L’Avvocatella di Maiori appare numerose volte a un uomo che stava pascolando le sue pecore.
Viene attratto da una colomba che entra e esce da una parete rocciosa coperta di edera. Incuriosito, Gabriele si mette alla ricerca della stessa colomba, e casualmente si imbatte in un luogo misterioso, in cui scopre una bellissima grotta.
Il pastore si chiama Gabriele. La sua fede lo porterà a farsi eremita, abbandonando tutto ciò che ha per seguire Maria, dando inizio ad un culto che prosegue fino ad oggi.
Mentre la sta ispezionando, si adopera per asciugarle e gli appare Vergine Santa. La Madonna gli dice: “Gabriele, lascia le pecore e costruisci un altare e una cappella ed io sarò la tua Avvocata per tutta la vita”. Gabriele esegue l’ordine senza pensarci troppo, e subito costruisce un altare nella grotta dell’apparizione.
In quel luogo la Vergine continua ad apparirgli visibilmente varie volte nel corso della vita. Tanto che arriva a licenziarsi dal suo padrone e presto a farsi anche eremita in quella stessa grotta, dove edifica una cappella dopo avere chiesto all’abate Staibano di Santa Maria Olearia di poter usufruire della grotta di cui l’Abbazia è proprietaria.
La cappella che costruisce in onore della Madonna si trova al di sopra della grotta. Nel 1503, con il permesso di Papa Leone X, l’eremita costruisce quindi una chiesa, che di fatto è all’origine del culto dell’Avvocatella, che presto si diffonde tra gli abitanti della costiera.
Anche diversi suoi compagni e amici lo seguono vestendo anche loro l’abito di eremiti, e iniziando così la vita eremitica, pregando, lavorando e diffondendo il culto alla Vergine Avvocata. In seguito Gabriele fa anche eseguire un quadro su tavola che raffigura la Vergine Avvocata con il Bambino tra le braccia, poi adorato da due santi eremiti vissuti nelle grotte.
Si tratta di San Paolo I e di Sant’Onofrio. Per tutta la sua vita Gabriele è vissuto in grande santità, prima di morire nel 1521 all’età di ottant’anni. Il suo corpo, secondo il suo volere, viene sepolto nella grotta. Nel 1612 è, invece, traslato nella chiesetta e lì venerato dai fedeli che si recano ad onorare la Madonna.
Ricordati, o piissima Vergine Maria,
che non si è mai inteso al mondo
che qualcuno abbia fatto ricorso a Te
per implorare il tuo aiuto
e sia stato abbandonato.
Anch’io, animato da tale confidenza,
a Te ricordo, o Vergine Avvocata,
e vengo a mettermi davanti a Te,
peccatore avvilito e affranto.
Tu che sei la madre di Gesù,
non respingere la mia povera voce,
ma ascoltala benevola, ed esaudiscimi.
Amen.
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