La Madonna appare a un bambino che a causa della sua condizione di salute, non può sentire il rumore dell’acqua che scorre sui sassi sotto il ponte né è capace di comunicarlo agli altri.
Ma quel giorno si presenta la Vergine Maria che gli fa una richiesta molto particolare e poi succede lo straordinario.
Mentre sta guardando le pecore, a un certo punto si incammina fino al ponte in cui le bestie, normalmente, si abbeverano dal torrente. Lì si presenta a lui la Madonna, che gli dice che avrebbe gradito in quel luogo una chiesa a lei dedicata. In quel momento, all’istante, il ragazzino ritrova la voce e l’udito.
A quel punto, inevitabilmente, corre a proclamare il fatto prodigioso a tutti gli altri abitanti di Montebruno. Ovviamente, il pastorello viene subito creduto, perché tutti lo conoscono come sordomuto e in quel caso sta parlando benissimo e ci sente altrettanto meglio. Il giovane ha riacquistato in maniera miracolosa la parola, al fine di testimoniare al resto della popolazione il lieto evento, e costruire il santuario.
I compaesani lo seguono fino al luogo dell’apparizione, dove vi trovano una statua di legno della Vergine situata sopra un tronco di faggio. Anni dopo, in seguito al decreto pontificio del 1486, un frate Agostiniano di nome Battista Poggi dà inizio alla costruzione di un grandioso edifici nell’esatto luogo dell’avvenuto miracolo.
Oggi il Santuario di Nostra Signora di Montebruno sorge quindi nello stesso punto in cui la Madonna è apparsa. Dopo essere eretto nel 1486, è poi interessato in epoca barocca da ampliamenti e interventi. La facciata del 1897 è invece di forme neoclassiche, con l’interno, ricco di marmi e di stucchi seicenteschi.
La venerata effige della Madonna di Montebruno è ancora collocata sull’altare maggiore del santuario, e la si ritiene risalente al dodicesimo secolo.
Di fatto, questo luogo ha accolto l’arrivo nei secoli di migliaia di fedeli, che sono partiti in lunghi e devoti pellegrinaggi per raggiungere la Vergine che fa il dono della vista e dell’udito al giovane pastorello. Tanti fedeli hanno quindi pregato all’interno di questa chiesa. A tutti loro Maria non ha mai rinunciato di donare grazie e benedizioni.
Maria, madre dei poveri e dei piccoli, di quelli che non hanno nulla,
che soffrono solitudine perché non trovano comprensione in nessuno.
Grazie per averci dato il Signore.
Ci sentiamo felici e col desiderio di contagiare molti di questa gioia.
Di gridare agli uomini che si odiano che Dio è Padre e ci ama.
Di gridare a quanti hanno paura: «Non temete».
E a quelli che hanno il cuore stanco: «Avanti che Dio ci accompagna».
Madre di chi è in cammino, come te, senza trovare accoglienza, ospitalità.
Insegnaci a essere poveri e piccoli. A non avere ambizioni.
A uscire da noi stessi e a impegnarci, a essere i messaggeri della pace e della speranza.
Che l’amore viva al posto della violenza.
Che ci sia giustizia tra gli uomini e i popoli.
Che nella verità, giustizia e amore nasca la vera pace di Cristo
di cui come Chiesa siamo sacramento.
Amen
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