Don Domenico è in gravissime condizioni di salute e si sente ormai vicino alla fine della sua esistenza in terra. Ma appare la Madonna e grazie all’acqua del pozzo succede l’inaspettato.
Sono i mesi estivi, e il sacerdote si trova a Capurso, un piccolo paesino in provincia di Bari. I medici gli hanno infatti diagnosticato un male incurabile.
La visita della Madonna al sacerdote in agonia
Durante una notte Maria però si reca però in visita al sacerdote agonizzante, e gli spiega che se avesse bevuto l’acqua del pozzo situato in località Piscino e chiamato di “Santa Maria” avrebbe recuperato la sua “salute primiera”.
A questo, si associa anche la richiesta di Maria è quella di erigere una Chiesa in suo nome, a cui annettere anche il convento dei frati francescani. Il sacerdote, il giorno successivo, si reca al pozzo con grande fatica fisica ma con grande fiducia nella promessa della Madonna. Lì beve l’acqua e subito riacquista miracolosamente e all’istante la salute piena.
E’ così che per adempiere alla promessa che ha fatto alla Madonna l’ultima domenica di agosto di quell’anno, il 30 agosto 1705, si fa accompagnare da suo fratello Lorenzo e da sue due amici, Michelangelo Portincasa e Giovanni Battista Converso, per mostrargli il miracolo che gli è stato fatto dalla Vergine.
Il pozzo miracoloso
I tre scendono con una scaletta a pioli, perché il pozzo in parte si è già prosciugato. Accade però che, complice la difficoltà della discesa, una candela accesa che uno dei due tiene in mano cade in fondo al pozzo, nell’acqua. Nonostante ciò, però, la candela continua incredibilmente ad ardere e a fare luce.
I tre subito interpretano questo fatto come qualcosa di prodigioso. Per questo la loro curiosità sale e cominciano a ispezionare le pareti di questo pozzo. Fino a che, sull’intonaco, vedono una bellissima immagine in cui viene ritratta Maria.
Il dipinto è di stile bizantino, forse prodotto da monaci brasiliani e sfuggita alle persecuzioni iconoclaste del settimo e ottavo secolo, e Maria li guarda in maniera sorridente. Così nasce il culto della Madonna, che proprio a motivo di questa vicenda viene rinominata “de Puteo”, ovvero con il nome del luogo in cui è avvenuto il ritrovamento.
Maria si consegna fra le braccia del sacerdote
Il sacerdote e i suoi amici a un certo punto cadono in ginocchio, e stupiti dalla meravigliosa immagine continuano a venerarla, alla luce delle candele inspiegabilmente accese nell’acqua. Nel momento in cui il sacerdote ha finito di pregare, stacca in maniera delicata l’immagine dal muro. Il suo intento è quello di esporla alla venerazione dei fedeli.
A quel punto però si verifica un ulteriore miracolo. L’immagine in cui la Vergine è ritratta insieme a suo figlio Gesù si stacca miracolosamente dalla parete, galleggiò sull’acqua e da sola, in pochi istanti, si consegna tra le braccia del sacerdote.
Che subito, visibilmente commosso, risale in tutta fretta il pozzo tenendo l’icona tra le braccia, per andare a depositarla nella sagrestia della chiesa che sta facendo costruire in una terra di sua proprietà, a sue spese, come gli è stato chiesto da Maria.
Da quel momento in poi sono numerosi i miracoli che cominciano a verificarsi. Tra questi Caterina, la moglie di Oronzo Maffiola, paralizzata da tempo e infatti conosciuta come “la storpia”, che si vede concedere da Maria la grazia della guarigione.
Don Tanzella ottiene il 12 gennaio 1706 dall’Arcivescovo di Bari la benedizione della Cappella, che finalmente può aprirsi al pubblico, con il titolo di Santa Maria detta del Pozzo e di San Lorenzo martire.
Il furto dei primi voti alla Madonna
Mentre sta affrescando la Cappella in cui è custodita l’immagine della Madonna del Pozzo, l’amico del sacerdote Giovanni Battista Converso, che è un pittore, ruba tre doni in oro che pochi giorni prima sono stati fatti alla Madonna da alcune persone che hanno ricevuto dei miracoli dalla Vergine per la loro devozione.
In quel momento però, riportano i resoconti dell’epoca, “il cielo si oscurò e il giorno si mutò repentinamente in notte fonda. Converso, il primo sospettato del furto, venne imprigionato. In seguito confessò il reato e riconsegnò l’oro. Fu allora che “il cielo si rasserenò, i fulmini si dispersero e i tuoni cessarono come per incanto”.
La grande devozione alla Vergine ancora oggi
Una volta scagionato, il pittore cerca di accusare don Domenico Tanzella, ma inutilmente. A quel punto però il sacerdote si pensa di affidare il culto della Vergine del Pozzo ad un istituto religioso di rigida osservanza, indicando i Francescani Alcantarini. Questi ricevono la Cappella da lui fondata ed i beni ad essa appartenenti il 17 agosto 1714, e il 5 novembre 1737 gli Alcantarini fanno il loro ingresso in Capurso.
La Vergine del Pozzo continua ancora oggi ad attirare numerosi devoti, specialmente ad agosto e nell’ultima domenica del mese, nella festa solenne della Madonna. Maria, in cambio, continua a operare grandi miracoli e grazie, in particolare a favore dei bambini, come testimoniato dai tanti ex voto visibili nelle pareti del Santuario.
Preghiera alla Madonna del pozzo di Capurso
O Maria, Figlia, Sposa e Madre di Dio, Avvocata,
Speranza e Rifugio dei peccatori, Salute degli infermi,
Consolatrice degli afflitti, Madre di Pietà, di grazie e di Misericordia:
io, misero peccatore e vostro indegno figliuolo,
come cervo ferito corro sitibondo al Pozzo mirabile delle Vostre grazie.
Voi, o cara Madre, che siete fonte della Potenza del Padre,
mare immenso dei meriti del Figlio, prodigioso Canale dei doni dello Spirito Santo,
Voi ristorate la mia sete,
innaffiate il mio cuore inaridito ed amareggiato dal presente bisogno!
Senza il Vostro soccorso io resterò immerso nel profondo delle mie disgrazie,
sarò sempre infelice, precipiterò nell’orrendo pozzo dell’inferno.
Volgete dunque gli occhi Vostri pietosi su di me ed esaudite le mie preghiere.
Vi intenerisca il mio pianto e non mi abbandonate in tanta mia necessità;
affinché, così consolato dalle acque prodigiose del Vostro mirabil Pozzo,
in tutto ciò che riguarda lo spirito mio ed il corpo, il temporale e l’eterno,
possa inoltre dopo questa vita mortale,
venire a ringraziarVi, benedirVi e goderVi in cielo per tutti i secoli dei secoli:
Madre mia Maria, fatelo e così sia.