Con Sant’Alfonso M. de’ Liguori, ripercorriamo i giorni che vanno dal sabato della settimana precedente a quella che giungerà alla domenica delle Palme, sino alla vigilia della Pasqua.
Il Santo ci offre, dunque, una riflessione giornaliera, per ben 15 giorni, per sintonizzarci agli eventi salienti che preludono la morte e la risurrezione di Cristo Gesù. Qui proponiamo un estratto degli scritti di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
“Stabat autem iuxta crucem Iesu Mater eius” (Io. 19). Osserviamo in questa Regina de’ Martiri una sorta di martirio il più crudele d’ogni martirio, una madre posta a vedersi morire un figlio innocente, giustiziato sopra un patibolo infame. “Stabat”. Da che Gesù fu preso nell’orto, i discepoli l’hanno abbandonato, ma non l’abbandona Maria: ella l’assiste sino a vederlo spirare avanti gli occhi suoi. (…) Oh Madre addolorata, non isdegnate ch’io ancora v’accompagni in assistere alla morte del vostro e mio Gesù. “Stabat iuxta crucem”. La croce dunque è il letto, ove Gesù lascia la vita: letto di dolore, ove quest’afflitta Madre sta guardando Gesù tutto lacerato da’ flagelli e dalle spine.
Osserva Maria che il povero Figlio appeso a quei tre uncini di ferro non trova sito, né riposo; vorrebbe ella dargli qualche sollievo, vorrebbe almeno, giacché ha da morire, farlo spirare fra le sue braccia, ma niente di ciò l’è permesso. Ahi croce, dice, rendimi il Figlio mio; tu sei patibolo di malfattori, ma il Figlio mio è innocente. (…) Figlio così bello, così santo e così amabile: Figlio ch’era l’unico suo amore, mentr’era Figlio e Dio. E questa Madre ebbe a vedersi morir di dolore un tal Figlio, innanzi agli occhi suoi.
Oh Maria, oh Madre la più afflitta di tutte le madri, compatisco il vostro cuore, specialmente quando miraste il vostro Gesù abbandonarsi sulla croce, aprir la bocca e spirare; e per amore di questo Figlio morto per la mia salute, raccomandategli l’anima mia. E voi Gesù mio, per li meriti de’ dolori di Maria, abbiate pietà di me, e concedetemi la grazia di morire per voi, come voi siete morto per me. “Muoia io mio Signore (vi dirò con S. Francesco d’Assisi) per amore di voi, che per amore dell’amor mio vi siete degnato morire”.”.
Antonella Sanicanti
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