La meravigliosa Vergine nera, dal volto appunto scuro e bizantino col bambino in braccio, che presenta delle cicatrici sulla guancia e anche sulla gola.
Si trova al Monastero di Jasna Góra in Polonia, da diversi secoli. Papa Giovanni Paolo II le fa visita e, durante la sua omelia, dice: “Ed ecco, oggi sono di nuovo con voi tutti”.
La storia di una devozione
“Tante volte siamo venuti qui, in questo santo luogo, in vigile ascolto pastorale, per udir battere il cuore della Chiesa e quello della Patria, nel Cuore della Madre. Jasna Gora è, infatti, non soltanto meta di pellegrinaggio per i polacchi della madrepatria e del mondo intero, ma è il Santuario della Nazione. Bisogna prestare l’orecchio a questo luogo santo per sentire come batte il cuore della Nazione, nel Cuore della Madre. (…)
Gli ultimi decenni hanno confermato e reso più intensa una tale unione tra la Nazione polacca e la sua Regina. Di fronte alla Vergine di Czestochowa, fu pronunciata la consacrazione della Polonia al Cuore Immacolato di Maria, l’8 settembre 1946”.
La storia di questa devozione, così sentita, narra che il dipinto sia stato eseguito da San Luca. Lui, in quanto contemporaneo della Madre del suo maestro Gesù, ci avrebbe riportato la sua immagine autentica.
La freccia colpisce il volto di Maria
Nel XIV secolo, diventa di proprietà del Duca Vladislao di Opole e, quando il suo castello viene attaccato dai tartari, una freccia colpisce la Madonna alla gola. Il duca porta il quadro a Czestochowa, chiedendo ai Monaci, seguaci di San Paolo Eremita d’Ungheria, di edificare il Monastero, per proteggere il dipinto.
In seguito, nel 1430, la guerra degli ussiti ferisce nuovamente la Madonna, questa volta volontariamente e con un’ascia. Si racconta che gli ussiti abbiano cercato di rubare l’immagine sacra, ma, avendola caricata su un carro, questo non riesce a ripartire. Persino i cavalli si rifiutano di proseguire. E’ allora che qualcuno sferra due colpi alla Madonna, ma, prima che potesse ripetere per la terza volta il gesto sacrilego, cade a terra, senza vita.
Nonostante, nel corso degli anni, si siano applicate le sempre più moderne tecniche di restauro sul dipinto, pare che ogni volta le ferite della Vergine ricompaiano, come a voler significare che quei segni debbano ricordare a tutti quanto la violenza riesca a raggiungere e pervertire i tratti della storia della salvezza e a deviarne il percorso.
I pellegrinaggi ogni anno
Ogni anno, da Giugno a Settembre, partono, da ogni luogo della Polonia, dei pellegrini, che a piedi raggiungono il Santuario di Czestochowa. Qualcuno percorre anche centinaia di chilometri, pur di raggiungere la meta, seguendo uno dei 50 percorsi e più indicati. Quello più lungo è di 600 chilometri. Anche Giovanni Paolo II, da giovanissimo, lo ha fatto, partendo da Cracovia, nel 1936.
Preghiera alla Madonna di Czestochowa
O Chiaromontana Madre della Chiesa,
con i cori degli angeli e i nostri santi patroni,
umilmente ci prostriamo di fronte al Tuo trono.
Da secoli Tu risplendi di miracoli e di grazie qui a
Jasna Gòra, sede della Tua infinita misericordia.
Guarda i nostri cuori che ti presentano l’omaggio
di venerazione e di amore.
Risveglia dentro di noi il desiderio della santità;
formaci veri apostoli di fede;
rafforza il nostro amore verso la Chiesa.
Ottienici questa grazia che tanto desideriamo: (esporre la grazia)
O Madre dal volto sfregiato,
nelle Tue mani pongo me stesso e tutti i miei cari.
In Te confido, sicuro della Tua intercessione presso il Tuo figlio,
a gloria della Santissima Trinità.
(3 Ave Maria).
Sotto la Tua protezione ci rifugiamo,
o Santa Madre di Dio: guarda a noi che siamo nella necessità.
Nostra Signora della Montagna Luminosa, prega per noi.