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365 giorni con Maria: 20 giugno | La Consolata e il grande miracolo avvenuto come oggi

Beata Vergine Maria Consolatrice, è uno degli appellativi, presenti anche nelle litanie. Lei che consola ogni nostra paura, che con il suo abbraccio materno non ci fa sentire soli e alleggerisce la nostra difficoltà consolandoci.

E’ Patrona della città di Torino e, in questa città la devozione alla “Consolata” è radicata nel tempo ed è legata a un fatto straordinario.

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Maria, Consolatrice degli afflitti

La Chiesa celebra e festeggia, oggi, Maria Consolatrice degli afflitti. Tale invocazione, espressione della spiritualità tipica della pietà medievale, è già presente nella più antica versione delle litanie lauretane, pubblicate nel 1572 e approvate da papa Sisto V nel 1587.

Perché un titolo così particolare dato a Maria? Ci svela il suo lato più umano, quello di una madre che consola, lenisce gli affanni e le difficoltà di ogni suo figlio che a Lei si rivolge. Maria conosce il dolore, sa cosa si prova nel vedere il proprio di Figlio morto sulla croce per i nostri peccati.

Avrebbe potuto disperarsi in quel momento, accusare chiunque perché suo Figlio era innocente. Ed invece si è completamente affidata al disegno divino, sapendo che quella non sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto Gesù. Anche se il dolore era grande, Maria era lì, ai piedi della croce.

È stato Gesù stesso che, in punto di morte, le donò la sua consolazione. Da quel momento, la Vergine Maria ha assunto il nome di “Madonna Consolata”.

A Torino è forte la devozione alla “Consolata”

La devozione alla Consolata è radicata nel tempo, tanto che c’è un Santuario a Lei dedicato nella città di Torino, per “Santa Maria della Consolazione”. Il santuario ha una storia antichissima. La basilica sorge sui resti di una delle torri angolari romane della cinta muraria dell’antica Augusta Taurinorum.

Qui, nel V secolo il vescovo Massimo fece erigere, probabilmente sui resti di un precedente tempio pagano, una piccola chiesa dedicata a Sant’Andrea con una cappella dedicata alla Vergine, in cui venne posta un’immagine della Madonna.

La grande devozione che lega la città a questo santuario ha origine da un quadro raffigurante la Madonna, del quale si conserva tuttora una copia all’interno della cripta del santuario. La storia narra che l’icona originale, durante i vari rimaneggiamenti della chiesa, andò perduta.

Il miracolo del cieco e del quadro

Un cieco, di nome Giovanni, giunse in pellegrinaggio, sostenendo di aver ricevuto dapprima in sogno, e poi come miracolosa apparizione nei pressi di Pozzo Strada, a ovest di Torino, la Madonna. Quest’ultima gli avrebbe dato precise indicazioni per recuperare l’immagine sacra nei sotterranei dell’antica chiesa di Sant’Andrea.

Dopo alcune insistenze presso le autorità vescovili, l’icona fu ritrovata il 20 giugno 1104, mentre il cieco riacquistò la vista. A seguito di questo evento la chiesa fu restaurata ed elevata al grado di basilica, con l’icona collocata solennemente al suo interno.

L’episodio non è suffragato da documenti ufficiali, tuttavia esiste una lapide all’interno della chiesa, datata 1595, che pare confermare l’accaduto, in quanto riprodurrebbe il testo di una pergamena ufficiale del 1104.

Preghiera alla Consolatrice degli Afflitti

Ci rivolgiamo a te, o Vergine Consolata,

muro inespugnabile e fortezza in cui si è salvi.

Disperdi i consigli del male,

cambia in gioia il dolore del tuo popolo,

fa sentire la tua voce al mondo,

fortifica chi ti è devoto,

supplica il dono della pace sulla terra.

Accompagna con la tua potente intercessione

la nostra Diocesi di Torino,

che ti invoca come patrona.

Tu sei, o Madre di Dio, la porta della nostra speranza.

Ave, Ave, Ave Maria,

prega, prega, prega per noi.

Ti proclamiamo beata, noi, genti di tutte le generazioni,

o Vergine Consolata;

in te, colui che supera ogni cosa,

Cristo nostro Dio si è degnato di abitare.

Beati siamo noi, che abbiamo te come nostra difesa,

perché tu intercedi notte e giorno per noi.

Inneggiamo a te:

“Salve, o piena di grazia, il Signore è con te!”

Ave, Ave, Ave Maria,

prega, prega, prega per noi.

Come chiamare te, o Maria, la piena di grazia?

Ti chiamerò Cielo:

poiché hai fatto sorgere il sole di giustizia.

Paradiso: perché in te

è sbocciato il fiore dell’immortalità.

Vergine: perché sei stata inviolata.

Madre pura: perché hai portato in braccio un Figlio,

Dio di tutti noi.

Pregalo di salvare le nostre anime.

O Madre di Dio, tu sei la vera vite

Che dette il frutto della vita.

Ave, Ave, Ave Maria,

prega, prega, prega per noi.

Ti supplichiamo: intercedi, o Vergine Consolata,

con gli apostoli e con tutti i santi

perché Dio abbia pietà di noi suoi figli.

Supplica tu Colui che è nato da te,

o Vergine Madre di Dio,

molto può la preghiera di una madre

per ottenere la benevolenza del Figlio.

Egli, infatti, è misericordioso e può salvarci,

Lui che ha accettato di soffrire

per noi nella sua carne.

Ave, Ave, Ave Maria,

prega, prega, prega per noi.

Ti inneggiamo, perché per la croce del tuo Figlio

l’inferno è stato vinto e la morte mortificata,

e noi siamo stati segnati dalla risurrezione

e fatti degni della vita eterna.

Mille volte benedetta sei tu,

o Vergine Consolata!

Ave, Ave, Ave Maria,

prega, prega, prega per noi.

Rosalia Gigliano

Scritto da
Rosalia Gigliano

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