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365 giorni con Maria: 19 settembre. Il pianto della Madonna sconvolge i veggenti

La Vergine Maria piange per tutto il tempo dell’apparizione, spiegando perché non riesce più a trattenere il duro intervento di suo Figlio.

Dodici anni prima delle apparizioni di Lourdes, la Vergine Maria appare a La Salette, nel cuore delle Alpi francesi, a due pastorelli.

365 giorni con Maria, 19 settembre (photo web source)

Essi sono Melanie Calvat, di 15 anni, e Maximin Giraud, di 11 anni.

Prima di Lourdes, Maria appare ancora

Questa è l’unica volta che la Madonna appare ai due bambini, rivolgendogli un monito ed un preciso invito alla conversione per tutta l’umanità.

I due bambini, analfabeti e molto poveri, non sono mai andati a scuola, né al catechismo. Sabato 19 settembre 1846 si trovano entrambi, di buonora, sui versanti del monte Planeau, al di sopra del villaggio di La Salette, per poi essere raggiunti da altri pastorelli che controllano altri bovini giù a valle.

Dopo il pranzo Melanie e Maximin si dividono dagli altri: attraversato un ruscello, si stendono sull’erba e, diversamente dalle loro abitudini, si assopiscono al tepore del sole di fine estate. Svegliatisi di botto con il pensiero delle mucche che si sono allontanate, le ritrovano nell’altro versante e cominciano la discesa.

A metà strada, Melanie per prima vede su un mucchio di pietre un globo di fuoco. “È come se il sole fosse caduto giù” racconta, e lo indica a Maximin. Da quella sfera luminescente appare una donna, seduta con la testa fra le mani e i gomiti sulle ginocchia, ed è molto triste.

La donna seduta sulla sfera

Di fronte al loro stupore, la Signora si alza e, con voce dolce, gli dice: “Avvicinatevi figli miei, non abbiate paura, sono qui per annunciarvi una grande notizia”. Rincuorati, i ragazzi si avvicinano e vedono che la figura sta piangendo. La Madonna piange per tutto il tempo della visione.

Alta, luminosa, appare vestita come le donne del posto, con una lunga tunica, un grembiule, ed una cuffia sul capo. Delle rose le incoronano la testa e adornano uno scialle e i suoi calzari. Sulla fronte splende una luce simile ad un diadema. Sulle spalle ha una lunga catena, mentre da un’altra catenina pende sul petto un crocifisso scintillante, a cui lati sono presenti un martello e una tenaglia mezza aperta.

La “Signora che piange”

I due pastorelli raccontano che la Signora piange per tutto il tempo che parla loro, riferendo le stesse parole del messaggio della Signora:

Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e così pesante che non posso più trattenerlo (..). Dio vi ha dato sei giorni per lavorare, si è riservato il settimo e non glielo volete concedere. E anche quelli che guidano i carri non sanno che bestemmiare il nome di mio Figlio. Queste sono le due cose che tanto appesantiscono il braccio di mio Figlio”.

A questi due moniti, la Madonna aggiunge inoltre il suo dispiacere per il mancato rispetto, nel tempo della Quaresima, dell’astinenza dalle carni, esprimendosi queste parole: “In Quaresima vanno in macelleria come i cani”.

Alla fine oltrepassa il ruscello e inizia a salire il versante opposto. Senza più voltarsi diede un ultimo invito: “Ebbene, bambini miei, voi lo farete sapere a tutto il mio popolo”. Giunta sulla cima del colle, s’innalza da terra e man mano sparisce, nello stupore dei due pastorelli che l’hanno seguita.

Trascorsi cinque anni di indagini, il 19 settembre 1851, il vescovo di Grenoble, decreta l’approvazione dell’apparizione.

La Madonna che piange – photo web source

Preghiera alla Madonna di La Salette

Ricordati, o nostra Signora de La Salette, Maria Madre di dolori, delle lacrime che hai versato per me sul Calvario e durante la tua misericordiosa apparizione; ricordati anche delle pene che ti prendi sempre per me per sottrarmi alla giustizia di Dio; e vedi se dopo aver fatto tanto per questo tuo figlio possa abbandonarlo.

Rianimato da tale consolante pensiero, io mi getto ai tuoi piedi, nonostante le mie infedeltà e ingratitudini. Non respingere la mia preghiera, o Vergine Riconciliatrice, ma convertimi, fammi la grazia di amare Gesù sopra ogni cosa e di consolare Te pure con una santa vita affinché io possa un giorno contemplarti in cielo.

Amen.

Rosalia Gigliano

Scritto da
Rosalia Gigliano

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