La Madonna è apparsa in moltissimi luoghi, in particolare in Europa. Dopo Lourdes, la Vergine si presenta ai tre pastorelli a Fatima, rivelando loro segreti legati al corso della storia.
Maria appare a Lucia, Francesco e Giacinta, tre bambini. Le apparizioni di Fatima sono fra le più recenti riconosciute dalla Chiesa.
L’apparizione a dei bambini
Hanno poco più di 10 anni quando Maria decide di rivelarsi loro. Sono tre bambini, puri di cuore, ai quali la Madonna decide di dare un messaggio e donare loro anche dei segreti. E’ il 13 maggio del 1917 quando la vedono per la prima volta.
Stanno pascolando il gregge in località Cova d’Iria, quando, all’improvviso, vedono una nube scendere e, al suo diradarsi, apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un Rosario, che identificano con la Madonna.
Secondo il racconto fatto dai tre bambini, le apparizioni continuano per un po’ di tempo, accompagnate da rivelazioni di eventi futuri: la fine imminente della prima guerra mondiale; il pericolo di una seconda guerra ancora più devastante se gli uomini non si fossero convertiti; la minaccia comunista proveniente dalla Russia, debellabile solo mediante la Consacrazione della nazione stessa al cuore immacolato di Maria, per opera del Papa e di tutti i vescovi riuniti.
La visione dell’Angelo della pace
Come narra Lucia, mentre essi si riparano dalla pioggia e giocano, è apparsa nuovamente quella figura, “un giovane fra i quattordici e i quindici anni, che il sole rendeva trasparente come se fosse di cristallo“, interpretato come un angelo e precisamente visto come l’angelo della pace.
L’angelo invita i bambini a pregare prostrati insieme a lui in riparazione delle offese subite da Dio da parte dei peccatori, e in particolare con le parole: “Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anima, divinità di Gesù Cristo presente in tutti i tabernacoli della Terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e delle indifferenze con cui Egli stesso è offeso, e per i meriti infiniti del Suo Santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori”.
Riapparso nuovamente nell’estate del 1916, si sarebbe rivelato come angelo protettore del Portogallo, ordinando ai tre di fare sacrifici per la salvezza della loro patria, devastata dalle guerre civili.
Porgendo il calice a Francisco e Giacinta, ha ordinato a Lucia di consumare l’ostia, invitando a fare sacrifici in riparazione degli oltraggi al sacramento dell’Eucaristia. Scomparso l’angelo, i pastorelli non avrebbero avuto più visioni fino a quelle del 1917 a Cova d’Iria, iniziate appunto il 13 maggio. Poi proseguite fino al 13 ottobre, per un totale di sei.
La morte di Giacinta e Francesco
Nel dicembre del 1918, una terribile epidemia di influenza spagnola si abbatte anche sul Portogallo. Giacinta e Francisco ne restano colpiti. La prima riesce a guarire dopo una lunga convalescenza, il secondo invece rimane a letto malato.
Sarà proprio Lucia, la mattina del 2 aprile, a recarsi dal cugino per assisterlo nelle ultime ore di vita. Francisco si spegne, infatti, all’età di undici anni, il 4 aprile 1919.
Giacinta, qualche tempo dopo, viene colpita da una pleurite purulenta e trasportata in ospedale. La malattia è dolorosa. La bambina muore a soli 10 anni, il 20 febbraio 1920, oppressa da dolori lancinanti.
Dopo la morte della cugina, Lucia decide di abbandonare Fatima per studiare e seguire la vita consacrata. Il 17 giugno 1921 entra nel collegio cattolico di Vilar (Oporto).
Lucia e la nuova apparizione da parte della Vergine
Nel 1925, a diciotto anni, Lucia entra in convento a Pontevedra, in Spagna. Qui, il 10 dicembre, avrebbe avuto una nuova apparizione della Madonna, che le comunica la sua “Grande Promessa”: la comunione riparatrice nei primi cinque sabati del mese:
“Guarda figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati in ogni momento Mi configgono con bestemmie e ingratitudini. Almeno tu vedi di consolarMi, e dì che tutti coloro che per cinque mesi, il primo sabato, si confesseranno, ricevendo la santa Comunione, reciteranno un rosario e Mi faranno compagnia per quindici minuti, meditando i quindici misteri del Rosario con l’intenzione di alleviare la mia pena, Io prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza delle anime“.
La rivelazione dei segreti
Successivamente, su richiesta della stessa Lucia, la confessione viene permessa anche otto giorni prima del sabato. Nel 1926 suor Lucia lascia il convento di Pontevedra per entrare nel noviziato a Tuy, dove riceve l’abito il 26 ottobre 1926, pronunciando i primi voti il 3 ottobre 1928.
Lì una nuova apparizione, il 13 giugno 1929: mentre si trova in cappella a pregare, è irradiata dalla luce della Trinità, con a fianco la Madonna, che le raccomanda di inviare una lettera al Papa, chiedendogli di consacrare la Russia al suo Cuore Immacolato.
Poiché questo non avviene, due anni dopo suor Lucia, mentre si trova convalescente a Rianjio, vicino Pontevedra, riferisce un’altra visione, questa volta di Gesù stesso, che si lamenta per la lentezza della Chiesa nell’adempiere alle sue richieste:
“Fai sapere ai Miei ministri, che non hanno voluto soddisfare la Mia richiesta,…come al Re di Francia, che si pentiranno e l’adempiranno, ma sarà tardi. La Russia avrà già sparso i suoi errori per il mondo, provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa: il Santo Padre avrà molto da soffrire”.
Nella notte dal 24 al 25 gennaio 1938 una straordinaria aurora boreale illumina il cielo del Portogallo: la veggente ritiene che quella sia stata la grande luce predetta dalla Vergine, preludio della seconda guerra mondiale.
Preghiera alla Madonna di Fatima
Vergine Santissima
che a Fatima hai rivelato al mondo i tesori di grazie nascosti nella pratica del Santo Rosario,
infondi nei nostri cuori un grande amore a questa santa devozione,
affinché, meditando i misteri in esso contenuti,
ne raccogliamo i frutti e otteniamo la grazia
che con questa preghiera ti chiediamo,
a maggior gloria di Dio e a vantaggio delle anime nostre.
Così sia.