La diffusione dei 15 Sabati è strettamente legata al Santuario di Pompei e alle sue tradizioni mariane.
Nasce come recita, infatti, per 15 sabati consecutivi, dei quindici Misteri del Rosario. Oggi sono diventati 20, con l’introduzione dei Misteri della Luce.
Prima di iniziare la preghiera dei 15 Sabati, è bene confessarsi e proporsi, quel sabato, di prendere la Comunione. Questa devozione ci chiede principalmente di meditare su uno solo dei Misteri del Rosario (uno per ogni sabato) e di approfondirlo col brano evangelico corrispondente, con preghiere, riflessioni, proponimenti e opere proposte per quel giorno (secondo le disposizioni del Santuario di Pompei), nonché con la recita del Rosario per intero (ossia tutti e 20 i Misteri) o di parte di esso.
Questa devozione fu formulata dal Beato Bartolo Longo e si può iniziare in qualunque sabato dell’anno, anche se, al Santuario di Pompei, la si fa prima dell’8 Maggio e della prima domenica di Ottobre. Di seguito, proponiamo la testimonianza di una guarigione, avvenuta per la pratica dei 15 Sabati e riportata dalla rivista “Il Rosario e la Nuova Pompei”.
Una Suora del Buon Pastore, del quartiere napoletano di Posillipo, ebbe un malessere inaspettato, che le tolse l’uso della gambe e non poté più camminare. Aveva costantemente bisogno di qualcuno che la potesse sollevare e sostenere, dalle braccia, anche solo per fare i movimenti e gli spostamenti più semplici e quotidiani.
I dottori indagarono sulla paralisi e provarono molte cure, ma non ebbero risultati importanti: “Il male aumenta assai ed io mi sento morire. Non c’è più rimedio! Una sclerosi del midollo spinale mi porta inevitabilmente alla tomba” -diceva in un testo dell’epoca.
Molti cominciarono a pregare per la sorte della Suora, fino a che, lei stessa, iniziò ad invocare l’aiuto della Vergine del Rosario di Pompei e a recitare i 15 sabati: “Giunsi all’ottavo sabato, in cui si commemorava l’ottavo Mistero ch’è il terzo doloroso; ed era il 24 Luglio. Io ero assai più sofferente degli altri giorni. Quella sera per farmi respirare un po’ di aria, mi trascinarono sulla terrazza e facevo pena a chi mi guardava.
La buona Madre Vicaria, mossa dalla compassione, mi dice: “Io ho fiducia nella Madonna di Pompei: la Madonna di Pompei ci farà di certo la grazia e facciamo la promessa di scrivere e pubblicare la grazia”. Quella notte, dormii e, nell’interruzione del sonno, altri non invocavo che la Madonna di Pompei. Potenza di Maria!”.
La Suora continuò a dormire, meglio che poteva; al mattino, appena ebbe aperto gli occhi, si sentì sospinta ad alzarsi dal letto, a correre alla preghiera, insieme alle altre Sorelle: “Scendo da me sola di letto, comincio a vestirmi. Io ero istantaneamente e miracolosamente risanata! Compresa da una forza soprannaturale, che mi muove, mi sospinge, mi agita, esco di cella e, come fuori di me per l’allegrezza di vedermi improvvisamente e al tutto sana, mi metto a correre pel corridoio e in pari tempo mi pongo a gridare: La Madonna di Pompei mi ha fatto la grazia! Io sono sana per miracolo, posso camminare e correre!”.
Tutte le Suore, allora, accorsero, per vedere cosa fosse successo e appurarono, stupefatte, il miracolo avvenuto: “A quel grido accorsero dal coro la Superiora e tutte le monache, circa ventitre persone, poi le sessanta ragazze che erano nell’altro coro. Tra il pianto e la contentezza io saltavo, battevo i piedi a terra e, per mostrare ch’ero veramente sana, feci subito due tratti di scala. E quindi, ritornando in Chiesa, tutta la comunità intonò il Te Deum, tra molte lacrime e generale commozione. Dopo il Te Deum, si emise a coro un grido: “Viva Maria! Viva Maria”.”.
La testimonianza porta la data del 16 Agosto 1890 ed è firmata da Suor Maddalena di San Giovanni della Croce Grossi. Cita per testimone Suor Maria di Santa Germana, all’epoca Vicaria dell’Istituto delle “Suore del Buon Pastore” e altre 83 persone.
Inoltre, reca la dichiarazione del medico, dottor Guglielmo Romanelli: “Maddalena di San Giovanni Grossi, affetta da sclerosi del midollo spinale, ribelle alle cure farmaceutiche, è guarita miracolosamente, dopo cinque mesi di malattia, istantaneamente, mercé la SS. Vergine del Rosario di Pompei”.
Antonella Sanicanti
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