La Madonna appare a un contadino chiedendogli di essere portata in città su di un carro. Da quel giorno Maria ha sempre protetto gli abitanti di quella città.
Ella è infatti anche la Protettrice della città di Matera. Una giovane donna si sta recando a Matera, in autunno, e domanda a un contadino di farla salire sul suo carretto.
Il contadino la porta con sé fino alle porte della città, e la donna scende dal carretto vicino alla chiesetta di Piccianello. L’uomo però, sbalordito, vede la donna trasformarsi in statua.
A quel punto appare la Vergine, che si avvicina al contadino e gli sussurra alcune parole. “Così, su un carro addobbato, voglio entrare ogni anno nella mia città”, dice la Madonna all’uomo, chiedendogli di portare questo messaggio al Vescovo. Gli spiega di essere la Madre di Cristo.
Una volta portatogli il messaggio, il vescovo accorre subito, insieme al clero e al popolo, per dare accoglienza alla Madonna. Una volta giunti sul posto trovarono la statua, che presto viene fatta entrare in città su un carro trionfale addobbato a festa.
Riguardo al nome ci sono più ipotesi. Si dice che possa derivare dal longobardo e stia a significare la corazza, la protezione dei cavalieri. Un nome che evoca quindi il significato di Madonna della difesa. Oppure da una riduzione dialettale di Hebron, la città della Giudea nella quale la Madonna si reca per visitare Santa Elisabetta.
Oggi la statua della Madonna si trova posizionata all’interno di una teca, nel transetto della Cattedrale che porta il suo nome. La festa patronale è il 2 luglio di ogni anno da più di 600 anni. In quella data, infatti, papa Urbano VI, che fu arcivescovo di Matera, istituì la festa della Visitazione nel 1389.
L’usanza della distruzione del carro, invece, riporta all’epoca in cui i materani hanno nascosto il quadro su un carretto per evitare che venisse rubato e distrutto dai Saraceni che stavano assediando la città. In questo modo, una volta messa in salvo l’immagine sacra, pur di non farla cadere nelle mani degli stranieri, hanno distrutto loro stessi il carretto.
O Maria della Bruna,
nostra difesa e nostro rifugio,
a te, come figli, ci rivolgiamo,
affidandoci al tuo Figlio, Gesù,
nostra speranza e nostra forza.
Tu, Regina della Chiesa,
sei la nostra Madre:
sotto il tuo manto
troviamo rifugio e sicurezza.
A te ci affidiamo, Vergine della Bruna,
gementi e sofferenti
come te, ai piedi della Croce,
e mentre avvertiamo l’impotenza
crediamo che il tuo aiuto ci soccorrerà.
Tu, Madonna della Bruna,
sei il nostro rifugio sicuro,
a te, salute degli infermi,
consegniamo quanti stanno lottando,
per curare, aiutare, sostenere
con la forza dell’amore
i contagiati
da questo male invisibile e letale.
Tu, Maria della Bruna,
sei sempre venuta incontro,
nei momenti più tristi e devastanti,
a questo tuo popolo
che ti acclama e ti onora
come Corona della propria vita.
Ora, vieni in nostro soccorso:
volgi il tuo sguardo benigno sulla nostra Italia,
sulla nostra Lucania,
sulla nostra Diocesi di Matera – Irsina,
sul mondo intero.
Vergine della Bruna,
per la tua intercessione,
Gesù, come a Cana di Galilea,
trasformi l’acqua in vino più buono,
così da gustare la dolcezza dell’amore divino
dopo l’amarezza del male.
Aiutaci, Madonna della Bruna
a sopportare il momentaneo peso della croce
perché presto possiamo annunciare
la vittoria di Cristo sulla morte.
Così sia.
✠ Don Pino”.
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