La storia della Madonna della Ferita è legata a un fatto miracoloso avvenuto durante un’empia aggressione a colpi di pugnale.

All’interno della Cattedrale di Forlì è custodito un dipinto della Madonna. È un’immagine di semplice fattura davanti alla quale, tuttavia, tutti i fedeli che entrano sostano in preghiera. Si è soliti toccare l’icona, rivolgere una supplica alla Vergine, chiedere una grazia. Innumerevoli sono le volte che quell’antica immagine è stata toccata.
Ancorché poco nitidi, i lineamenti dell’immagine sono ancora chiaramente visibili. Questa icona è venerata fin dal XV secolo. Per lei venne edificato il primo santuario, poi elevato a Cattedrale e perno della devozione alla meglio conosciuta Madonna del Fuoco.
Tutto nasce dalla violenta aggressione subita da un calzolaio, lasciato in fin di vita dai suoi aguzzini lungo la strada. Le sue condizioni sono talmente gravi che nessuno tra chi accorre per prestargli soccorso pensa possa sopravvivere. Facendo appello alle poche forze rimaste l’uomo fa intendere ai soccorritori di voler essere portato davanti all’immagine della Madonna.
Viene subito accontentato e altrettanto rapidamente si rimette, in maniera del tutto miracolosa. Da allora gli abitanti di Forlì pregano davanti a questa icona e quando le loro richieste sono esaudite lasciano degli ex voto (a volte rubati da alcuni teppistelli del posto).
Il segno miracoloso lasciato dalla Madonna della Ferita
Circa una decina di anni dopo, il 15 aprile del 1490, un focoso giovanotto forlivese, stalliere di mestiere, deluso forse per aver perso al gioco non trova altro di meglio da fare che prendersela contro l’icona mariana. Entrato nella cattedrale, si scaglia con violenza contro un affresco che raffigura la Vergine col Bambino.
Dando sfogo a tutta la rabbia che ha in corpo, estrae lo stiletto e sfigura il dipinto. Si accanisce in particolare contro la guancia sinistra della Madonna. Ma nell’istante in cui affonda il colpo, ecco che l’immagine comincia a sanguinare abbondantemente. Dalla guancia sgorga indubitabilmente sangue vivo.

Il tutto avviene sotto lo sguardo incredulo dei presenti. Ancora oggi sono ben visibili i segni del sanguinamento e delle ferite inferte dal pugnale. Da allora l’immagine verrà chiamata Madonna della Ferita. Alla vista del sangue che fuoriesce dall’icona l’uomo resta di sasso, come pietrificato, e confessa a tutti la propria malvagità.
La notizia del miracoloso sanguinamento si sparge rapidamente in città e tutti possono vederlo. La Signora di Forlì, Caterina Sforza, decide allora di far edificare una meravigliosa cappella per onorare la Madonna della Ferita.
Ma non è finita: ad agosto di quello stesso anno avviene un altro fatto miracoloso. Un uomo di nome Giovanni Muti rimane gravemente ferito a causa di una rovinosa caduta da cavallo. L’impatto col terreno è violento al punto da squarciargli l’addome facendo fuoriuscire le interiora dal ventre.
Per i medici non c’è nulla da fare: l’uomo è sicuramente spacciato. Ma quando portano l’icona della Madonna Ferita e la poggiano sull’addome del moribondo, ecco che questi guarisce all’istante.
Preghiera alla Madonna della Ferita
Rimani, Maria, accanto a tutti gli ammalati del mondo,
di coloro che in questo momento, hanno perso conoscenza e stanno per morire;
di coloro che stanno iniziando una lunga agonia, di coloro che hanno perso ogni speranza di guarigione;
di coloro che gridano e piangono per la sofferenza; di coloro che non possono curarsi perché poveri;
di quelli che vorrebbero camminare e devono restare immobili;
di quelli che vorrebbero riposare e la miseria costringe a lavorare ancora;
di quelli che sono tormentati dal pensiero di una famiglia in miseria;
di quanti devono rinunciare ai loro progetti; di quanti soprattutto non credono in una vita migliore;
di quanti si ribellano e bestemmiano Dio; di quanti non sanno o non ricordano che il Cristo ha sofferto come loro.