La Madonna appare in sogno ad uomo durante la notte rivelandogli un importante segreto. Ma non viene creduto, nemmeno dal Vescovo locale.
Lei gli indica come poter attuare un’importante costruzione ma, soprattutto, dove trovare il materiale necessario. Ed ecco che la sua immagine arriva galleggiando su una zattera fatta di trentuno travi.
Durante gli anni della Seconda guerra mondiale, pare che a seguito dei bombardamenti, nel luogo dell’immagine del quadro non sarebbe avvenuto né scoppio né danno.
La Madonna appare al sacrestano
Le prime testimonianze che narrano dell’arrivo della venerata Icona a Monopoli sono contenute in due testi. Attingendo a fonti ben più antiche, si narra che l’evento miracoloso accade nella notte tra il 15 e il 16 dicembre.
Quella notte la Vergine si presenta al sacrestano della cattedrale, di nome Mercurio, dicendogli che le travi necessarie per la costruzione della Basilica, si trovano al porto.
Il sacrestano si reca dal Vescovo per parlargli del suo sogno. Il prelato, però, non gli crede e pensa lui sia ubriaco. Una volta tornato a casa, tuttavia, la Vergine gli appare nuovamente, ripetendogli ancora una volta le stesse parole, anche se vengono scambiate dal Vescovo locale ancora una volta per ubriachezza.
La Vergine appare per una terza volta. A quel punto, l’uomo decide di alzarsi e recarsi personalmente al porto per verificare la veridicità di ciò che ha sognato. Una volta visto con i suoi occhi, torna dal Vescovo, che va lui stesso a verificare l’approdo miracoloso.
A quel punto, una volta appurata la realtà dell’evento, il prelato si reca al porto insieme al popolo, vestendo abiti vescovili, subito dopo il suono delle campane che vengono mosse dalle mani degli angeli.
Una volta che tutti insieme si recano al porto, l’Icona di Maria si trova aleggiante sulla zattera di trentuno travi, necessarie alla costruzione del tetto della Basilica.
Una zattera per raccoglierla
La zattera presenta una forma che ricordava la “madia”, vale a dire il tavoliere usato per fare il pane e la pasta, da cui deriva il nome. Ma come “rimprovero” per l’incredulità del Vescovo, questa ai primi due tentativi non si lascia prendere.
Poi, per la terza volta, la zattera va verso il largo per poi riavvicinarsi. A quel punto l’Icona viene presa e portata in processione fino in chiesa. Le campane cominciano a suonare miracolosamente a festa, senza che mano umana le abbia toccate.
Oggi, quelle stesse travi che hanno trasportato il quadro sono visibili nella prima cappella nella navata destra della Cattedrale, contenute intatte all’interno di una teca di vetro.
La protezione durante la Guerra Mondiale
Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, pare che a seguito dei bombardamenti alleati, nel luogo in cui si conserva un’immagine del quadro non sarebbe avvenuto né scoppio né danno, come confermano anche le molte testimonianze scritte presenti nella cappella degli ex voto.
Numerosi sono i miracoli concessi dalla Madonna della Madia di Monopoli. Tra questi, uno dei più famosi è quello del fanciullo caduto in un pozzo e miracolosamente portato in salvo da una misteriosa donna vestita di bianco sull’acqua. Oppure il miracolo della peste che viene sconfitta a seguito di un fulmine portentoso caduto durante la guerra.
Preghiera alla Madonna della Madia di Monopoli
Ave stella del mare, madre gloriosa di Dio,
Vergine sempre, Maria, porta felice del cielo.
L’«ave» del messo celeste reca l’annunzio di Dio,
muta la sorte di Eva, reca al mondo la pace.
Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi,
scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene.
Mostrati Madre per tutti, porta la nostra preghiera,
Cristo l’accolga benigno, lui che si è fatto tuo Figlio.
Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo
rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore.
Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino,
fa che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo.