La memoria liturgica di oggi 3 novembre è quella di Santa Silvia: donna romana del VI secolo, fu la madre di un papa santo.
Santa Silvia, che si commemora oggi 3 novembre, era una matrona romana. Era di stirpe nobile, discendente della Gens Octavia, anche nacque da una famiglia di modeste condizioni nel 520.
Non si sanno molte cose di lei, ma si sa che aveva due sorelle che si chiamavano Tarsilia ed Emiliana. Entrambe sono diventate a loro volta sante. Una famiglia di santi, quindi, perché santa Silvia fu anche la madre di un papa, grande santo della Chiesa.
Nel 538, ancora molto giovane fu data in sposa al senatore Gordiano appartenente ad un’altra illustre stirpe romana, la Gens Anicia. Con il marito si trasferì a vivere nella villa degli Anici. Questa dimora si trovava sul colle Celio al Clivio di Scauro. In quel luogo oggi sorge la chiesa di San Gregorio al Celio.
La vita di santa Silvia, per i pochi elementi che si conoscono fu ricca di grazie e dolori. Diede alla luce due figli e nel 573, ormai avanti con gli anni morì il marito e da vedova decise di ritirarsi ad abitare in una casa appartata sul colle Aventino chiamata Cella Nova.
Lei che era sempre stata una donna dalla fervente fede, da quel momento in poi volle vivere in stile monastico applicando la Regola di san Benedetto. “Ora et labora“, quindi, era il suo programma di vita: si dedicava a lungo alla preghiera e non mancava di dedicarsi ad aiutare i poveri e tutti coloro che le presentavano le loro necessità.
Dei due figli uno, il primogenito è molto famoso: si tratta di san Gregorio Magno. Grande pontefice, fu eletto al soglio di Pietro nel 590. Certamente santa Silvia influì notevolmente sulla formazione spirituale e cristiana del figlio.
Di lei si narra che fosse una madre molto amorevole e premurosa, accogliente e attenta ai bisogni dei figli. Non inteveniva nelle loro decisioni e lasciava che sviluppassero pienamente la loro personalità. Ma come ogni mamma si preoccupava per loro. Vedendo il figlio Gregorio indaffarato in tante attività temeva che non mangiasse abbastanza e gli mandava un servitore a portargli ogni giorno del buon cibo affinché si nutrisse adeguatamente.
Di santa Silvia era chiara la santità. Quando morì nel 592, dopo aver visto il figlio diventare pontefice, fu proprio lui a farla seppellire nel monastero di Sant’Andrea. In quel luogo riposavano già le spoglie delle sue sante sorelle Tarsilla ed Emiliana.
Santa Silvia fu rappresentata artisticamente con una croce nella mano destra e un libro in quella sinistra. Sul libro c’era una specifica iscrizione: “Vivit anima mea et laudabit te, et iudicia tua adiuvabunt me“, che vuol dire “Vive la mia anima e ti loderà, e i tuoi giudizi mi aiuteranno“.
Il culto a santa Silvia si mantenne forte nei secoli e si sviluppò ulteriormente. Cesare Baronio nel 1603 fece costruire un oratorio intitolato a lei al Celio. Nello stesso periodo il papa Clemente VIII iscrisse santa Silvia nel Martirologio Romano stabilendo come data della sua memoria liturgica il 3 novembre, rimasto fino ad oggi.
Signore, noi ti rendiamo grazie
per averci donato come modello di vita cristiana S. Silvia,
sposa fedele e madre amorevole,
maestra di preghiera e di contemplazione,
donna generosa nel servizio dei poveri.
Fa’ che il suo esempio aiuti le nostre famiglie
a vivere unite in un amore più forte di ogni debolezza,
siano da lei sostenute nell’impegno
di accogliere la vita e farla crescere,
siano aiutate nella fatica di guidare i figli
sulla strada della verità e della fede,
siano rese disponibili ad aprirsi alle necessità dei fratelli.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Amen.
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