Il 24 agosto di 81 anni fa, Papa Pio XII si rivolgeva a tutto il mondo attraverso un toccante messaggio di pace, le cui parole divennero l’emblema del suo pontificato.
Pio XII divenne Papa in un clima di grandi tensioni. Il 1939 fu un anno molto particolare a livello internazionale: il nazismo si espandeva sempre di più e portava con sé l’orrore del male. Il forte carisma di Papa Pacelli, lo portò a pronunciare, il 24 agosto di quell’anno, un necessario discorso pubblico, nel contesto del quale inviò un sentito e commosso messaggio di pace. Come spesso accadde anche con i suoi predecessori, i messaggi e gli interventi di pace non furono accolti dalle autorità, ma il suo toccante messaggio è un grande spunto per una grande riflessione.
Papa Pio XII invoca la pace: “Tutto è perduto con la guerra”
Quel sentito messaggio, Papa Pio XII lo inviò a tutto il mondo, attraverso la radiotrasmittente. Dal Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, Papa Pacelli, collegato con la stazione radio vaticana, implorava la pace attraverso le sue toccanti parole. Definendo l’umanità come una “grande famiglia umana”, Pio XII apriva il suo discorso chiedendo a tutto il mondo di “ascoltare la voce di quel Cristo da cui il mondo ebbe alta scuola di vita e nel quale milioni e milioni di anime ripongono la loro fiducia in un frangente in cui solo la sua parola può signoreggiare tutti i rumori della terra”.
L’emblema del suo pontificato
Proprio da quel discorso, pronunciato 81 anni fa, fuoriuscì un grande pensiero, che divenne in qualche modo la frase emblematica di tutto il suo pontificato. Anch’egli, come tanti suoi predecessori e tanti suoi successori, intraprese un atteggiamento di pace che si impegnava a dire “Basta con la guerra”.
A differenza di Benedetto XV, che implorò la pace nel contesto della Prima Guerra Mondiale, Papa Pio XII, il male assoluto della guerra lo aveva già conosciuto e il suo appello, in un certo senso, fu ancora più forte. La frase, divenuta poi celebre, fu quella pronunciata intorno alla metà della sua riflessione: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra”. Con questo messaggio, Papa Pacelli, invitò poi tutto il mondo a “volgere lo sguardo in Alto” e a chiedere la Grazia del Signore.
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Fabio Amicosante