Il primo evento prodigioso legato a questa immagine riguarda un bimbo di tre mesi rimasto orfano di entrambi i genitori.
La sua nonna disperata, non trovando una nutrice che si prendesse cura di lui, si rivolge a Maria Santissima: quello che accade non è spiegabile dalla scienza.
L’anziana signora, piangendo, una notte implora la Vergine chiedendo: “Provvedi Tu a questa creatura innocente!”.
La peste a Firenze
A Firenze, una dura pestilenza coinvolge la gran parte della città, mietendo molte vittime. Tra i superstiti vi è un bimbo di appena tre mesi, di nome Lorenzo. I suoi genitori, Santa e Francesco sono morti affetti dal terribile morbo.
A prendersi cura di lui rimane quindi la povera nonna paterna, ultrasettantenne, che però non sa come prendersi cura del bambino, tra l’altro a causa dell’estrema povertà.
La povera nonna si mette a cercare una nutrice ma non la trova, perché nessuno vuole avere a che fare con i superstiti dal contagio. Così una notte, in preda al panico e al dolore, esce di casa correndo.
Arrivata alla Porta di San Lorenzo, si ferma e di colpo alza gli occhi, pieni di lacrime, invocando l’aiuto della Madonna con il Bambino, dipinta sulle mura della città. Spesso si era rivolta a quell’immagine con devozione. Piangendo, implora la Vergine chiedendo: “Provvedi Tu a questa creatura innocente!”.
Un abbraccio per una donna: il conforto
Tempo pochi secondi, l’anziana donna sente un grande conforto avvolgerla e riaprirle una speranza ormai sopita. La donna quindi torna a casa e si mette accanto al piccolo, che continua a cercare il senso materno. La povera donna, non sapendo cosa fare, prova a calmarlo attaccandolo al suo seno ormai arido.
Accade quindi l’incredibile: dal suo seno ormai sterile sgorga invece latte come quello di una giovane mamma. La donna subito riconduce il miracolo all’intercessione della Madonna.
Passato poco tempo, tutta la città viene a conoscenza del fatto e, arrivando da ogni luogo, si apposta in preghiera davanti alla sacra immagine: ogni giorno i prodigi si moltiplicano.
Perfino Lorenzo De’ Medici vuole assistere personalmente allo straordinario fatto, di cui tutti ormai parlano. Così, intorno all’immagine sacra, viene fatta edificare una piccola cappella che prenderà il nome di Madonna delle Grazie, proprio per via dei tanti miracoli che ogni giorno aumentano.
Il miracolo per Lorenzo
Ecco che la Cappella diviene l’attuale Santuario Basilica Monumentale di Santa Maria delle Grazie in San Giovanni Valdarno.
Nel frattempo, il piccolo Lorenzo cresce sano e forte, con una forte devozione alla Madonna. Entrerà in convento tra i francescani, col nome di Frate Egidio. Muore in odore di santità, ed ora è sepolto a Madrid.
Per via del primo sorprendente miracolo, la Madonna delle Grazie di San Giovanni Valdarno è ricordata anche come la “Madonna del Latte”, nonostante nell’immagine non vi sia la Vergine che allatta, ma la Madonna con in braccio il bambino e una rondine, simbolo della Resurrezione.
Preghiera alla Madonna delle Grazie
O Celeste Tesoriera di tutte le grazie, Madre di Dio e Madre mia Maria, poiché sei la Figlia Primogenita dell’Eterno Padre e tieni in mano la Sua onnipotenza, muoviti a pietà dell’anima mia e concedimi la grazia di cui fervidamente Ti supplico.
Ave Maria
O Misericordiosa Dispensatrice delle grazie divine, Maria Santissima, Tu che sei la Madre dell’Eterno Verbo Incarnato, il quale Ti ha coronato della Sua immensa sapienza, considera la grandezza del mio dolore e concedimi la grazia di cui ho tanto bisogno.
Ave Maria
O Amorosissima Dispensatrice delle grazie divine, Immacolata Sposa dell’Eterno Spirito Santo, Maria Santissima, Tu che da Lui hai ricevuto un cuore che si muove a pietà delle umane sventure e non può resistere senza consolare chi soffre, muoviti a pietà dell’anima mia e concedimi la grazia che io aspetto con piena fiducia della Tua immensa bontà.
Ave Maria
Sì sì, o Madre mia, Tesoriera di tutte le grazie, Rifugio dei poveri peccatori, Consolatrice degli afflitti, Speranza di chi dispera e Aiuto potentissimo dei cristiani, io ripongo in Te ogni mia fiducia e sono sicuro che mi otterrai da Gesù la grazia che tanto desidero, qualora sia per il bene dell’anima mia.
Salve Regina