La luce della fede: con questo titolo, Papa Francesco firmava, il 29 giugno del 2013 la sua prima enciclica da Vescovo di Roma. Questa lettera nacque da una grande collaborazione.
Il 29 giugno di sette anni fa, Papa Francesco metteva la firma su quella che sarebbe poi diventata la sua prima Enciclica da Pontefice. Questo documento, il Lumen Fidei, era in realtà già stato pensato, scritto e persino quasi completato da un grande pensatore e teologo del nostro tempo, il suo predecessore Papa Benedetto XVI.
Il Pontefice emerito, durante gli anni in cui sedette sulla cattedra di Pietro, scrisse molto sul tema della fede e questa enciclica si andava ad unire, attraverso un filo conduttore, alle precedenti encicliche sul tema della carità e della speranza. Queste ultime portavano il nome di Deus caritas e Spe salvi.
29 giugno: Papa Francesco firmava la sua prima enciclica
Il lavoro, consegnato da Benedetto XVI nelle mani del suo successore, venne esteso e, dunque, firmato, da Papa Francesco, con il titolo Lumen fidei. Il testo si avvale di una introduzione in cui viene presentato il tema della fede, vista come luce illuminante, nonché luce da riscoprire. A questa introduzione fanno seguito quattro capitoli che portano i rispettivi titoli: Abbiamo creduto all’amore; Se non credete, non comprenderete (sul tema fede-verità); Vi trasmetto quello che ho ricevuto; Dio prepara per loro una città.
Il senso del dolore è nella fede
Particolarmente intensa e carica di significato, è la parte relativa al rapporto tra la fede e il dolore, spesso legato al tema della morte. Morte e dolore ricevono un senso proprio dall’affidamento a Dio. L’amore di Gesù, scrive il Pontefice, è capace di vincere la morte: “poiché Cristo è risorto e ci attira oltre la morte, la fede è luce che viene dal futuro, che schiude davanti a noi orizzonti grandi, e ci porta al di là del nostro “io” isolato verso l’ampiezza della comunione”. In tal senso, la fede si congiunge con la speranza, che “ci proietta verso un futuro certo”.
L’ultima parte dell’enciclica, sotto forma di conclusione, è caratterizzata da una riflessione e da una preghiera alla Vergine Madre, indicata dai due Pontefici come modello per ogni cristiano.
La preghiera a Maria
Aiuta, o Madre, la nostra fede!
Apri il nostro ascolto alla Parola, perché riconosciamo la voce di Dio e la sua chiamata.
Sveglia in noi il desiderio di seguire i suoi passi, uscendo dalla nostra terra e accogliendo la sua promessa.
Aiutaci a lasciarci toccare dal suo amore, perché possiamo toccarlo con la fede.
Aiutaci ad affidarci pienamente a Lui, a credere nel suo amore, soprattutto nei momenti di tribolazione e di croce, quando la nostra fede è chiamata a maturare.
Semina nella nostra fede la gioia del Risorto.
Ricordaci che chi crede non è mai solo.
Insegnaci a guardare con gli occhi di Gesù, affinché Egli sia luce sul nostro cammino. E che questa luce della fede cresca sempre in noi, finché arrivi quel giorno senza tramonto, che è lo stesso Cristo, il Figlio tuo, nostro Signore!
Per una lettura approfondita dell’enciclica Lumen fidei: clicca qui
Fabio Amicosante
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