La Madonna interviene con la sua protezione mettendo fine al terribile contagio e in seguito si presenterà nuovamente per fare una richiesta particolare.
Apparve l’ultimo sabato di maggio ad una giovane di Reggio Calabria.
Come nasce la devozione a Maria
La devozione dei cittadini di Reggio Calabria alla Madonna della Consolazione, tuttavia, è nata anni addietro, già dalla metà del ‘500. Le cronache di allora, infatti, riportano che alcuni anni prima dell’apparizione, nel 1567-1577, la città è travolta da una tremenda pestilenza.
Durante questi tempi difficili e di grande sofferenza, un frate cappuccino si mette in preghiera di fronte al quadro in cui è ritratta la Madonna. Tutto ad un tratto, davanti al frate, si presenta la Madonna, che gli sta annunciando nientedimeno che la fine dell’epidemia.
Preso da grande gioia e stupore, il frate corre a rivelare a tutti l’accaduto, e da ciò si origina un pellegrinaggio collettivo di tutto il popolo di Reggio Calabria. I reggini vanno in massa anche all’interno della Basilica dell’Eremo per ringraziare la Madonna che li ha salvati dall’epidemia.
Ad essa poi, negli anni successivi seguono altre terribili pestilenze, come nel 1636, nel 1656 e nel 1672. Ognuna di esse però non fa altro che rafforzare maggiormente l’intima unione del popolo reggino con la Madonna della Consolazione e con l’immagine miracolosa che li ha già salvati una prima volta.
Maria salva la città di Reggio Calabria
La città di Reggio, si impegna quindi ufficialmente ad offrire ogni anno un cero votivo in occasione della festa. La Santa Congregazione dei Riti decreta infine, nel 1752, la Madonna raffigurata nel dipinto come “Patrona della città”.
La festa della Madonna della Consolazione oggi rappresenta il principale evento religioso e civile della città di Reggio Calabria, celebrato in onore della compatrona della città, ed ha inizio la mattina del secondo sabato del mese di settembre.
Preghiera a Maria SS. della Consolazione
Abbiamo urgente bisogno delle tue consolazioni,
o Mamma nostra Consolatrice:
quando siamo stanchi o ci sentiamo crollare,
consolaci con la forza rigenerante del tuo amore;
quando siamo fragili o afflitti,
consolaci con la gioia del tuo sorriso;
quando la tristezza o lo scoraggiamento
sembrano uccidere ogni speranza,
consolaci con la benedizione del bambino Gesù;
quando lacrime amare rigano il nostro volto
e un senso di smarrimento ci pervade,
consolaci con la tenerezza della tua affabilità;
quando ci sentiamo soli e incompresi,
consolaci con il calore della tua “presenza”;
quando voltiamo le spalle al tuo viso
e intraprendiamo strade sbagliate,
afferraci per mano e bacia il nostro cuore
riempiendolo di consolazione;
quando buttiamo dalle nostre spalle la croce,
che ci apre cieli nuovi e terra nuova,
facci capire che tu sei stata crocifissa
col tuo Figlio sul monte calvario,
perché l’alba della resurrezione
iniziasse ad inondare la nostra vita,
colmando i nostri passi di liberazione e di pace
e facendo risplendere nei nostri occhi il tuo infinito amore
osannante il Magnificat delle meraviglie divine
nello stupore del creato e dell’umanità;
quando siamo stanchi e oppressi,
O Madre della Consolazione, facci riposare
fra le tue braccia accanto al bambino Gesù
per sentire il suo “immenso Amore”, sorgente
e culmine di ogni consolazione.
Ave Maria…