alla congregazione delle Oblate dello Spirito Santo.

Scrive nunerosi testi sia pratici su argomenti che riguardavano le donne e la scuola, sia temi ascetici e spirituali. La sua spiritualità pone al centro lo Spirito Santo e la sua opera convince papa Leone XIII ad indire una novena di Pentecoste. 

Varie controversie le impediscono di scrivere ancora fino alla morte arrivata nel 1914. Viene beatificata nel 1959. La porta alla canonizzazione un miracolo di guarigione ricevuto da un uomo brasiliano in fin di vita per un trauma cranico. Dopo la dichiarazione di morte cerebrale e la preghiera fatta da amici e familiari alla beata, l’uomo si riprende inspiegabilmente.

Dal Piemonte un missionario amico di altri santi

Don Giuseppe Allamano è nato nel 1851 a Castelnuovo d’Asti. Nipote di San Giuseppe Cafasso, era amico di san Giovanni Bosco. Diventa sacerdote e poi rettore del Santuario della Consolata di Torino e lo ricostruisce dandogli nuova vita.

San Giuseppe Allamano
San Giuseppe Allamano tra i 14 nuovi canonizzati – lalucedimaria.it

Lo fa diventare un centro missionario, e dopo fonda l’Istituto dei Missionari della Consolata, con prima destinazione il Kenya. Successivamente l’attività missionaria si estende anche ad un ramo femminile con la fondazione delle Suore Missionarie della Consolata.

Pur senza intraprendere in prima persona le missioni, don Allamano riuscì a dar vita ad una grande opera evangelizzatrice come organizzatore. Muore nel 1926 e viene beatificato nel 1990. A farlo diventare santo è il miracolo della guarigione di un indigeno della foresta amazzonica brasiliana aggredito da un giaguaro.

La prospettiva era quella di una morte certa, ma dopo la richiesta di intercessione del beato avviene la ripresa instantanea e duratura.

La santità nella vita ordinaria di una religiosa al servizio

Suor MarieLéonie Paradis è canadese, nata nel 1840 in Quebec. Fa la sua professione religiosa quando è ancora molto giovane, a 17 anni, e più tardi si impegna nella formazione delle suore in vari conventi tra Canada e Stati Uniti.

Fonda una piccola comunità con l’obiettivo di svolgere i servizi all’interno dei collegi. Nascono le Piccole Suore della Santa Famiglia che si adoperano nei lavori domestici per le comunità religiose, i seminari e i collegi.

La suora esaltava il ruolo dei sacerdoti ed esortava a venerare in esso la persona di Gesù. Muore nel 1912 e viene beatificata nel 1982. Poi, il miracolo che la eleva alla canonizzazione è l’inspiegabile ripresa di una neonata canadese nata con asfissia perinatale, encefalopatia e insufficienza multiorgano.

Martiri per la fede non si piegano all’islamismo

Ad esser canonizzati ci sono poi gli 11 “Martiri di Damasco”, di età e di provenienza differenti, accomunati dal martirio avvenuto tra il 9 e il 10 luglio 1860 durante le persecuzioni ai cristiani in Libano e Siria.

Santi Martiri di Damasco
I Santi Martiri di Damasco tra i 14 nuovi canonizzati – lalucedimaria.it

Un gruppo di miliziani drusi li uccide a Damasco. Otto sono religiosi e 3 laici e tutti trovano la morte nel convento e nella chiesa francescana di San Paolo. Gli viene proposto di abiurare la fede cristiana e di abbracciare l’Islam.

Ma loro non cedono e affrontano la morte. Il superiore del convento dei Frati Minori di Damasco è Manuel Ruuiz Lopez che viene ucciso ai piedi dell’altare. La stessa sorte tocca ad altri sette frati. I tre laici sono tre fratelli, Francesco, Abdel Mooti e Raffaele Massabki, tutti padri di famiglia e ferventi cattolici.

Vengono beatificati nel 1926. A renderli santi è stata la persistente e crescente fama di santità e del martirio, la diffusione del loro culto, che non si è mai fermata e vari segni attribuiti all’intercessione di questi martiri.

Papa Francesco ha commentato che per tutti questi nuovi santi della Chiesa “la fede e l’apostolato che hanno portato avanti non ha alimentato in loro desideri mondani e smanie di potere ma, al contrario, essi si sono fatti servi dei fratelli, creativi nel fare il bene, saldi nelle difficoltà, generosi fino alla fine“.

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