Il ritrovamento di un’icona della Madonna Annunziata nel sottosuolo dà origine al Santuario di Nostra Signora di Finibus Terrae a Santa Maria di Leuca.
Il tempio sacro, secondo la tradizione, è stato esorcizzato addirittura dall’Apostolo San Pietro in persona.
L’apostolo Pietro infatti, proveniente dall’Oriente e in viaggio verso Roma, pare sia sbarcato in quella regione. Da lì inizia la sua opera di evangelizzazione delle terre del Salento.
L’arrivo di San Pietro
A ricordo di questo evento, oltre ai diversi toponimi presenti nella zona, sul piazzale antistante il santuario è ancora presente la croce pietrina. Dopo la conversione della popolazione locale al cristianesimo, avviene il cambiamento del culto praticato nel tempio.
In origine si trattava di un tempio pagano dedicato a Minerva, come testimonia il ritrovamento di un’ara all’interno della chiesa. Questo era posto in posizione di Finibus Terrae, vale a dire nel punto in cui i romani pensavano che si trovasse la fine delle terre riservate ai cittadini e dove cominciassero invece quelle dedicate ai provinciali.
Il perché di questo nome alla Vergine
“De finibus terrae” sta infatti per “confini del mondo”, ovvero l’estremo limite dei “Cives”, i cittadini romani. Dopo del quale cominciava la terra dei “Provinciales”, i coloni. Si pensa inoltre che l’icona sia stata probabilmente dipinta dall’evangelista San Luca. Si tratta infatti dell’esaudimento della richiesta fatta dagli abitanti della stessa cittadina di Leuca. Questi infatti si rivolgono all’apostolo Luca in persona, che a quel tempo risiede a Malta.
Il tempio che fin dall’origine è dedicato alla Madre di Dio risale circa alla metà del V secolo. Questo però viene distrutto per almeno cinque volte dai saraceni e turchi, principalmente a causa della sua posizione geografica. Nei primi decenni del XVIII secolo, invece, c’è l’edificazione dell’attuale celebre santuario, che sorge sulla punta estrema del Capo di Leuca, chiamata dai greci “Leucos”, terra illustre e rischiarata dal sole.
La chiesa diventa sede vescovile nel 59 d.C., e viene completamente rasa al suolo dopo l’editto di Diocleziano e Galerio. In quella occasione viene perso anche il quadro della Vergine. Papa Giulio I però due secoli dopo, il 1 agosto 343, consacra la nuova chiesa e la dedica a Santa Maria dell’Angelo, come ancora oggi riportato sulla lapide.
I pescatori salvati da Maria
Nella notte nel 13 aprile 365 una violenta tempesta colpisce la zona. I pescatori si preoccupano subito per le loro imbarcazioni, e invocano la Madonna chiedendo la sua intercessione. L’evento atmosferico turbolento si ferma all’istante, e questo porta a un aumento significativo negli anni a venire del culto nei confronti della Vergine Maria.
Dopo ogni distruzione, la chiesa è stata sempre ricostruita nello stesso luogo e sulle mura perimetrali originarie. Questo è avvenuto ad esempio nel 1507, nel 1537, nel 1550, nel 1624, e in quest’ultima occasione il quadro della Vergine presente nella Basilica si salva dalle fiamme in maniera miracolosa.
Preghiera alla Madonna di Finibus Terrae
Ci rivolgiamo a te, Santa Vergine di Leuca,
consolatrice degli afflitti e aiuto dei cristiani
che dall’alto del tuo nobile santuario
domini su tutto il mar Mediterraneo,
volgi lo sguardo amorevole verso tutti i tuoi figli
angustiati e sofferenti sparsi nel mondo,
consola i nostri cuori affranti e guarisci le nostre paure.
Ci rifugiamo sotto il tuo materno manto
per trovare protezione e coraggio nella lotta
contro un virus tanto invisibile quanto pericoloso.
Fa’ che, trascorso questo tempo di isolamento e di turbamento,
la nostra valle di lacrime torni a risplendere
nella luce della gioia e della fraternità.
Ave Maria…
Santa Maria, Madre di Cristo e Madre nostra,
che sei la “credente”, incrollabile nella fede
anche presso la croce del tuo figlio,
tu conosci la debolezza della nostra fede
e sai che di fronte alle prove può vacillare e spegnersi,
fa’ che si alimenti nella preghiera e nei sacramenti.
In questo tempo di privazione dell’Eucaristia,
fonte e culmine della nostra vita cristiana,
cresca l’ardente desiderio di comunione col tuo Figlio
nell’ascolto della sua Parola e nella vita fraterna
per tornare a celebrare con rinnovata gioia
il memoriale della Pasqua di Cristo, crocifisso e risorto.
Ave Maria…
Madre di consolazione e di sicura speranza
che, sul Calvario, hai partecipato in modo singolare
al mistero del dolore e della morte di tuo Figlio,
e nella sua risurrezione hai gustato la gioia pasquale
ti affidiamo tutti gli ammalati e le loro famiglie:
fa’ che tutti possano essere guariti e consolati
rimanendo intimamente uniti a Cristo,
medico dei corpi e custode delle anime.
A quanti si sono addormentati nel Signore,
sii tu la porta del cielo, spalancata sul paradiso,
perché godano la beatitudine e la gioia senza fine.
Ave Maria…
Ave Maria, salute degli infermi e rifugio dei peccatori
Madre provvida e porto sicuro nelle tempeste della vita,
tu ci offri il tuo Figlio che ha portato su di sé
il nostro peccato e si è caricato dei nostri dolori.
Sostieni con il tuo materno aiuto i medici,
gli operatori sanitari e tutti i volontari,
che come buoni samaritani curano le ferite dei fratelli
e provvedono a tutti i loro bisogni.
Dona la luce della tua sapienza ai ricercatori scientifici,
perché trovino presto il giusto rimedio a questa pandemia
e contribuiscano a rinsaldare i legami dell’umana solidarietà.
Ave Maria…
Santa Vergine de finibus terrae,
immagine e madre della Chiesa
pellegrina nel mondo e nella storia,
guida e sostieni il Papa, i vescovi e tutti i sacerdoti,
nel loro insostituibile compito di pastori.
Rafforza il loro impegno a incoraggiare la fede
del santo popolo di Dio, minacciato e smarrito
di fronte a un pericolo nascosto e subdolo.
Insieme con tutti i religiosi e i consacrati
testimonino nel mondo la grazia della fede,
la gioia della speranza, la forza della carità,
perché ogni uomo trovi in Dio la felicità senza fine.
Salve Regina…