Una donna, che sta percorrendo la strada che la conduce dal marito, a un tratto si ritrova di fronte una signora bellissima.
La donna che vive una condizione d’indigenza di nome Clarice, sta portando un po’ di erbe cotte al marito che lavora nel bosco come taglialegna.
La donna bellissima le chiede un po’ di pane. “Un pezzo di pane per il mio bambino”, domanda. Clarice però non ne ha, e affranta le risposte che non può darle quello che la donna le sta chiedendo.
“Signora, io non ho pane; porto solamente un piatto di erbe cotte a mio marito, che si trova su in montagna a tagliare legna”, è infatti uscita di casa con un magro carico di poche erbe cotte, da portare al marito affinché si sostenesse durante il suo lavoro.
La signora le dice di guardare meglio all’interno del suo cestino. “Aprite il canestro e troverete del pane fresco”. Clarice non capisce, e allora guarda meglio. Vede che il suo cesto è pieno di pane freschissimo. Quella Signore che Clarice ha incontrato per la strada, infatti, è la Madonna.
Prima di sparire, la Vergine chiede alla donna di fare edificare una chiesa da dedicare a Lei. “Và a Molare e dì a tutti che qui desidero una Chiesa a mio nome. Qui porrò un trono di grazie”, dice Maria alla donna, ampiamente commossa nel vedere che le sue erbe si era trasformate in fragrante pane, capendo che davanti a lei ha la Beata Vergine.
La donna, in preda alla commozione per il fatto che le è apparsa la Beata Vergine Maria, corre in paese a raccontare l’accaduto. Tutti ascoltano il suo racconto con grande curiosità e stupore.
Tra questi, vi è anche uno storpio, Giovanni Maria Cazuli. “Conducetemi sul luogo. Se è Maria, mi guarirà!”, pronuncia all’istante. Così l’uomo, profondamente toccato dall’accaduto, arranca sulle sue grucce fino al luogo in cui Maria è apparsa alla donna.
Questo luogo si trova infatti in alto, in cima a una collina. Una volta arrivatosi, con grande difficoltà fisica, comincia a supplicare la Vergine con tutte le sue forze e con tutto il suo cuore affinché lo guarisca dalla sua malattia. Subito la Madonna vuole concedergli questa guarigione.
E’ così che tutti i molaresi capiscono la potenza e la meraviglia di quanto accaduto. La chiesa viene edificata, completata nel 1620, e rifatta nel 1661. Tutti perciò realizzano che veramente la Vergine ha scelto il loro paese per apparire a una povera donna, e infondere coraggio, speranza e consolazione nei loro cuori.
Ogni anno, il 10 agosto, si commemora nel Santuario, officiato dai Padri Passionisti, l’incoronazione e allo stesso tempo il miracolo dell’apparizione della Vergine a Molare.
Ti saluto, Signora santa, regina santissima, Madre di Dio,
Maria, che sempre sei Vergine,
eletta dal santissimo Padre celeste e da Lui,
col santissimo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito, consacrata.
Tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene.
Ti saluto, suo palazzo. Ti saluto, sua tenda. Ti saluto, sua casa.
Ti saluto, suo vestimento. Ti saluto, sua ancella. Ti saluto, sua Madre.
E saluto voi tutte, sante virtù,
che per grazia e lume dello Spirito Santo siete infuse nei cuori dei fedeli
affinché le rendiate, da infedeli, fedeli a Dio.
Amen.
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