La Vergine appare più volte a una ragazza desiderosa di recarsi al santuario da Lei. Tutto comincia dopo che un uomo di Montagnaga, Giacomo, si è recato più volte al santuario della Madonna di Caravaggio.
Le apparizioni vedono, al centro della vicenda, la giovane Domenica, che mai smette di pregare Maria.
In una di queste visite l’uomo ha riportato con sé un’immagine della Madonna di Caravaggio. Effige che ha deciso di esporre su di un altare della locale chiesa di Sant’Anna ogni 26 maggio. La futura veggente Domenica è, all’epoca, solamente una tra i tanti paesani incuriositi dal racconto delle grazie ricevute da chi si era recato in visita alla Madonna di Caravaggio.
Desidera tanto recarsi al santuario, ma non ottiene il consenso dai suoi genitori. Arrivati al 14 maggio 1729, verso mezzogiorno, accade un fatto straordinario. Domenica si trova a pascolare il bestiame nella conca del “Palustel”, e sta come ogni giorno recitando il Rosario.
A un certo punto appare di fronte a lei una donna che indossa delle vesto bianche. Si tratta della Vergine, che invita Domenica a non insistere per andare a Caravaggio. Al contrario, avrebbe dovuto recarsi nella chiesa di Sant’Anna la sera dell’Ascensione. Dopodiché la richiesta è di inginocchiarsi davanti al quadro della Madonna che sarebbe stato esposto. Maria le spiega che in tal caso avrebbe visto “una cosa bellissima”.
Domenica fa esattamente quanto le è stata chiesto. La sera dell’Ascensione si inginocchia davanti al quadro, mentre nel corso della Messa si cantano le litanie dei santi. Cade ripiegata sul fianco destro, restando rapita in quella posizione. Sono i sacerdoti, alla fine della celebrazione, che la aiutano a rialzarsi.
La giovane al termine di quell’evento spiega che ha visto Maria Vergine con il Bambino in braccio e il Rosario nella mano destra, che la invita a testimoniare a tutti quanto ha visto. Inizialmente c’è molto scetticismo intorno alle sue parole, poi però la devozione alla Madonna di Caravaggio cresce di giorno in giorno. Giacomo Moser in seguito commissiona ad una pittrice trentina, un secondo quadro dell’apparizione bergamasca.
Anche l’altare della chiesa viene fatto ricostruire nelle forme attuali dal conte e canonico Girolamo Bucelleni, e lo stesso anno viene benedetto, con rito solenne. Durante questa celebrazione la Vergine appare a Domenica per la terza volta. In questa occasione la Vergine ha in braccio il Bambino che però è ferito e sanguinante, a causa dei peccati dell’umanità.
Maria è anche accompagnata dai Santi Giuseppe, Gioacchino e Anna, e benedice personalmente il nuovo quadro, dicendo a Domenica di informare i fedeli che in quel luogo avrebbe ascoltato le loro preghiere. Ancora una volta questa rivelazione viene accolta da grande scetticismo, anche dallo stesso clero. Passano due giorni e Maria appare nuovamente a Domenica, stavolta in località “Pralongo”. La invita a confidarsi con il suo confessore don Michele Bernardi.
E’ proprio grazie all’intervento di quest’ultimo che la diocesi decide di aprire un regolare processo canonico, che termina con l’autorizzazione della celebrazione solenne della festa della comparsa di Maria a Montagnaga il 26 maggio. Il 26 maggio 1730 avviene infatti l’ultima apparizione, ancora una volta nella chiesa di Sant’Anna.
In questa occasione Maria è seguita da uno stuolo di vergini e manifesta la propria soddisfazione a Domenica operando alcune guarigioni, prima di andarsene.
Il processo canonico, che si svolge dal 20 al 23 maggio 1730 nel castello del Buonconsiglio a Trento, consente la celebrazione dell’evento, ma nonostante ciò la Chiesa cattolica non si pronuncia mai ufficialmente sulle apparizioni. Al netto di questo, però, il culto si diffonde e fiorisce di giorno in giorno.
O Maria, madre di Dio e madre nostra, ci rivolgiamo con fiducia a te,
che nel corso delle tua vita su questa terra hai sperimentato situazioni d’emergenza
e hai vissuto giorni di preoccupazione. La tua Fede è stata messa a dura prova, ma non hai mai smesso di fidarti di Dio:
è per questo che il tuo Figlio Gesù, nell’ora suprema del Calvario,
ti ha dato quale Madre a noi e a tutti gli uomini.
Vergine benedetta, Donna forte e generosa, ottienici dal Signore vigore di Fede, coraggio di Speranza, fervore di Carità,
perchè soltanto così equipaggiati
potremo affrontare ogni situazione di prova.
Sono giorni carichi di preoccupazione quelli che viviamo. Un morbo maligno si va infiltrando in molte nazioni, svelando le nostre innate fragilità
e denunciando le nostre illusorie presunzioni.
Maria, Donna umile e povera, fa’ che in questo frangente possiamo ritrovare le reali dimensioni di noi stessi.
Mettici la tua mano materna, affinchè non siamo sopraffatti dal Male; consola e guarisci quanti ne sono colpiti,
sostieni e illumina coloro che cercano di sconfiggerlo.
Sono giorni carichi di preoccupazione
anche per moltitudini di nostri fratelli che fuggono da guerre e violenze; per quel dovere di solidarietà che ci rende umani e cristiani
vogliamo pregarti anche per loro:
in particolare per i bambini, le donne, gli anziani
che si trovano in situazioni ancor più problematiche e disperate. Madre di misericordia, Madonna di Pinè,
più volte in passato sei stata invocata in situazioni angoscianti e sempre hai risposto
dissolvendo ogni preoccupazione e riportando serenità.
Ti preghiamo, Madre benedetta, intercedi ancora per noi presso il Signore. Siamo certi che Egli ti ascolterà, e noi allora
– riconoscenti per la tua materna protezione –
con te magnificheremo il suo nome e gli diremo la nostra gratitudine. Amen
Salve, Regina, madre di misericordia…
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