San Francesco d’Assisi è nel terzo anno della sua conversione e vede una piccola cappella della Madonna abbandonata e in rovina, che decide di restaurare.
Il terreno è di proprietà dei monaci benedettini, che glielo donano. Nasce in questo modo la chiesetta della Porziuncola, che oggi si trova all’interno del santuario di Santa Maria degli Angeli.
Questa piccola cappella diventa infatti il centro del movimento francescano.
San Francesco qui vede la Madonna
La Vergine e Cristo appaiono a San Francesco proprio all’interno della Porziuncola. Nel 1216 Maria appare al Giullare di Dio circondata dagli angeli. In una notte del 1216, infatti, il giovane Francesco è immerso nella preghiera e nella contemplazione della chiesetta della Porziuncola. All’improvviso, la chiesina viene invasa da una vivissima luce. Il giovane Francesco scorge sopra l’altare Gesù Cristo rivestito di luce.
Alla destra del Salvatore vi è la sua Madre Santissima, contornata da una moltitudine di Angeli. Allora Francesco si mette in adorazione del suo Signore in tutto silenzio e con la faccia a terra. Gesù e Maria chiedono al Poverello di Assisi cosa desideri per la salvezza delle anime. La risposta di colui che diventerà San Francesco è pressoché immediata.
“Signore, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”, dice Francesco.
Il Signore accoglie le preghiere di Francesco
Il Signore allora replica dicendogli: “Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio Vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.
Poco dopo Francesco si presenta al Pontefice Onorio III. In quei giorni, infatti, il caso vuole che il Pontefice si trovi a Perugia. San Francesco si reca da lui raccontandogli con grande candore lo speciale incontro avuto in visione. Il Pontefice lo ascolta con attenzione, non senza difficoltà a recepire le sue parole. Alla fine delle quali, tuttavia, concede la sua approvazione.
Al termine della quale, però, chiede a San Francesco. “Per quanti anni vuoi questa indulgenza?”. Il giovane risponde: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. E si avvia, rallegrato, verso la porta di uscita. “Come, non vuoi nessun documento?”, lo allarma il Pontefice.
L’apparizione di Maria circondata dagli Angeli
Francesco è ben certo della sua risposta: “Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento: questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”.
Passano pochi giorni, e il santo di Assisi si rivolge, con le lacrime agli occhi e insieme ai Vescovi dell’Umbria, al popolo che è accorso festante e devoto alla Porziuncola, dicendo loro: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.
E’ dall’apparizione a San Francesco di Maria circondata dagli angeli che si origina il nome della stupenda basilica seicentesca, dove ancora oggi, in queste due giornate, si può lucrare il “Perdono di Assisi”. Il Poverello di Assisi muore proprio all’interno della Porziuncola nel 1226.
Preghiera alla Madonna degli Angeli di Assisi
Vergine degli Angeli,
che da tanti secoli avete posto
il vostro trono di misericordia alla Porziuncola,
ascoltate la preghiera dei figli vostri
che fiduciosi ricorrono a voi.
Da questo luogo veramente santo e abitazione di Dio,
particolarmente caro al cuore di San Francesco,
avete sempre richiamato tutti gli uomini all’Amore.
I vostri occhi, colmi di tenerezza,
ci assicurano una continua, materna assistenza
e promettono aiuto divino
a quanti si prostrano ai piedi del vostro trono
o da lontano si rivolgono a voi,
chiamandovi in loro soccorso.
Voi siete veramente la nostra dolce Regina e la nostra speranza.
O Madonna degli Angeli, otteneteci,
per la preghiera del Beato Francesco,
il perdono delle nostre colpe,
aiutate la nostra volontà
a tenerci lontani dal peccato e dalla indifferenza
per essere degni di chiamarvi sempre nostra Madre.
Benedite le nostre case, il nostro lavoro, il nostro riposo,
dandoci quella pace serena che si gusta fra le mura vetuste della Porziuncola
dove l’odio, la colpa, il pianto, per il ritrovato Amore
si tramutano in canto di letizia,
come il canto dei vostri Angeli e del Serafico Francesco.
Aiutate chi non ha sostegno e chi non ha pane,
coloro che si trovano in pericolo o in tentazione,
nella tristezza o nello scoraggiamento,
in malattia o in punto di morte.
Benediteci come vostri figli prediletti
e con noi vi preghiamo di benedire,
con uno stesso gesto materno,
gli innocenti e i colpevoli,
i fedeli e gli smarriti, i credenti e i dubbiosi.
Benedite l’intera umanità,
affinché gli uomini riconoscendosi figli di Dio e figli vostri
ritrovino, nell’Amore,
la vera Pace e il vero Bene.
Amen.