La natura si scatena e terrorizza con la sua violenza: i fedeli si rivolgono a un’immagine della Madonna del Conforto. Quello che succede dopo lascia tutti senza parole.
![Madonna del Conforto](https://www.lalucedimaria.it/wp-content/uploads/2025/02/15-febbraio-Madonna-del-Conforto.jpg)
Arezzo, 1796: la città toscana prova sulla sua pelle la sferza del terremoto. Da due settimane si susseguono le scosse, la popolazione è terrorizzata davanti a una catastrofe che sembra imminente. La terra continua a muoversi: il terremoto sembra interminabile e alcune scosse sono così violente da aver intorbidito le acque dell’Arno.
La violenza delle scosse è tale da provocare anche un fenomeno misterioso e impressionante come le luci sismiche (o luci telluriche): lampi di luce bianca o azzurra che ricordano i fulmini. Serpeggia l’idea che il terremoto sia un castigo di Dio per i peccati della città. Gli abitanti intensificano così preghiere e processioni con le statue dei santi patroni.
Per fare penitenza gli aretini digiunano e cancellano gli eventi e i festeggiamenti per il carnevale. All’incrocio tra via Vecchia e via Sacra, nei paraggi della Porta di San Clemente, si trova un ospizio della Congregazione dei frati Camaldolesi, con una cantina dove i frati vendono vino a poco prezzo. È il 15 febbraio 1796: la cantiera, Domitilla Bianchini, sta parlando del terremoto insieme e tre avventori.
I loro nomi sono Antonio Tanti, Giuseppe Brandini e Antonio Scarpini. Di mestiere fanno gli artigiani. Uno dei tre uomini decide che l’unica cosa da fare è rivolgere lo sguardo verso il Cielo. Accende così una candela a un’immagine della Madonna, affissa a una parete, sopra un fornello usato per scaldare il locale e per preparare i pasti.
L’immagine della Madonna biancheggia e il terremoto si arresta
Sotto l’immagine mariana c’è una scritta: Sancta Maria, ora pro nobis. I fumi e le lampade a olio hanno ormai annerito l’immagine. Improvvisamente accade qualcosa di stupefacente: da annerita che era, l’immagine cambia completamente tonalità. Inizia a cambiare colore, si accende di luce propria.
![Altare Madonna del Conforto](https://www.lalucedimaria.it/wp-content/uploads/2025/02/Altare-Madonna-del-Conforto.jpg)
Gli occhi dei tre fedeli assistono a una scena senza precedenti: l’immagine di Maria diventa bianchissima e scintillante. Subito gridano al miracolo: la voce si diffonde in città, tutti gli aretini accorrono per constatare la luminose bellezza del dipinto. Ma i fatti inspiegabili non sono finiti: anche le scosse di terremoto cessano.
La terra non trema più e tutti scoppiano a piangere, elevando preghiere e inni di lode e ringraziamento. Il vescovo di Arezzo, Niccolò Marcacci, si reca sul posto del miracolo. Dopo aver ascoltato i testimoni e verificato quanto accaduto fa portare in duomo l’immagine sacra nella cattedrale.
Due mesi dopo arrivano le truppe giacobine a portare il vento della rivoluzione francese. Al grido di «Viva Maria» Arezzo insorge coinvolgendo tutta la Toscana nella lotta contro gli invasori. L’insorgenza si diffonderà poi per l’Italia.
Negli anni anni successivi verrà costruita una cappella per accogliere con tutti gli onori la Madonna del Conforto, incoronata nel 1814 dal vescovo Albergotti.
Preghiera alla Madonna del Conforto
(recitata da Benedetto XVI davanti alla miracolosa immagine della Vergine venerata nella Cattedrale aretina con il titolo di Madonna del conforto.)
Dolce Madre di Cristo e della Chiesa, fonte di ogni nostro conforto, Tu che donasti al mondo il Salvatore nella povertà di Betlemme; gli fosti accanto nella trepidazione della fuga in Egitto, nel nascondimento di Nazareth, nel faticoso cammino verso Gerusalemme; sempre vicina al tuo Unigenito fino alla Sua gloriosa Passione, e alla Chiesa nascente in attesa dello Spirito, ottieni a tutti noi la fedeltà alla Parola di Dio.
Madre dell’Amore, facci praticare la carità operosa, che ancora meraviglia il mondo e ci manifesta come Chiesa del Signore. Sii di sollievo ai malati, di aiuto ai più poveri muovendo tutti a praticare la giustizia, di sostegno a chi si impegna per il bene comune. Madre santa, onnipotente per Grazia, fai che il popolo di Dio sia sempre più radicato nella fede che i Santi irradiarono tra le genti.
Madre del Redentore, ottienici che la vita cristiana delle famiglie sia efficace nell’educazione dei figli e risani la società con testimonianze credibili. Santa Maria, fai che sacerdoti e laici risplendano di santità, con rinnovato fervore diano al mondo ragione della speranza che è in loro. Infondi la Sapienza nel cuore dei giovani. Rendi tutti noi sempre più vicini al tuo divin Figlio, perché, come a Cana di Galilea, tutti i cristiani siano pronti a fare quanto egli ci chiede: spendere la vita per il Vangelo e il Regno di Dio.
Amen.