La diffusione dei 15 Sabati è strettamente legata al Santuario di Pompei e alle sue tradizioni mariane.
Nasce come recita, infatti, per 15 sabati consecutivi, dei quindici Misteri del Rosario. Oggi sono diventati 20, con l’introduzione dei Misteri della Luce.
Prima di iniziare la preghiera dei 15 Sabati, è bene confessarsi e proporsi, quel sabato, di prendere la Comunione. Questa devozione ci chiede principalmente di meditare su uno solo dei Misteri del Rosario (uno per ogni sabato) e di approfondirlo col brano evangelico corrispondente, con preghiere, riflessioni, proponimenti e opere proposte per quel giorno (secondo le disposizioni del Santuario di Pompei), nonché con la recita del Rosario per intero (ossia tutti e 20 i Misteri) o di parte di esso.
Questa devozione fu formulata dal Beato Bartolo Longo e si può iniziare in qualunque sabato dell’anno, anche se, al Santuario di Pompei, la si fa prima dell’8 Maggio e della prima domenica di Ottobre. Di seguito, proponiamo la testimonianza di una guarigione, avvenuta per la pratica dei 15 Sabati e riportata dalla rivista “Il Rosario e la Nuova Pompei”.
15 Sabati del Rosario: don Antonio, salvato dalle fiamme
Don Antonio Sindico, un sacerdote di Serrano (Lecce), scriveva a Bartolo Longo, Direttore de “Il Rosario e la Nuova Pompei”: “Compio il desiderio e il dovere di portarmi dinanzi all’Altare di codesta grande Regina delle Vittorie nella sua Valle di elezione, per ringraziarla di cuore della grazia concessami”.
Bartolo Longo, tempo prima, aveva mandato a don Antonio una Medaglia in argento della Vergine di Pompei, a cui adesso si attribuiva il miracolo.
“Non so descrivere la gioia che provai quando l’ebbi tra le mani! Me la posi addosso, insieme con la Corona del Rosario, che giorno e notte circonda il mio collo”.
Erano le 10 di sera e don Antonio si preparava per la notte. A letto, cominciò a leggere, accendendo un cero, per poter vedere bene. Poi si addormentò, dimenticando di spegnere il cero.
“Questo arse tutto, dando fuoco alla coperta e al materasso. In quel momento, pacificamente dormivo, nonostante che il fumo e il fetore della lana arsa giungeva sgradevole a mia madre, che per tre stanze era da me divisa”.
Nulla, quella notte, fu capace di svegliare don Antonio, che rischiò di ardere insieme al suo letto.
Don Antonio: il Rosario ogni giorno
La mattina seguente, dunque, si accorse con stupore di aver dormito su un letto carbonizzato! “Un fremito di raccapriccio mi corse per le membra, considerando il pericolo. Ma chi mai aveva potuto spegnere il fuoco, ed impedire che mi abbrustolisse o asfissiasse? Riflettei per un istante ed ecco sovvenirmi della cara medaglia della Vergine di Pompei”. (… ) “E subito scesi in chiesa a celebrare il santo Sacrificio della Messa, in ringraziamento alla Vergine di Pompei, per la grazia ottenuta”.
Da quella sera, don Antonio recitò ogni giorno il Santo Rosario, insieme a tutti i fedeli della sua parrocchia, riuniti in devozione: “Io mi propongo di perseverare sempre in questa santa pratica, per essere annoverato tra i più ferventi e zelanti propagatori del Rosario di Maria e del suo caro Santuario di Pompei”.
Antonella Sanicanti