Angela si trova sul colle Prà, quando all’improvviso, le appare dal nulla una Signora molto bella.
Questa è, misteriosamente, elevata da terra, sorretta da una nube. Rivolgendosi a lei, col capo le fa cenno di avvicinarsi.
La Madonna del Prà si manifesta in diverse occasioni mostrando la sua presenza materna a fianco della popolazione. Tanti i dettagli che segnano i prodigi.
La Signora è in piedi e ha un Bambino in braccio. Indossa un vestito color caffè ed ha il capo ricoperto da un velo. La ragazza ha paura, in un primo momento, di questa visione, e corre a raccontare il fatto alla sua padrona. In risposta, però, la giovane viene derisa e le viene dato della stupida. Arriva anche il fratello, Vincenzo. Una volta venuto a conoscenza dell’evento, il fratello, incuriosito, guarda verso il luogo ed effettivamente trova un segno strano. Vede come un lenzuolo disteso e pendente da un albero.
In mezzo c’è una Signora tra altre due persone, con le mani lungo i fianchi, e sul capo una corona d’oro, mentre veste un abito di colore turchino e bianco. La figura della Signora è risplendente e fissa il ragazzo. In preda al panico, pronuncia una esclamazione volgare. Ma subito dopo sente per tre volte un grido molto forte, che lo spaventa. Comincia a piangere e fugge verso casa.
Vincenzo è un ragazzo di tredici anni e nella sua deposizione giurata racconta nel dettaglio come ha visto la Signora: “Teneva ambedue le mani pendenti, aveva in capo una corona d’oro ed era vestita di colore turchino e bianco. Risplendeva più che il sole, ed aveva gli occhi a me rivolti tanto che io intimorito a tale vista, e per attestare più fortemente la verità della visione, pronunciai una parola sconveniente assai, e troppo volgare. E detta appena quella brutta parola, sentii, tre volte, un grido sì forte per cui spaventato e piangendo, in tutta fretta corsi a casa mia. E per tutti questi meravigliosi fatti, non ebbi più quiete, né nella notte, né il domani”.
Un’altra ragazza, Maddalena, sta pregando nella piccola valle boschiva, e anche lei ha modo di vedere la Vergine proprio così come l’aveva vista Angela. Il 16 maggio è la volta di Teresa, una donna di 36 anni, che mentre sta pregando sul luogo dell’apparizione, vede la Madonna a poca altezza da terra, situata quasi in una nicchia e sempre indossando un vestito color caffè, con il Bambino Gesù sul braccio sinistro e il capo coperto da un velo.
Il 25 ottobre la tredicenne Maria Valle e una sua amica si recano sul luogo dell’apparizione e vedono la Santa Vergine vestita di nero. Abbassano gli occhi e pregano. Anche loro in quella occasione hanno modo di veder, dopo pochi secondi, la Madonna che indossa un manto celeste, attorniata da angeli. In questo caso la Vergine indossa una stella splendente che le ferma il manto sul petto. Le sue mani sono congiunte, sul seno, a forma di croce.
Quella “strana” Signora, in questa ultima occasione, ha due persone al fianco, e si presenta con grande dolcezza. Così le ragazze la interrogano. Maria risponde dicendo che è l’Immacolata Concezione. Spiega inoltre che le due persone al suo fianco sono le sante Chiara ed Elisabetta. Aggiunge che gli angeli erano venuti ad osservare se le due fanciulle erano innocenti come loro, prima di spiegare, infine, che la stella sul suo petto gliel’ha messa Suo Figlio per farla riconoscere come “Regina del Cielo e della Terra”.
Terminato il colloquio le due giovinette sono invitate dai genitori di un fanciullo cieco e di una fanciulla paralitica al braccio sinistro a presentarli alla Madonna, affinché li guarisca. Le due veggenti prendono ciascuna per mano uno di questi infelici e si avviano sul luogo dell’apparizione. Una di loro, fatti pochi passi, si ferma e lascia che sia l’altra sua amica da sola ad accompagnare i giovani verso Maria, che le riappare sulla porta di una gran cappella tutta ornata di bianco.
La giovane allora chiede a Maria la grazia per i due. La risposta della Madonna è spiazzante. Maria le dice che il cieco, prima di pensare alla vista, ha necessità di ricevere la santa comunione e di apprendere al meglio le verità della fede. Mentre invece per quanto riguarda la ragazza, sarebbe guarita semplicemente continuando a tornare sempre in quel luogo.
Terminata questa conversazione, Maria, rispondendo alle domande che le erano state poste a proposito, dice che la chiesa deve essere eretta proprio in quel luogo. Così la cappella viene edificata, nonostante l’opposizione delle autorità di Feglino. Da allora, sulla collina di Prà, a poca distanza dal paese, la Vergine è profondamente venerata da tutta la popolazione.
Ti saluto, Signora santa, regina santissima, Madre di Dio, Maria, che sempre sei Vergine, eletta dal santissimo Padre celeste e da Lui, col santissimo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito, consacrata.
Tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene. Ti saluto, suo palazzo. Ti saluto, sua tenda. Ti saluto, sua casa. Ti saluto, suo vestimento. Ti saluto, sua ancella. Ti saluto, sua Madre.
E saluto voi tutte, sante virtù, che per grazia e lume dello Spirito Santo siete infuse nei cuori dei fedeli affinché le rendiate, da infedeli, fedeli a Dio. Amen.
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