Oggi 25 febbraio, festa di Santa Valburga: appartiene a una famiglia di santi, dedita all’evangelizzazione

Santa Valburga con una famiglia di santi, ha contribuito ad evangelizzare la Germania nell’VIII secolo anche con al fondazione di monasteri. 

Santa Valburga
Santa Valburga – lalucedimaria.it

Oggi, 25 febbraio, si ricorda santa Valburga, che nell’VIII secolo ha dato un forte impulso all‘evangelizzazione della Germania. Di origine anglosassone, apparteneva ad una famiglia composta da varie personalità di santi. Il padre è san Riccardo del Wessex e i fratelli, san Villibaldo e san Vunibaldo.

La sua nascita si fa risalire al 710 cira nel Wessex, la contea in cui il padre regnava. La madre si chiamava Wuna. Valburga si formò quindi in una famiglia in cui la santità era palpabile. Anche lei seguì l’esempio dato dal padre e come i suo i fratelli intraprese ben preso la strada dell’evangelizzazione.

Santo di oggi 25 febbraio: Santa Valburga

Santa Valburga fu badessa nell’abbazia di Wimborne nel Dorset. Insieme ai suoi due fratelli  fece poi parte del gruppo di monaci e monache che aiutarono papa san Bonifacio a diffondere il cristianesimo in Germania. Villibaldo fondò a Heidenheim un monastero doppio, nel quale Vunibaldo fu abate della parte maschile e Valburga badessa di quella femminile. Quando morì Vunibaldo, intorno al 761, toccò a Valburga prendere in mano le redini e governare l’intero monastero.

Sotto la sua guida l’abbazia continuò ad essere un centro di forte irradiazione religiosa e culturale. Non mancava neanche l’aspetto caritativo poiché lei e le sue monache fornivano un forte sostegno e aiuto alla gente del luogo. Vivevano secondo la tradizione benedettina unendo vita attiva e contemplativa.

All’interno del suo monastero vi erano infatti anche figure di monache scrittrici come Ugeburga, che poi diventò la biografa dei due fratelli Villibaldo e Vinnibaldo. Santa Valburga guidò il monastero per 18 anni fino alla sua morte avvenuta il 25 febbraio 779.

La venerazione e la superstizione

Dopo la sua morte si diffuse una forte venerazione popolare che perdurò nel tempo. Dichiarata santa per acclamazione popolare, nell’ 893 ci fu una cerimonia in cui si diffusero alcune sue reliquie, e venne considerata come una solenne canonizzazione. In quel periodo il vescovo di Eichstätt fece traslare il corpo di Valpurga nella sua città natale. Alcune reliquie furono portate in Francia e altre nelle Fiandre.

Avvenne un prodigio: dalla sua nuova tomba per qualche tempo trasudò una sostanza liquida che avrebbe sarebbe stata taumaturgica. Furono istituite due feste in suo onore: una nell’anniversario della sua morte, ed un’altra nel giorno della sua traslazione a Eichstätt, che aveva avuto luogo il 1° maggio 870.

Una tradizione appartenente al mondo pagano pre-cristiano si legò alla figura di santa Valburga. Si credeva che la notte sul 1° maggio una moltitudine di streghe svolgeva deliranti festini in mezzo a “un nebbione d’inferno“,  mentre “irrompe a fiumi un furibondo canto di magia“, come descritto nel Faust di Goethe. Per questa casuale coincidenza cronologica, l’immaginaria notte delle streghe venne anche chiamata “notte di santa Valpurga”.

Il re di Francia, Carlo III il Semplice, che era molto devoto a santa Valburga, nel suo palazzo ad Attigny fece costruire un santuario a lei dedicato. La sua memoria liturgica ricorre, dunque, nell’anniversario del giorno della sua morte il 25 febbraio, ma ci sono anche altre date celebrative a Eichstätt e Zutphen in cui le viene reso omaggio.

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