La Madonna di Montepulciano, detta anche “della Querce”, interviene in un momento di grande spavento per un uomo, che si trova in mezzo a un passaggio infestato da spiriti maligni.
Sarà da questa particolare situazione che cominceranno a scaturire innumerevoli miracoli.
L’evento miracoloso riporta a Montepulciano, in provincia di Siena, quando Antonio sta passando per la località detta “le Querce”.
L’uomo sta montando un cavallo ma ecco che a un tratto succede qualcosa che lo lascia a bocca aperta. L’animale, durante la cavalcata, si ferma all’improvviso e impenna senza alcun motivo. Così l’uomo viene sbattuto a terra con grande violenza.
Oltre alla durezza dell’impatto, però, l’uomo rimane impressionato dal modo in cui si è svolta la cosa. Perciò ritiene che quel luogo possa essere, molto probabilmente, infestato da alcuni spiriti maligni. Di scatto, capisce che ha bisogno di un aiuto dal cielo per affrontare quel momento di crisi.
Prende quindi dalla sua bisaccia una immagine di terracotta raffigurante la Madonna, che è abituato a portare sempre con sé, in ogni momento e in ogni occasione. Una volta presa in mano, decide di incastrarla nella cavità di un albero.
Da quel momento in poi, intorno a quell’immagine cominciano a verificarsi dei fatti molto particolari. Eventi miracoli si susseguono l’un l’altro in quel luogo a favore di tanti fedeli e uomini e donne. Quando la notizia, ben presto, comincia a diffondersi tra la popolazione locale, in quello stesso luogo cominciano ad esservi portati diversi posseduti.
Puntualmente questi, una volta raggiunto il luogo, guariscono in maniera miracolosa, e questo fatto fa comprendere ben presto a tutti che in quel luogo vi è la presenza viva e attiva della Madonna, che lo ha scelto come sito privilegiato per operare le sue grazie ai tanti fedeli che ne hanno bisogno e che si rivolgono a lei con cuore aperto.
In quel punto nel 1699 i gesuiti vi costruiscono una chiesa, e la stessa dopo diversi anni viene inglobata all’interno di quello che rappresenta ancora oggi l’attuale santuario.
Placa, o Madre purissima,
la selvaggia tempesta dell’anima mia,
che sola ti sei mostrata sulla terra
porto di quanti navigano nei mali della vita.
Tu che hai generato la Luce,
illumina, o Pura,
gli occhi del mio cuore.
Sei stata data a noi, sulla terra,
come protezione, baluardo e vanto.
Ci sei stata data come torre e sicura salvezza,
o Fanciulla.
Per questo non temiamo più i nemici
noi che piamente ti magnifichiamo.
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