Re anglosassone del VI secolo, sant’Etelberto del Kent si convertì grazie alla moglie e divenne un grande re dal cuore magnanimo.
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Nella memoria liturgica di Sant’Etelberto del Kent, oggi 24 febbraio, si ricorda la figura di un regnante santo, cresciuto da pagano e poi convertito dalla moglie Berta, figlia del re merovingio Cariberto e di grande fede.
Sant’Etelberto nacque nel 560: le maggiorni notizie su di lui si hanno dagli scritti di Beda il Venerabile che racconta anche dell’influenza che su di lui ebbe la fede della sua sposa tale da farlo diventare il primo re inglese convertito al cristianesimo.
Principessa dei Franchi, Berta accettò il matrimonio con Etelberto con la condizione che potesse continuare a professare la sua fede in Cristo. Il matrimonio si celebrò nel 588 e lui acconsentì a lasciare questa libertà alla consorte.
Santo di oggi 24 febbraio: Sant’Etelberto del Kent
Lei si è presentata al matrimonio insieme al suo confessore e padre spirituale, il vescovo di Liudardo, il quale sarebbe stato il primo punto di riferimento ecclesiastico per la conversione di Etelberto.
Cresciuto in una terra completamente pagana, estranea all’annuncio del Vangelo, Etelberto si trovò a conoscere il Signore tramite la sua sposa e il suo cappellano, ma anche con il supporto di sant’Agostino di Canterbury che nel 597 giunse in Gran Bretagna con circa 40 monaci benedettini.
Tutti inviati da papa san Gregorio Magno, ebbero un ruolo sicuramente significativo nella crescita spirituale di sant’Etelberto. Quando avvenne il loro primo incontro il re era ancora influenzato dalle superstizioni pagane e temendo che i monaci potessero fargli un maleficio volle incontrarli in uno spazio aperto dove sarebbe stato più al sicuro se loro avessero praticato una qualche arte magica.
La conversione e il governo cristiano
Sant’Agostino e i gli altri monaci si presentarono portando una grande croce d’argento e l’immagine di Nostro Signore dipinta su una tavoletta. Si misero a cantare litanie e a pregareper la salvezza eterna di sé stessi e di coloro ai quali erano stati mandati.
L’atteggiamento di Etelberto fu di apertura fin dall’inizio perchè consentì ai monaci di predicare liberamente. Poi, entro un anno da quel primo incontro arrivò la sua conversione e si fece battezzare. Sostenne le opere del monaco di Canterbury e della fondazione di un monastero a cui si aggiunse anche la costruzione di una chiesa dedicata ai Santi PIetro e Paolo.
Etelberto creò nel Kent anche il primo codice legislativo anglosassone scritto, che prevedeva la protezione della Chiesa e l’istituzione di un complesso sistema di indennità. Questo codice dimostra come il Kent fosse un regno relativamente organizzato e centralizzato.
Etelberto era chiamato “bretwalda“, un termine che indicava che il sovrano governava su più terre anglossasoni. Il re governò cristianamente favorendo la diffusione del cristianesimo fino alla sua morte che arrivò nel 616.
Fu sepolto insieme alla moglie Berta, che lo aveva preceduto nella vita eterna. I due riposano nella cappella di san Martino all’interno della chiesa dei santi Pietro e Paolo a Canterbury, consacrata nel 613. Un’usanza si mantenne viva fino alla Riforma Protestante : davanti alla loro tomba era sempre presente una candela accesa.
La proclamazione della santità di re Etelberto arrivò tennedo conto delle virtù eroiche che aveva dimostrato professando la fede cristiana e sopratutto del suo ruolo nella diffusione del cristianesimo in Gran Bretagna.
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