Con Sant’Alfonso M. de’ Liguori, ripercorriamo i giorni che vanno dal sabato della settimana precedente a quella che giungerà alla domenica delle Palme, sino alla vigilia della Pasqua.
Il Santo ci offre, dunque, una riflessione giornaliera, per ben 15 giorni, per sintonizzarci agli eventi salienti che preludono la morte e la risurrezione di Cristo Gesù. Qui proponiamo un estratto degli scritti di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
Giovedì Santo: muore Gesù in croce
Ecco che già l’amante Salvatore s’avvicina alla morte. Mira anima mia, quei begli occhi che si oscurano, quella faccia divenuta pallida, quel cuore che palpita con lento moto, e quel sagro corpo che già si abbandona a finir la vita. (…) “Consummatum est”. Padre mio, ecco già col sagrificio della mia morte è compita l’opera della redenzione del mondo, che voi mi avete imposta. E rivolto a noi par che replicasse: “Consummatum est”; come dicesse: Uomini, uomini, amatemi, perché ho fatto tutto, non ho più che fare per cattivarmi il vostro amore.
Passione di Cristo: tutto è compiuto!
Ecco finalmente, già se ne muore Gesù. Venite Angeli dal cielo, venite ad assistere alla morte del vostro Re. E voi Madre addolorata Maria, accostatevi più alla croce, e mirate più attenta il vostro Figlio, perché già è vicino a spirare. Eccolo come dopo aver egli raccomandato il suo spirito all’eterno Padre, chiama la morte, dandole il permesso di venire a torgli la vita. (…) Già trema la terra, s’aprono i sepolcri, si squarcia il velo del tempio; già al moribondo Signore per la violenza del dolore mancano le forze, manca il calore, si abbandona col corpo, abbassa la testa sul petto, apre la bocca e muore. “Et inclinato capite, tradidit spiritum” (Io. 19).
(…) È morto l’autor della vita, l’Unigenito di Dio, il Signore del mondo. Oh morte, tu fosti lo stupore del cielo e della natura. Oh amore infinito! un Dio sacrificare il suo sangue e la vita, per chi? per le sue creature ingrate, morendo in un mar di dolori e di disprezzi, affin di pagare le loro colpe! Oh bontà infinita! Oh amore infinito! Oh Gesù mio, voi dunque siete morto per l’amore, che m’avete portato; deh non permettete ch’io viva più senza amarvi, neppur un momento. V’amo sommo mio bene, v’amo Gesù mio, morto per me. O Madre addolorata Maria, date aiuto ad un vostro servo, che brama di amare Gesù.
Antonella Sanicanti
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