Accadde qualcosa di inaspettato proprio nel giorno della festa di San Marco, verso l’ora del Vespro. Lo si legge già sulla lapide, in latino, posta sotto il timpano della porta del Santuario della Madonna del Buon Consiglio.
La Madonna del Buon Consiglio di Genazzano è fortemente venerata al seguito di una incredibile storia che collega due popoli, da una sponda all’altra del mare.
Le testimonianze del perché di quell’immagine
“Nell’anno 1467 dell’Incarnazione del Figlio di Dio, nella festa di Marco, sul Vespro, l’Immagine della Madre di Dio che venerate nella tribuna di marmo di questo tempio, si affacciò dall’Alto”. Si tratta di una storia assolutamente straordinaria, ma certamente altrettanto ben documentata.
La scritta risale infatti al medesimo periodo storico, ovvero alla fine del quindicesimo secolo. Ma non è di certo l’unico documento che dà testimonianza del miracolo.
“Divinamente apparve questa immagine nell’anno 1467 il 25 aprile”. Si tratta di un’altra prova che testimonia la venuta della Vergine in questo luogo. Quando accadde il fatto, in quell’epoca, padre Ambrogio da Cori era provinciale degli agostiniani, e si trovava nella situazione di dovere difendere l’Ordine dalle accuse dei Canonici Lateranensi di Frisonia.
Nel farlo, raccontò la storia di una serie di figure di santi nati nella sua famiglia religiosa, tra cui la beata Petruccia di Genazzano, che per riparare la chiesa del paese impegnò tutto ciò che possedeva. Ma i suoi beni non erano sufficienti per i lavori di restauro, così la popolazione cominciò tristemente a deriderla e a prendersi gioco di lei.
Petruccia e l’apparizione della Vergine
La sua risposta era chiara e sconvolgente: “Non vi preoccupate, figlioli miei; prima che io muoia la Beata Vergine e sant’ Agostino porteranno a termine i lavori di riparazione della chiesa stessa”. Di fatto, così accadde. Dopo nemmeno un anno, 25 aprile 1467, durante la festa di san Marco, miracolosamente apparve una immagine della Beata Vergine nella parete della chiesa.
Diffusasi la notizia, un gran numero di persone vi si recarono per ammirarla da ogni parte d’Italia. Cominciarono anche numerosi prodigi e miracoli. Molte persone lasciarono ingenti elemosine, sopra ogni aspettativa, e non solo si poté ricostruire la chiesa, ma fu possibile anche costruire un bel convento.
Da allora, i pellegrinaggi a Genazzano furono particolarmente numerosi, al punto che Papa Paolo II inviò due vescovi perché si rendessero conto della situazione. Da allora i Pontefici continuarono sempre a offrire sostegno al santuario, dove oggi si trova, all’ingresso della chiesa, la tomba con i resti di Petruccia. Tra i miracoli che si verificarono in quegli anni, grazie all’intercessione della futura santa, ci fu addirittura la resurrezione di un morto.
Il suo esser chiamata Madonna del Buon Consiglio
Molti di questi, che erano talmente numerosi che i padri agostiniani non riuscirono a continuare a documentare in maniera accurata, sono testimoniati dai tanti ex voto in oro, argento e marmo che venivano offerti a memoria degli interventi soprannaturali. L’immagine di Maria conservata all’interno della chiesa, e venerata dai fedeli, fu chiamata in un primo momento Santa Maria del Paradiso, ma col passare del tempo gli agostiniani decisero di rinominarla Madonna del Buon Consiglio.
In quell’anno incominciava l’invasione dell’Albania da parte del potere ottomano. I cristiani fuggirono sempre più a nord a causa dell’invasione islamica. Fino a Scutari, quasi alla frontiera col Montenegro, dove si trova il Santuario di Nostra Signora di Shkoder.
Il santuario venne costruito dopo la caduta del comunismo sullo stesso posto dove, all’epoca dell’invasione turca, si venerava in una chiesuola un prodigioso affresco di Maria col Bambino. Gli albanesi hanno sempre sostenuto che si tratta dello stesso affresco venerato a Genazzano. Durante l’offensiva ottomana accadde che sparì il pezzo di parete con l’affresco, prima che gli invasori ridussero il santuario a rudere.
Il legame con l’Albania
Nel 1967 il rimanente edificio, presenza scomoda per uno Stato che si pretendeva ateo, venne fatto saltare con la dinamite dal governo stalinista-maoista. I cattolici si recavano infatti a pregare di nascosto in questo luogo mistico. “Torna, torna, O Madre Pia, torna presto in Albania”, era la preghiera maggiormente intonata.
Insomma, pare che prima di venire inghiottito dal regime comunista “l’affresco prodigiosamente si sarebbe staccato dall’altare e, varcato l’Adriatico a volo fra uno stuolo di angeli sarebbe sceso a Genazzano”, scrisse nel 1946 il delegato apostolico, mons. Nigris.
Le prove vennero distrutte durante la “violenta islamizzazione del paese”, ma ancora rimane “la devozione diffusa e viva della Madonna del Buon Consiglio, venerata come Patrona dell’Albania. Non c’è casa di cattolici in cui non troneggi l’immagine della Madonna del Buon Consiglio”.
