Il piccolo Paolo vive nel paese di Parre, nella Valle Seriana, in provincia di Bergamo, in una famiglia molto povera, e all’età di dieci anni viene affidato a un pastore, in Val Gandino. Un giorno, mentre conduce le pecore al pascolo, è spettatore innocente di un orrendo delitto.
La Madonna del Pianto si manifesta a lui, dato che ha perso l’uso della parola in un drammatico contesto. Accade qualcosa di unico, che risveglia in molti la fede.
L’aggressione al piccolo Paolo
In quella circostanza, infatti, accade che alcuni briganti assalgono a mano armata un povero viandante. Durante l’attacco, lo derubano di tutto quello che ha e poi lo abbandonano sulla strada, coperto di ferite. Dopo questa brutale aggressione, l’uomo muore. Mentre i due criminali si stanno dando alla fuga, però, s’accorgono della presenza del piccolo Paolo, distante da loro.
Capiscono che è stato testimone di quel violento assassinio, così cominciano ad avere paura che li possa denunciare presto alle autorità o ai familiari della vittima. Di conseguenza, subito si scagliano contro Paolo per assalirlo, e nonostante le sue lacrime e invocazioni non si fanno impietosire. Gli recidono la lingua, rendendolo completamente muto.
Per quattro anni il povero ragazzo si aggira per i paesi della valle mendicando pane per campare, suscitando grande compassione ma non altrettanto grande è l’aiuto da parte dei compaesani. Un giorno riesce a trovare un posto come garzone in una fucina di Nembro. Non molto dopo, però, viene licenziato e deve lasciare Nembro e ritornare al suo paese natio.
La preghiera davanti all’immagine di Maria e il miracolo
Una volta giunto a Fiorano, però, si incontra con suo padre, ottimo cristiano, e insieme decidono di rivolgersi con tutta fiducia alla Madonna, recandosi alla chiesetta del Pianto di Albino per invocare conforto e soccorso. Si inginocchiano devotamente davanti alla sua cappella e con gli occhi fissi al Simulacro. Presi dall’ardore della loro fede, il padre recita tre Pater e Ave esortando il figlio a ripetere mentalmente queste preghiere.
Poi, non appena terminarono la recita del Credo, il fanciullo sente riempirsi la bocca come da un favo di miele e nello stesso tempo sente che la lingua mozzata è ritornata normale. Subito emette un forte grido di gioia e comincia a parlare speditamente. Entrambi sono travolti dallo stupore e, abbracciandosi in maniera tenera, ringraziano Maria con le lacrime agli occhi.
La devozione che aumenta
Tutta la popolazione della Val Seriana viene in breve tempo a conoscenza della notizia, e l’entusiasmo è forte fin da subito. Il vescovo indice un processo per quanto è avvenuto, e la commissione incaricata, dopo lungo e severo esame, riconferma l’autenticità del miracolo.
Nel frattempo, il miracolo della lingua tagliata e rispuntata risveglia e aumenta grandemente la devozione alla Madonna del Pianto.
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Preghiera alla Madonna del Pianto di Albino
O Vergine Madonna del Pianto.
Tu che nell’angoscia e nel dolore per ogni sciagura o pena
apristi il cuore a materna compassione,
rivolgi l’occhio pietoso ai tuoi figli gementi
e impetra pazienza e rassegnazione affinché l’anima nostra,
purificata nel dolore,
possa meritare conforto e pace in terra, gaudio, gloria eterna in cielo.
Così sia.
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