15 giorni con Sant’Alfonso M. de’ Liguori per prepararci alla Passione – VII giorno

Con Sant’Alfonso M. de’ Liguori, ripercorriamo i giorni che vanno dal sabato della settimana precedente a quella che giungerà alla domenica delle Palme, sino alla vigilia della Pasqua.

Passione Cristo - Pasqua
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Il Santo ci offre, dunque, una riflessione giornaliera, per ben 15 giorni, per sintonizzarci agli eventi salienti che preludono la morte e la risurrezione di Cristo Gesù. Qui proponiamo un estratto degli scritti di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.

Venerdì di Passione: Pilato dimostra al popolo Gesù: “Ecce Homo”

Pilato, essendogli stato di nuovo portato dinanzi Gesù, lo vide così lacerato e difformato da’ flagelli e dalle spine, che credette di muoverne a compassione il popolo col farcelo mirare; onde uscì alla loggia, portando seco l’afflitto Signore, e disse: “Ecce Homo”. Come dicesse, via su contentatevi di quel che ha patito sinora questo povero innocente. Eccolo ridotto a stato che non può più vivere. Lasciatelo via, mentre poco può restargli di vita. Mira tu ancora, anima mia, su quella loggia il tuo Signore ligato e mezzo nudo, coperto solo di piaghe e di sangue; e considera a che egli s’è ridotto il tuo Pastore, per salvare te pecorella perduta.

Ecco l’Uomo che abbiamo messo a morte!

(…) Dio e Padre mio, io miro il vostro Figlio, e lo ringrazio e l’amo, e spero di sempre amarlo; ma vi prego, miratelo ancora voi, e per amore di questo Figlio abbiate pietà di me; perdonatemi e datemi la grazia ch’io non ami altri che voi. Ma che rispondono i giudei alla vista di quel Re de’ dolori? Alzano le grida e dicono: “Crucifige, crucifige eum”. E vedendo che Pilato non ostante i loro insulti cercava di liberarlo, l’atterriscono con dirgli: “Si hunc dimittis, non es amicus Caesaris” (Io. 19). Pilato ancor resiste e replica: “Regem vestrum crucifigam?” E quei risposero: “Non habemus Regem, nisi Caesarem“.

Sant'Alfonso san gerardo
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Ah Gesù mio adorato, questi non vogliono riconoscervi per loro Re, e vi dicono di non volere altro Re che Cesare. Io vi confesso per mio Re e Dio; e mi protesto che non voglio altro Re del mio cuore, che voi mio amore ed unico mio bene. (…)

 

Antonella Sanicanti

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