Oggi 24 marzo è Santa Caterina di Svezia: mistica e figlia di una grande santa

Santa Caterina di Svezia è la figlia di una grande santa, Brigida, e come lei ha ricevuto doni soprannaturali vivendo misticamente la fede. 

Santa Caterina di Svezia
Santa Caterina di Svezia – lalucedimaria.it

Il Martirologio Romano ricorda santa Caterina di Svezia, che si ricorda oggi 24 marzo, come figlia di santa Brigida. Aggiunge alcuni dettagli che caratterizzano subito la sua figura. Annota infatti che santa Caterina, la quale fu ” data alle nozze contro il suo volere, conservò, di comune accordo con il marito, la sua verginità e, dopo la morte di lui, condusse una vita pia“.

La sua vocazione alla vita consacrata era, dunque, forte e potè trovare compimento dopo un periodo di attesa. Santa Caterina era la quarta degli otto figli di santa Brigida, grande mistica svede e compatrona d’Europa.

Nata come Caterina Ulfsdotter nel 1331 a Vadstena, appunto, in Svezia, in giovanissima età fu costretta a sposare Edgar von Kyren, un nobile che comprese i suoi sentimenti e la assecondò a mantenere la sua purezza.

Santo di oggi 24 marzo: Santa Caterina di Svezia

A 19 anni Caterina decise di raggiungere la madre, che si era già trasferita a Roma, in occasione dell’Anno Santo. Si trovava lì quando le giunse la notizia dell’improvvisa morte del marito. La sua scelta fu allora di rimanere con la madre e di condurre con lei vita monastica. 

Santa Brigida, infatti, aveva fondato in Svezia una comunità di tipo cenobitico che raccoglieva in due conventi separati le donne e gli uomini che volevano fare vita comune seguendo la regola di san Bernardo di Chiaravalle.

E così anche Caterina intraprese questo stile di vita realizzando pienamente quella che era sempre stata la sua principale vocazione: consacrarsi interamente a Dio. Rimase insieme alla madre per tutto il resto della vita di lei e la accompagnava in viaggi e pellegrinaggi, che a volte erano anche avventurosi e pieni di pericoli.

Diverse volte a salvarle intervenne il Signore in modo soprannaturale. Santa Caterina viene spesso rappresentata accanto a un cervo, che, secondo la leggenda, più volte sarebbe comparso misteriosamente per trarla in salvo.

Doni mistici e ore in preghiera

In modo simile alla madre, anche Caterina divenne una mistica. Furono vari i doni celesti di cui fu depositaria.  Caterina passava fino a quattro ore al giorno in preghiera e in contemplazione. Trascorreva molto tempo a meditare sulle sofferenze di Cristo,  come le era stato insegnato da sua madre Brigida.

Con l’esempio così vicino di questa grande santa, che accudì fino alla morte di lei avvenuta nel 1373. L’anno successivo, eseguì la volontà materna e fece riportare la sua salma in Svezia. La seppellì nel monastero di Vadstena, che santa Brigida aveva fondato.

Nel 1380 lei venne eletta badessa di quel monastero e lì si trasferì nell’ultima parte della sua vita. Ma visse molto anche a Roma dove si narravano vari prodigi di cui sarebbe stata protagonista. Si racconta che santa Caterina la città si sarebbe salvata dalla piena del Tevere, che aveva già abbattuto gli argini grazie alla preghiera di intercessione di santa Caterina.  In un dipinto conservato nella cappella a lei dedicata nell’abitazione di piazza Farnese è stato raffigurato questo episodio.

A Roma, inoltre, ebbe modo di incontrare e di fare amicizia con santa Caterina da Siena, contribuendo con lei a sostenere la legittimità di papa Urbano VI e la necessità che la sede del papato rimanesse nella città eterna.

Scrisse un’opera intitolata Consolazione dell’Anima, che racciude molte citazioni delle Sacre Scritture e di antichi testi cristiani. Morì solo pochi anni dopo la madre, precisamente il 24 marzo 1381. La devozione popolare fu immediata e spontanea.

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