Preghiera alla Madonna del Buon Consiglio di Genazzano
O eccelsa Regina dell’Universo e Madre amorosa del Buon Consiglio, accogli con benevolenza i tuoi figli che in quest’ora solenne si stringono intorno alla tua meravigliosa Immagine in fervorosa preghiera.
Vorremmo aprire il nostro cuore al tuo cuore immacolato di Madre, per dirti i nostri pensieri, i nostri desideri, le nostre angosce, i nostri timori e le nostre speranze.
Tu che sei piena di Spirito Santo e ci conosci nell’intimo, insegnaci a pregare, a chiedere a Dio ciò che il nostro cuore non osa sperare e non sa domandare.
Ci spinge il pensiero che fra i tanti luoghi dove hai voluto dare un segno tangibile della tua operosa presenza in mezzo al popolo di Dio, hai scelto anche Genazzano, per essere invocata quale Madre del Buon Consiglio, perché sicuro sia il nostro cammino e retto il nostro operare.
O madre, rendici degni di tanto privilegio! Fa che impariamo a vedere in te il modello dei discepoli del Signore Gesù: docili ai tuoi consigli, obbedienti alle tue parole che ci esortano a fare ciò che il tuo Figlio ci ha insegnato a compiere, o Madre nostra del Buon Consiglio.
O Madre, tu sai che i nostri pensieri sono instabili e insicuri i nostri passi.
Tu conosci le insidie, le suggestioni, le lusinghe che contrastano, oggi, il nostro cammino di fede.
Tu, piena di grazia, da sempre sei stata associata dal Padre, al mistero di Cristo, e in tutta l’estensione del tuo itinerario terreno, ne sei divenuta partecipe, avanzando nella peregrinazione della fede.
Guida, ora, il nostro cammino, perché insieme a te, nella forza dello Spirito Santo, anche noi sappiamo rendere presente agli uomini d’oggi, il mistero del Cristo.
Apri, o Madre, il nostro cuore alla beatitudine dell’ascolto della Parola di Dio, e, nella potenza dello Spirito, fa che anche noi diventiamo luogo santo in cui, oggi, si compie la Parola di salvezza, che trovò in te pieno compimento, o Madre nostra del Buon Consiglio.
Vergine potente contro il male, donna del dolore, che ben conosci la sofferenza umana, e nella libertà dell’amore sei stata associata alla passione del tuo Figlio, e da Gesù morente ti siamo stati affidati come figli: guarda, ora, con amore i poveri, gli infelici, i malati, i morenti. Scuoti il cuore di quanti rimangono insensibili, indifferenti al dolore umano.
Rafforza negli uomini di buona volontà quell’amore operoso che si fa responsabile di ogni gemito che invoca giustizia, amore, pace e salvezza.
Fà, o Madre, che mentre ci facciamo artefici laboriosi della città terrena e temporale, non dimentichiamo mai di essere pellegrini solerti verso quella patria celeste ed eterna, dove tu risplendi quale nostro rifugio, nostra speranza, o Madre dolcissima, Maria del Buon Consiglio.
Prima di chiudere quest’incontro di filiale confidenza e di preghiera, desideriamo il conforto della tua benedizione, quale segno sicuro della benedizione del tuo Figlio divino.
Questa benedizione sia feconda di beni temporali ed eterni.
Guardando alla tua esemplarità, tu ci consigli a fare della nostra vita un’offerta gradita al Padre, per poter cantare l’inno del ringraziamento e della lode, al Dio della vita, con gli stessi accenti, sgorgati dal tuo cuore umile e filiale: «L’anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore».
Madre della Chiesa, benedici il sommo Pontefice (N.) perché sia guida sicura del viandante popolo di Dio, e la tua chiesa sia un cuor solo, un’anima sola.
Benedici i governanti del nostro paese e tutti coloro che reggono le sorti dei popoli, perché collaborino ad edificare un mondo di giustizia, di verità, d’amore e di pace. Benedici il nostro vescovo e tutti i pastori della chiesa, perché la comunità cristiana sia sempre guidata da uomini saggi e generosi. Benedici le autorità e il popolo di Genazzano, perché memori della tua predilezione, rimangano fedeli alla fede e alle speranze dei padri.
Benedici i religiosi agostiniani custodi di questo santuario, gli iscritti alla Pia Unione, vivi e defunti, e tutti coloro che con zelo diffondono il tuo culto.
Una particolare benedizione ti chiediamo, o Madre, sull’odierno Movimento Ecumenico. La potenza dell’Altissimo che un giorno ti adombrò a Nazareth, scenda, per la tua benedizione, nel cuore di tutti i cristiani, e renda propizio l’avvento dell’ora in cui i discepoli di Cristo, rivivranno la piena comunione nella fede.
Benedici ancora, o Madre, i nostri parenti, i benefattori di questo santuario, gli amici e i nemici.
Su tutti scenda copiosa la tua benedizione, che ci renda degni di chiamarci ed essere veramente tuoi figli, e un giorno poter cantare con tutta la chiesa celeste: sia lodata e ringraziata la Regina del cielo e della terra, la cara nostra Madre Maria del Buon Consiglio.