Con Sant’Alfonso M. de’ Liguori, ripercorriamo i giorni che vanno dal sabato della settimana precedente a quella che giungerà alla domenica delle Palme, sino alla vigilia della Pasqua.
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Il Santo ci offre, dunque, una riflessione giornaliera, per ben 15 giorni, per sintonizzarci agli eventi salienti che preludono la morte e la risurrezione di Cristo Gesù. Qui proponiamo un estratto degli scritti di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
Lunedì Santo: Gesù è posto in croce
Appena giunto il Redentore al Calvario, tutto addolorato e stanco, gli tolgono le vesti attaccate già alle sue lacere carni, e poi lo gittano sulla croce. Stende Gesù le sagre mani e nello stesso tempo offerisce all’eterno Padre il sacrificio della sua vita, e lo prega ad accettarlo per la salute degli uomini. Quindi, prendono i carnefici con furia i chiodi e i martelli, ed inchiodando le di lui mani e piedi, l’affiggono alla croce.
I dolori indicibili di una morte in croce!
(…) Quando vien ferito un nervo nel corpo umano, è sì acuto il dolore, che cagiona spasimi e svenimenti; or quale sarà stato il dolore di Gesù in essergli traforati co’ chiodi le mani e i piedi, luoghi pieni di nervi e muscoli! (…) Già s’alza la croce insieme col Crocefisso, e si fa cadere con violenza sul buco fatto nel sasso. Si ferma poi con pietre e legni, e resta Gesù pendente da quella a lasciarvi la vita. Stando l’afflitto Signore già moribondo su quel letto di dolore, e trovandosi così desolato e mesto, cerca chi lo consoli, ma non lo trova. Almeno, Signor mio, vi compatissero gli uomini, or che state morendo; ma no: sento che altri v’ingiuria, altri vi deride ed altri vi bestemmia, dicendovi: “Scendi dalla croce, se sei Figlio di Dio. Ha salvati gli altri, ed ora non può salvare se stesso”.

(…) Ben può dirsi che in quelle tre ore, in cui Gesù patì agonizzando sulla croce, soffrì tante morti, quanti furono i momenti che vi stette. Ivi non trova minimo sollievo o riposo. O si appoggia sulle mani o sui piedi, ove si appoggia cresce il dolore, mentre il suo sagrosanto corpo sta sospeso sulle stesse sue piaghe. Va, anima mia, ed accostati intenerita a quella croce (…). Sì, caro mio Gesù, questo sangue mi lavi da tutti i miei peccati, e tutto m’infiammi d’amore verso di te mio Dio, c’hai voluto morire per amor mio. O Madre addolorata, che state a’ piedi della croce, pregate Gesù per me.
Antonella Sanicanti
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