Oggi 29 aprile è Santa Caterina da Siena: la mistica che ha lottato per rigenerare la Chiesa

Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, ha lottato con amore per il bene della Chiesa in tempi molto difficili, affinchè fosse ristabilità la verità.

Santa Caterina da Siena
Santa Caterina da Siena – lalucedimaria.it

Esempio di grande amore per la Chiesa, santa Caterina da Siena, che si ricorda oggi 29 aprile, è conosciuta come la mistica che ha influenzato il papato della sua epoca cercando di porre rimedio agli errori che c’erano.

Era determinata a fare la volontà di Dio: era questo alla base del suo agire. Fin dalla scelta di abbracciare la vita religiosa, ha saputo affrontare vari tipi di ostacoli da vera lottatrice per amore. Ultima di 25 figli, era nata a Siena nel 1347, nella contrada dell’Oca.

Suo padre, Iacopo di Benincasa era tintore e sua madre, Lapa di Puccio di Piagente, era la seconda moglie. Già a 6 anni ebbe una visione soprannaturale vedendo Cristo in atto di benedire. Fu la prima di tutta una serie di esperienze mistiche nel corso della vita.

Santo di oggi 29 aprile: Santa Caterina da Siena

All’età di 12 anni i genitori volevano che si sposasse, ma lei desiderava diventare monaca. Incontrò quindi forti difficoltà per realizzare la sua vocazione e trascorse 3 anni in una sorta di cella domestica in cui praticava una vita in stile ascetico e contemplativo.

A 16 anni imparò a leggere e a scrivere da autodidatta. Ebbe comunque l’aiuto di alcuni confessori domenicani che furono per lei dei padri spirituali. Voleva entrare a far parte delle Mantellate, un’associazione di pie donne vedove, ma dal momento che era giovane e vergine non fu ammessa.

Diventò perciò terziaria domenicana e fu la più giovane ad esserlo. La sua vocazione non era claustrale: sentiva la necessità di stare nel mondo e renderli utile da lì. Attorno a lei ben presto di venne a creare una sorta di famiglia chiamata “la bella brigata“. Erano una decina di persone culturalmente e dottrinalmente molto preparate e profondamente religiose che come lei erano animate da uno stesso stile di vita.

Le lettere per svolgere la sua missione

Aiutata da alcune di queste persone, Caterina iniziò a scrivere lettere, che venivano redatte spesso sotto sua dettatura. Aveva a disposizione pergamena, carta di qualità e inchiostro quasi indelebile: con questi strumenti fu in grado di inviare epistole per esortare, far riflettere, personaggi potenti, influenzando così le sorti della Chiesa.

Le sue numerose missive furono oltre 300. I destinatari erano personaggi autorevoli sia del campo religioso che civile. Anche i papi dell’epoca ricevettero le sue lettere. La lotta che c’era in quei tempi, per cui santa Caterina si spese con tenacia e perseveranza era per riportare il papa nella sede di Roma.

Nel 1367 oltre a scrivere al pontefice, santa Caterina si presentò personalmente nella sede papale di Avignone e cercò di persuadere papa Gregorio IX a far ritorno nella città eterna. La sua supplica fatta con insistenza e il suo amore per la Chiesa riuscirono a convincerlo. Oltre alla determinazione delle parole dette e scritte ottenne il risultato sperato offrendo numerose preghiere, penitenze e digiuni.

Il dolore per lo scisma

Quando il papa Urbano VI fu spodestato dall’antipapa ed ebbe luogo lo scisma d’Occidente, santa Caterina soffrì moltissimo. Aumentò le mortificazioni e le penitenze e smise quasi completamente di mangiare. Continuò a scrivere lettere in nome di Dio in cui poneva rigorosi richiami all’ortodossia della dottrina. Fu attaccata, derisa, ma niente poteva fermarla.

Non solo lettere, dunque: santa Caterina lasciò anche le Orazioni, una raccolta di preghiere messa insieme dai suoi discepoli dopo la sua morte. Erano tutte orazioni composte durante le estasi mistiche della santa. Tra le sue opere c’è poi il Diario della Divina Provvidenza in cui lei stessa riporta il racconto di vari episodi di esperienze mistiche vissuti.

La sua vita era completamente dedicata a questa missione: le penitenze erano sempre più dure, arrivava a dormire solo 2 ore a notte. Il suo fisico ne risentì e a soli 33 anni, il 29 aprile 1380 morì. Le sue ultime parole furono un’invocazinone al Signore. Trovò sepoltura nella basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma. La canonizzazione avvenne nel 1461 e poi ci fu la proclamazione come Dottore della Chiesa, prima donna a ricevere questo titolo. Inoltre, santa Caterina da Siena è compatrona d’Italia e d’Europa. 

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