Eccoci a parlare della più bella preghiera del cuore: il rosario. Della sua bellezza non ci rendiamo neppure conto e troppo spesso la “maltrattiamo”, per non parlare di quando la trascuriamo completamente. Tutti i grandi santi, da quando esiste il rosario, non hanno mai smesso di portarlo con sé, di recitarlo, di offrirlo a Maria più volte al giorno.
Non si capisce bene per quale motivo molti non riescono a ricordarsi di portare con sé la corona, sempre, ovunque vadano… e di insegnare ai figli, ai bambini a fare lo stesso. D’altronde, anche per questo motivo, molti ordini e comunità religiose hanno come complemento all’abito la corona del rosario. Sì, perché il rosario deve diventare parte di noi, come quando ci si dimentica un anello e si sente dire. “Senza di questo mi sento nuda/o!”. Dovremmo proprio sentirci così: senza il rosario siamo nudi. E’ vero che abbiamo dieci dita, ma la corona ci ricorda la preghiera. Le nostre dita sono troppo occupate in mille faccende… Ecco quindi il primo trucco: per recitare bene il rosario, porta la corona sempre con te.
Tuttavia tante volte troviamo mille scuse, assecondiamo mille contrattempi e non preghiamo il rosario. Siamo intimamente convinti che pregare il rosario sia lungo, noioso e faticoso e quindi basta uno squillo del telefono, un bambino che chiama mamma senza nulla di importante o ricordarsi di mettere posto qualcosa che già abbiamo rinunciato a quei pochi 20 minuti per pregare la Madonna con il cuore. Ma possiamo dimenticare di pregare colei che Gesù, il nostro Dio fatto uomo, ha voluto come madre e ama e rispetta con tutto il suo essere Dio e uomo? Non vale forse la Madonna anche una mezzora meno di sonno, la sera o la mattina, se non si è trovato un altro momento per regalarle i nostro fiorentini, il nostro mazzo di rose coltivate nel cuore e donate a lei con semplicità? Ecco quindi il secondo trucco: evita il pretesto di non avere tempo per pregare il rosario.
Quando recitiamo il rosario, però, spesso ci distraiamo, persino se siamo in una stanza vuota senza niente. Ad un certo punto puff! qualcosa succede e la nostra mente vaga tra problemi più o meno reali, fantasie più o meno strane, ricordi o cose da fare o già fatte. Cosa fare? Il mio primo padre spirituale un giorno mi disse: “ricordati bene: quando ti distrai recitando una preghiera, ricominciala daccapo.”. Certo! questo è un trucco stupendo per due motivi: perché ripetendo la preghiera di nuovo la reciti con tutto il cuore e l’attenzione rivolta a Dio e a Maria e perché non hai voglia di essere così asino da recitare un rosario doppio, senza che uno dei due non abbia valore perché ti sei perso nei fatti tuoi e non eri con Gesù e Maria. E c’è un secondo suggerimento per evitare le distrazioni: imporsi di offrire con il cuore delle decine per persone care che hanno tanto bisogno di aiuto e sostegno. Ecco quindi il terzo trucco, che può variare a seconda della gravità della o delle distrazioni: ripeti di nuovo (tutte le volte necessarie!) la preghiera che hai recitato distrattamente e pensa e offri alle persone più bisognose e a te più care le decine alla Madonna.
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