La venerata effige riporta a un fatto del tutto speciale: la Vergine si manifesta in quel luogo, la seconda volta a distanza di secoli e addirittura dopo l’incendio che la stava riducendo in cenere ma accade l’incredibile, e viene salvata in extremis.
La Madonna del Lago di Bertinoro si mostra a un grande vescovo dell’epoca. Poi, durante le persecuzioni, si ripete un fatto sorprendente.
Il fatto miracoloso detiene un legame particolarmente profondo con un lago che tuttavia oggi non esiste più, perché scomparso. Da qui si origina il suo nome, dal lago cioè che nel IV secolo dopo Cristo, dove era presente nella cittadina di Bertinoro, in provincia di Forlì.
Maria, infatti, decide di apparire proprio sopra quel lago a colui che all’epoca detiene il ruolo di vescovo nella cittadina, San Ruffillo, primo vescovo di Forlimpopoli, che ha combattuto l’eresia ariana.
Rufillo è poi famoso per avere sconfitto, assieme al vescovo di Forlì, San Mercuriale, un drago che si trovava fra la città di Forlimpopoli e Forlì. Drago che, secondo alcuni, rappresentasse metaforicamente anche l’idolatria stessa, e quindi l’eresia.
Giunti all’epoca dell’iconoclastia, vi è un’antica icona bizantina che rappresenta quel miracoloso evento accaduto a San Ruffillo. Purtroppo, però, la foga violenta e ideologica contro le raffigurazioni sacre non risparmia quest’immagine, almeno in un primo momento. La splendida icona è data alle fiamme. Tuttavia, c’è stato un devoto, scaltro ed eroico monaco che la salva giusto in tempo, pochi secondi prima che finisse carbonizzata.
Una volta compiuto il suo gesto di fede, il monaco decide di preservarla portandola con sé, all’interno dell’abbazia dove vive. Tuttavia, la mattina seguente, quando il monaco coraggioso si sveglia, vede con sommo stupore e dispiacere che l’immagine non c’è più. Si chiede: “Che qualcuno l’abbia rubata?”. La cerca a lungo, ma di quella icona non c’è traccia, e nessuno è a conoscenza del fatto che si trovasse lì con lui.
Tempo dopo, in seguito a numerose ricerche, la stessa icona viene ritrovata a galleggiare sul lago in cui la Madonna è apparsa miracolosamente a San Ruffillo. Il monaco, incredulo di vederla sulle acque, pensa di salvarla nuovamente e di portarla nella sua abbazia per una seconda volta. L’immagine però, stranamente, continua a scomparire e a venire ritrovata, puntualmente, sulle acque del lago di Bertinoro.
Il miracolo si ripete per altre due volte, e a quel punto il monaco si rassegna dal volerla salvare, e capisce che non si tratta solamente di una strana, insolita e curiosa coincidenza, ma che al contrario c’è ben di più. Si tratta di un messaggio che la Madonna sta portando a lui stesso ma, soprattutto, all’intera popolazione. Maria vuole cioè essere venerata in quel preciso luogo.
Una volta che cessano le persecuzioni iconoclaste, gli abitanti della zona decidono quindi di riconoscere e di dare seguito al desiderio di Maria, costruendo una piccola ma dignitosa cappella nel quale accogliere l’effige mariana. La stessa cappella che poi, in seguito, dà origine all’attuale Santuario della Madonna del Lago di Bertinoro.
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O dolce Vergine Maria,
fiduciosi della tua intercessione,
ci mettiamo sotto la tua protezione,
affinché tu, Madre di Dio e Madre nostra,
possa mettere in fuga dalla nostra vita ogni male,
ogni malattia e avversità,
ogni odio e lite,
ogni mancanza di carità:
come tu promettesti alla pastorella,
fa’ o Madre che anche tra noi regnino la carità, la sicurezza e la pace.
Amen.
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