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365 giorni con Maria: 17 febbraio. Un fatto inedito riguarda proprio la Sacra Famiglia

Nella Cattedrale vi è una statua rappresentante la Sacra Famiglia in viaggio per sfuggire allo sterminio operato da Erode, e c’è un fatto particolare.

In questa città si venera la Madonna dei Migranti. Rivolgiamoci a lei con una bellissima preghiera.

365 giorni con Maria, 17 febbraio (photo web source)

Lei ha, sempre, avuto molto a cuore gli ultimi, i pellegrini, gli emarginati. La Vergine non ha mai lasciato inascoltata la preghiera di quelli che si rivolgono a Lei con fede.

Protegge gli Emigranti

La capitale dello Stato brasiliano di Santa Catarina, si chiama Florianópolis ed è stata fondata col nome di “Nostra Senhora do Desterro”, in italiano “Nostra Signora degli Emigranti”. La traduzione letterale del termine indica, in realtà, chi scappa dalla propria terra perché esiliato.

A fondarla è stata un cacciatore locale di nome Francisco Dias Velho di San Paolo, nel sud del Brasile il 17 febbraio 1673. Arrivato lì insieme alla sua famiglia e, anche, a centinaia di lavoratori indiani e a due gesuiti. In seguito al loro insediamento è nata la città di Florianópolis.

Dalla piccola cappella, invece, è nata la maestosa Cattedrale, oggi dedicata alla patrona della città, la Madonna degli Emigrati, che viene celebrata ogni anno il 17 febbraio.

La storia inedita della Sacra Famiglia

All’interno della Cattedrale vi è una scultura in legno di tiglio, creata da un laboratorio tirolese italiano, che raffigura la Sacra Famiglia che migra verso l’Egitto.

Ciò in seguito all’avvertimento dell’angelo a San Giuseppe che, come riportato nella Bibbia, gli dice che Re Erode aveva intenzione di scovare e di uccidere il Bambino Gesù. La scultura è stata poi benedetta il 30 maggio 1902.

Si dice, secondo la tradizione, che la Sacra Famiglia sia stata attaccata dai ladri durante il loro viaggio, lungo e doloroso, di fuga in Egitto. Questi, però, non fecero male a loro in alcun modo.

In particolare, uno dei briganti pregherà con tutte le forze i suoi compagni perché risparmino quella famiglia in fuga con il loro Bambino. Si dice anche che questo stesso brigante fosse proprio il buon ladrone, colui che morì sulla croce accanto al Signore e che, in seguito, verrà ricordato con il nome di San Disma.

L’arrivo in Egitto

Pare che una volta arrivata in Egitto la Sacra Famiglia si fosse stabilita nella città di Heliopolis, in una piccola grotta, all’altezza di un insediamento ebraico. Lì avrebbe vissuto fino alla notizia della morte di Erode. A quel punto, sempre secondo questa antica tradizione popolare diffusa nell’area dell’antico Egitto, l’angelo del Signore sarebbe riapparso a san Giuseppe, per invitarlo a ripartire.

Oggi, entrando in visita nella Cattedrale di Florianopolis, si viene colpiti in maniera preponderante dalla scultura della Madonna degli Emigranti, dove San Giuseppe tira l’asino sul quale si trova la Santa Vergine Maria con in braccio il Bambino Gesù.

Molte sono le grazie di cui hanno beneficiato uomini e donne che nei secoli hanno rivolto le loro preghiere alla Vergine chinandosi di fronte a questa scultura venerata.

Cattedrale di Florianopolis – photo web source

Preghiera alla Madonna dei migranti di don Tonino bello

Madre dolcissima di Cristo e Madre nostra, noi migranti, che il destino e la povertà hanno condotto a cercare fortuna nelle varie nazioni d’Europa, vogliamo oggi dichiarare il nostro indistruttibile amore per te.

Tu sai che dentro il nostro cuore conserviamo ancora intatte le cose più care che abbiamo portato con noi quando un giorno partimmo lontano: il dolore dei parenti, l’ultimo addio degli amici, la tristezza dei vicini di casa, le cadenze del nostro dialetto, il ricordo struggente del nostro paese, delle sue vie, delle sue chiese, delle sue tradizioni; l’austera bellezza del nostro mare e dei nostri monti.

Tu sai che conserviamo gelosamente ancora, intrisa di lacrime, l’immagine tua che la mamma ci mise nella valigia, con la raccomandazione che non avessimo mai a dimenticarci di te, o Madre dei migranti, nostra compagna di viaggio e testimone silenziosa delle nostre solitudini.

Noi ti imploriamo ancora: cammina con noi! Oggi non abbiamo più bisogno del pane materiale, perché il benessere, che con tanto duro lavoro ci siamo procurato, conforta abbondantemente le nostre famiglie. Ma forse ci manca il gusto della vita, il senso della nostra esistenza, la ricerca appassionata dei valori dello spirito, il riferimento costante all’assoluto, a Dio.

Aiutaci a riscoprire la bellezza del silenzio, la gioia degli incontri, il sapore della conversazione, il gaudio dell’accoglienza, l’impagabile conforto dell’unità familiare, il valore della gratuità, la dolcezza del perdono.

Rendici capaci dello stupore. Liberaci dalla cattiveria. Facci comprendere che la sterlina, il franco, il marco non sono tutto! Che la vita non è solo business. Che una casa modesta dove si vive onestamente vale più di cento splendide ville dove regna l’ingiustizia e dove manca l’amore. Che anche il lavoro può diventare un idolo!

Sostituisci la nostalgia antica della nostra patria e del nostro paese con una insopprimibile nostalgia di cieli nuovi e di terre nuove, in cui possano regnare la pace, il rispetto, il dialogo, la ricerca del bene comune.

Proteggi le nostre famiglie. Benedici il futuro dei nostri figli perché seguano la verità e si lascino guidare dal Vangelo. Riempi di luce e di speranza le nostre case.

Donaci infine, o Madre, che hai conosciuto il migrare, la gioia della vera libertà. Fa che camminando lungo le strade di questo mondo verso il Regno siamo portatori della tua Parola, della tua Pace, fondata sulla Giustizia e sull’Amore.

+ Tonino Bello

Rosalia Gigliano

Scritto da
Rosalia Gigliano

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