A Pistoia ricorre la Festa della Madonna dell’Umiltà, si tratta della compatrona della città e della diocesi.
Il santuario ha origine da un evento miracoloso. Vediamo insieme di cosa si tratta.
L’affresco della Madonna dell’Umiltà, destinato alla cappella di Santa Maria Fuori la Porta, situata fuori città, viene dipinto dall’artista Paolo Serafini nel 1383.
Il sangue che scorre
Circa un secolo dopo la realizzazione dell’effige miracolosa, la città di Pistoia si vede sprofondare nella violenza e nello sconforto. Nella cittadina, infatti, prende vita un sanguinoso conflitto civile. In preda alla disperazione e alla paura, il 17 luglio 1490 un gruppo di persone si ritrova a rifugiarsi nella cappella.
In quel momento il sacerdote Tommaso Benannati sta celebrando la Santa Messa. Sull’altare in cui è posizionato il dipinto si vede direzionarsi la luce di un raggio di sole. Dal volto della Vergine, dipinto nell’immagine, gocce di un liquido rosso vermiglio scendono lungo tutto il corpo di Maria, fino ai piedi, gocciolando e lasciando ampie strisce.
L’evento miracoloso lascia sbalorditi tutti i partecipanti alla funzione. Chi ha avuto la fortuna di essere presente al momento del miracolo comincia a correre, suonando il campanello e urlando a tutti per diffondere la notizia. Entrambe le parti che si stanno combattendo violentemente, cessano il conflitto per accorrere in massa a vedere il miracolo.
I segni della lacrimazione della Vergine ancora visibili
Questo particolare sudore dura addirittura per settimane e mesi. Un documento dell’epoca scrive infatti che in quella data, allora un sabato, “fu veduta questa immagine spargere sudore o vero liquore della sua Santa Testa alla similitudine d’acqua viva d’un limpido fonte e dall’una e dall’altra parte della fronte, e dall’una, che miracolosamente irrigava le sue vestimenta”.
Segni, quelli della lacrimazione della Vergine, ancora oggi incredibilmente visibili sull’affresco. Tutta la città di Pistoia si fa così profondamente vicina alla Vergine, e piange con Lei del suo dolore, e pregano intensamente per avvicinarsi a Lei e offrirle tutte le loro miserie, affinché le curi e accompagni tutta la popolazione nella strada del Signore.
E’ infatti l’ostinazione all’odio e alla violenza a riempire di tristezza e dolore il cuore della Mamma celeste. Ma fortunatamente i pistoiesi, dopo quell’evento, hanno modo di ravvedersi. Il giuramento comune è quello di mantenere la pace e di invocare il perdono della Vergine. Così c’è anche la promessa solenne di costruire un tempio più grande da dedicare alla Madonna, che in quel caso ha mediato tra le parti in conflitto.
Il miracolo è attentamente esaminato da una commissione. Il vescovo Niccolò Pandolfini dichiara alla fine degli esami l’autenticità del fatto, assieme alle autorità civili, come il Podestà Pietro Vettori, il Capitano del Popolo, il Gonfaloniere e i Priori. La devozione pistoiese a Maria crebbe in maniera esponenziale, e grande è l’entusiasmo per la presenza e la vicinanza della Vergine.
La devozione di un’intera città
La piccola chiesa viene ben presto accresciuta nelle dimensioni per accogliere i numerosi fedeli che accorrono dalle altre aree della penisola, e il 31 dicembre 1582 il nuovo santuario viene ribattezzato con lo stesso nome del dipinto, della Madonna dell’umiltà. Nell’immagine infatti si vede Maria seduta sul pavimento, su un cuscino, impegnata ad allattare al seno destro il Bambin Gesù.
L’immagine mostra la Madonna seduta su un cuscino sul pavimento, che allatta il bambino al suo seno destro. La Madonna dell’Umiltà viene così eletta compatrona della Diocesi di Pistoia, fino a che nel 1931 Papa Pio XI concede alla grandiosa basilica rinascimentale, con la cupola progettata da Giorgio Vasari, il titolo di basilica minore.
Preghiera alla Madonna dell’Umiltà di Pistoia
Carissima Sorella, carissimo Fratello
benvenuto in questo Santuario.
Avvicinati all’immagine di Maria,
deponi ogni timore, superbia, orgoglio,
ti trovi di fronte alla Vergine dell’Umiltà.
Essa t’invita a rivestirti di sentimenti di tenerezza,
di bontà, di mansuetudine,di magnanimità.
Chiedi a Lei con fiducia di spogliarti dei desideri cattivi,
ira, animosità, invidia, avarizia.
ChiediLe di rivestirti della carità
che è l’ornamento che più di tutto nobilita.
Maria è qui per aiutarti, grazie alla Sua Umiltà ti è vicina
e desidera la tua confidenza,
essa ti accoglie e ti ama così come sei,
se tu potessi comprendere quanto ti ama piangeresti di gioia.
Essa ti vuole portare sulle sue braccia
come porta il piccolo Gesù, lasciati abbracciare,
affidati a Lei, deponi nelle Sue mani tutti i tuoi dolori,
le tue speranze, le tue buone aspirazioni.
Maria ti invita a chiedere al Padre il dono dell’umiltà.
L’umiltà è verità,
l’umiltà è la via per andare incontro a Gesù per ricevere la salvezza.
Dio è umiltà.