Vescovo e martire, sant’Eustasio è fortemente legato alla città di Napoli che lo considera uno dei suoi patroni. Morto per la fede, ha testimoniato con la vita l’amore per Cristo.

Il 29 marzo si commemora la figura di Sant’Eustasio, detto anche Eustachio, vescovo di Napoli, da cui il forte legame che è rimasto con la città partenopea. Il santo, infatti, è ritenuto uno dei patroni del luogo, anche se non lo è ufficialmente.
L’epoca in cui ha vissuto è il III secolo, nel corso delle feroci persecuzioni ai cristiani, dove anche lui trova la morte. Le notizie su questo pastore della Chiesa sono pochissime e lacunose. Nonostante si sappia davvero molto poco di lui, è rimasto vivo nella memoria dei fedeli che gli hanno reso un culto che si è protratto nel corso dei secoli.
Santo di oggi 29 marzo: Sant’Eustasio di Napoli
Sant’Eustasio risulta essere il settimo vescovo della città partenopea, precisamente dopo Sant’Agrippino e prima di Sant’Efebo. Visse nella prima metà del III secolo, certamente in un periodo precedente al 343, quando il vescovo risulta essere un altro, di nome Fortunato.
Viene menzionato nei due antichi cataloghi napoletani il Gesta episcoporum Neapolitanorum databile intorno al IX secolo e nel Catalogus episcoporum Neapolitanorum del X secolo, dove è riportato il suo nome. Secondo quanto si apprende dal Catalogus, il periodo dell’episcopato di sant’Eustasio si protrasse per ben 17 anni.
Era durante i pontificati di papa Antero e papa Fabiano. Si apprende invece dal testo Gesta si riferisce che le sue spoglie, dopo il martirio vennero traslate. Questo avvenne all’incirca nel IX secolo, e da allora furono deposte nell’altare maggiore della chiesa di Santa Maria in Cosmedin o di Portanova. Si trovavano esattamente nel posto definito “in altario beate Dei genitricis semperque virginis Mariae, que dicitur Cosmidi“.
Il martirio e il culto
Non si conoscono i dettagli che portarono questo santo vescovo al martirio, si conosce meglio la storia della sua salma nel corso del tempo. L’urna che conteneva il corpo di Sant’Eustasio fu ritrovata nel 1616 e l’arcivescovo Decio Carafa decise di estenderne il culto all’intera diocesi.
Alcuni secoli dopo ebbe luogo anche una ricognizione delle reliquie. Precisamente nel settembre 1884 venne effettuata la ricognizione canonica del corpo e a seguito di questa, nel dicembre dello stesso anno papa Leone XIII confermò il culto tributato ab immemorabili per sant’Eustasio.
Nel calendario di marmo che si trova della Chiesa di Napoli la data della sua festa risulta essere fissata per il 10 maggio. Al contrario, però, nel Martirologio Romano la festa è stata stabilita per il giorno 29 marzo. La dicitura riportata è questo elogio: “A Napoli, commemorazione di sant’Eustasio, vescovo”.
Preghiera a Sant’Eustasio di Napoli
O spiriti celesti e voi tutti Santi del Paradiso,
volgete pietosi lo sguardo sopra di noi,
ancora peregrinanti in questa valle di dolore e di miserie.
Voi godete ora la gloria
che vi siete meritata seminando nelle lacrime
in questa terra di esilio.
Dio è adesso il premio delle vostre fatiche,
il principio, l’oggetto e il fine dei vostri godimenti.
O anime beate, intercedete per noi!
Ottenete a noi tutti di seguire fedelmente le vostre orme,
di seguire i vostri esempi di zelo e di amore ardente a Gesù e alle anime,
di ricopiare in noi le virtù vostre,
affinché diveniamo un giorno partecipi della gloria immortale.
Amen.