Oggi 20 dicembre, festa di San Filogonio: avvocato diventa vescovo e testimone della fede

Testimone della fede, dopo una vita nel mondo in cui svolgeva la professione di avvocato, San Filogonio diventa vescovo e viene elogiato anche da un grande santo. 

San Filogonio
San Filogonio – lalucedimaria.it

Il Martirologio Romano nell’enunciazione della memoria liturgica di san Filogonio, che ricorre oggi 20 dicembre, traccia i tratti salienti della sua vita. Possiamo apprendere che “Ad Antiochia in Siria, san Filogonio, vescovo, che, avvocato, chiamato da Dio a governare un giorno questa Chiesa, diede inizio insieme al vescovo sant’Alessandro e ad altri compagni alla lotta per la fede cattolica contro l’arianesimo e pieno di meriti riposò nel Signore; san Giovanni Crisostomo lo celebrò in un famoso encomio“.

Riassume così i pochi elementi che si conoscono della storia del santo, sicuramente i principali e più importanti. Non si conosce la data della sua nascita, ma si sa che era di Antiochia in Siria e si colloca verso l’inizio del III secolo. 

Tra le poche informazioni riguardanti la sua biografia si sa che era sposato e aveva una figlia e svolgeva la professione di avvocato.

Santo di oggi 20 dicembre: San Filogonio di Antiochia

Non intraprese quindi dalla giovinezza la carriera ecclesiastica, ma questa irrompe nella sua vita solo in una fase successiva. Era noto per avere ottime qualità morali e per il suo brillante eloquio. Le doti spirituali unite ad un’eccellente oratoria lo resero una persona stimabile e portarono a renderlo il successore del vescovo di Antiochia, Vitale I, quando questo morì intorno al 319.

San Filogonio esercitò il suo ministero episcopale con grande sapienza e si trovò a dover affrontare il problema della presenza di eresie da contrastare. Difese con fermezza la dottrina cattolica dalla minaccia dell’arianesimo.

In questa lotta all’eresia ebbe il sostegno del vesvovo sant’Alessandro che lo affiancò e lo aiutò nell’impresa. Fu citato da Ario in una lettera che questo scrisse ad Eusebio di Nicomedia. In essa l’eretico nominava san Filogonio tra i vescovi che non erano caduti nella sua eresia e che lo contrastavano.

Il martirio e l’elogio di san Giovanni Crisostomo

Era il tempo delle persecuzioni ai cristiani da parte degli imperatori Massimiano e Licinio: anche san Filogonio ne rimase vittima. Fu fatto prigioniero, molto probabilmente torturato, come era uso al tempo, anche se non se ne hanno attestazioni.

Poi morì martire il 20 dicembre 324. San Giovanni Crisostomo in un’omelia pronunciata in occasione del sessantesimo anniversario della sua morte, nel 386, parlò di lui e ne fece un elogio. Pronunciò un panegirico che ne documenta così la santità e la grandezza.

Come ricorda anche il Martirologio Romano il santo definito dalla bocca d’oro lo elogiò con un encomio esaltando la sua vita e il suo operato e sicuramente questo rimane un elemento molto importante che ne attesta e promuove il culto.

Nonostante le poche notizie su di lui si può considerare con certezza che dal tempo di san Giovanni Crisostomo il culto tributato a san Filogonio era già diffuso e consolidato.

Nei sinissari bizantini, che pure traggono spunto da estratti del panegirico di Crisostomo, san Filogionio è commemorato il 20 settembre. C’è poi il Sinassario Alessandrino di Michele, vescovo di Atrib e Malig, in cui si trova la sua memoria anche se con notizie leggermente diverse. La Chiesa latina lo celebra però il 20 dicembre, come introdotto dal Baronio e come riportato dal Martirologio Romano.

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